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Vangelo secondo Matteo 11,25-30

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

IL GIOVANE POVERO

Il Vangelo diventa concreto nel volto dei Santi. Francesco era ‘piccolo’ e ‘oppresso’. Giovane prestante di Assisi, figlio di un ricco commerciante, voleva emergere anche con la gloria militare. Finì in prigione, oppresso dalla vanagloria. Povero di tutto, si rivestì del Vangelo e riempì il suo cuore dell’amore di Cristo, fino a identificarsi con le piaghe del suo corpo. Incontrò i poveri, i lebbrosi, gli ‘infedeli’. Si dedicò a ‘edificare la Chiesa di San Damiano e la Chiesa delle persone.

 

8 ottobre 2023 – Domenica XXVII, Tempo Ordinario, Anno A

Introduzione del celebrante
Apparteniamo al popolo al quale il Signore ha consegnato la sua vigna, la Chiesa. Domandiamo di corrispondere al suo dono e alla sua chiamata alla missione.

1.Signore Dio, ti ringraziamo per la vita, le persone, la Chiesa. Donaci di riconoscere tutto come dono tuo. Accompagna con il tuo Santo Spirito i partecipanti al Sinodo mondiale,  Preghiamo: SALVACI, SIGNORE

2. Signore Dio, in questo mese di ottobre ti ringraziamo per la presenza di Maria Santissima e dei santi nella nostra vita. Fa’ che possiamo guardarli, conoscerli, invocarli per seguire la traccia della loro vita,
Preghiamo: SALVACI, SIGNORE

3. Signore Dio in questo mese dedicato alle missioni donaci "Cuori ardenti, piedi in cammino". Il tuo Vangelo donato a tutti gli uomini contribuisca a costruire un mondo di pace e di fraternità. Ti affidiamo i cristiani perseguitati in tante nazioni;
Preghiamo: SALVACI, SIGNORE

4. Signore Dio, dona alle famiglie di sperimentare un amore fedele e paziente, aperto all’accoglienza, desideroso di testimoniare ai figli la grazia della fede vissuta nella comunità della Chiesa,
Preghiamo: SALVACI, SIGNORE

Conclusione del celebrante
O Signore, noi tua vigna e tuo popolo, a cui hai affidato il grande dono della fede, ti presentiamo la nostra preghiera. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

IL CAMPO DA COLTIVARE
Gesù descrive la storia del popolo ebreo, e la nostra storia personale. Non solo una vigna, ma la vita, le persone, la fede e tanti beni in questo mondo. Riconosciamo tutto come dono di Dio, non come nostra proprietà, ma come terreno da coltivare per il bene di tutti. Ripartiamo dal Vangelo, dalla vita della comunità cristiana alla quale apparteniamo, dalla una presenza viva e attenta nella società, nel lavoro, nella scuola. Il Signore ci chiama ad essere suoi collaboratori, non come servi, ma come figli amati.

 

Vangelo secondo Luca 9,51-56

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

UNA FERMA DECISIONE

Non si tratta di un viaggio o pellegrinaggio a Gerusalemme in ossequio alla legge ebraica. Gesù prende ‘la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme’, consapevole che stanno ‘compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto’; proteso verso il dramma della sua passione e morte, ma soprattutto verso il ritorno al Padre.
Quanto siamo consapevoli che il fine della vita non è la morte, ma il nostro ritorno al Padre, la nostra ‘salita al cielo’? Qualche volta lo troviamo scritto nelle epigrafi….

 

Vangelo secondo Matteo 18,1-5.10

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

PER UNA FELICITA’ PIU’ GRANDE

Oggi è l’occasione di raccontare anche ai bambini piccoli questo Vangelo, ricordando che, prima dei nonni e delle nonne, Dio ha affidato la vita di ciascuno, piccolo o grande, a un Angelo custode. L’Angelo custode ha cura di noi affinché tutte le azioni e le occasioni del tempo presente ci conducano a vedere la faccia del Padre nostro che è nei cieli. Siamo fatti non per una felicità passeggera, ma per una gioia che continua per tutta l’eternità.

Vangelo secondo Matteo 21,28-32

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

IL SI’ DELLA SALVEZZA

Guardando la parabola dei due figli, ciascuno può ricordare quante volte il suo Sì è diventato No, e magari anche quante volte il No è diventato Sì, volgendo in bene le scelte della vita. Abbiamo sotto gli occhi Gesù, che ‘si è fatto obbediente fino alla morte di Croce’; abbiamo sotto gli occhi tanti fratelli e sorelle che si sono convertiti, nel passato e nel presente: un incontro, una presenza, un avvenimento diventano una grazia che salva. Guardiamo, domandiamo, decidiamo.

Vangelo secondo Luca Lc 9,43-45

In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini».
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.

PASSAGGIO ALLA VITA

Gesù insiste: “Mettetevi bene in mente…”. I discepoli sfuggono: “Avevano timore di interrogarlo…”. Alla prova dei fatti, si terranno lontani, e solo Giovanni, forse trascinato dalla Madre e dalle altre donne, sarà sotto la croce. L’insistenza di Gesù è perché i suoi non si perdano a immaginare un messia vittorioso con la potenza. Egli invece vince ogni male caricandoselo addosso nel corpo consegnato nel dono. In questo modo si apre il passaggio alla vita nuova.

 

Vangelo secondo Giovanni 1,47-51

In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

UN UNIVERSO DI ANGELI

Gli angeli salgono e scendono sopra il Figlio dell’uomo e continuano con Lui a rendersi partecipi della nostra storia. Dio non agisce da solo, ma chiama a collaborare tutte le creature, visibili e invisibili. Agli arcangeli affida un compito specifico: Michele, la lotta contro satana; Gabriele, l’annuncio a Maria; Raffaele, l’accompagnamento a Tobiolo e la guarigione di Tobia. Non siamo circondati solo dai miliardi di stelle delle galassie, ma da miriadi di angeli e arcangeli che ci aprono la strada al cielo.

Vangelo secondo Luca 9,7-9In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

CHI E’ COSTUI?

Nessun uomo o donna sulla terra, che abbia in qualche modo sentito parlare di Gesù, può evitare la domanda: “Chi è costui?”. Le parole che quest’uomo dice, le opere che compie, le tante persone lo seguono, tanti altri che lo perseguitano… E poi, quella condanna, e la morte in croce. Quel corpo sparito dal sepolcro, e quell’uomo riapparso in una vita straordinaria. E infine, quel Nome, quella Presenza ancora riconosciuta e amata da tanti e tante, fino a morire per Lui.... Chi è Costui?

Vangelo secondo Luca 9,1-6

In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

ANNUNCIO E CARITA’

Gesù non tiene stretti gli apostoli ma li lancia in missione, per addestrarli sul campo e allargare l’azione di salvezza. I Dodici agiranno con ‘la forza e il potere’ donati da Gesù. Altrimenti, come potrebbero scacciare i demoni, origine del male che colpisce le persone? I compiti sono due: l’annuncio di quello che hanno visto e udito, e l’azione di carità verso gli infermi. Questo è il volto della Chiesa nel mondo e il volto di ogni cristiano: S.Vincenzo ne è testimone.