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Don Giussani, Alle radici di una storia

In questi ultimi tempi - dalla celebrazione del centenario della nascita di don Giussani nel 2022, fino allo scorso maggio con l’inizio del procedimento in diocesi di Milano per la sua beatificazione - si rimane sempre indietro nella registrazione delle pubblicazioni su don Luigi Giussani. Il suo pensiero e la sua opera pastorale ed educativa vengono riprese, approfondite, rilanciate, allargando l’orizzonte anche per chi credeva già di averne una conoscenza adeguata.

Una di queste pubblicazioni si riferisce all’anno del centenario, e vuole essere un omaggio della Rizzoli, accreditata come la casa editrice prevalente dei suoi scritti. Scrive la nota dell’Editore: “In questo volume antologico sono raccolte le pagine formidabili di molti dei suoi scritti pubblicati con Rizzoli, in una selezione che restituisce le tappe principali del suo pensiero”. Si intende quindi fornire ‘una sorta di breviario indispensabile’ di ‘un nostro importante autore’ presentato come ‘il più grande educatore del Novecento’. Le tappe di questo percorso sono segnate dall’indice del libro:

Il cammino umano verso la verità – Lo stupore di un incontro – Ragione, fede, sentimento – Il cuore del problema Chiesa – Riconoscere Cristo – La libertà alla radice dell’opera – Educare alla libertà – Far muovere il ghiaccio – Appendice: “Adesso taci” Ascoltare la vita vera attraverso l’esperienza della malattia. Segue una nota storica sulla vita e sulle pubblicazioni di don Giussani.

Crediamo che la consultazione e la lettura di queste pagine possano rappresentare una scoperta e una sorpresa specialmente per tutti coloro che di Giussani hanno sentito solo il nome e ne hanno percepito l’eco di lontano.

Don Giussani, Alle radici di una storia, Rizzoli 2022, pp 320 € 15,00

 

SULLE TRACCE DEL MISTERO DELLA CHIESA

Si è concluso lo scorso 6 maggio il cammino di quest’anno della Rete teologica “Santi Angeli” dedicato al ‘Mistero’. Dopo aver indagato e dopo essersi confrontati sulla nozione di mistero nella religione e nella cultura, il lavoro si è sviluppato attorno al Mistero di Gesù, per arrivare, alla fine del percorso, al Mistero della Chiesa. Questo ci ha fatto subito riandare alla Costituzione dogmatica del Concilio Vaticano II Lumen gentium, che apre a una nuova prospettiva nella considerazione della Chiesa, in forza di una rinnovata autocoscienza della Chiesa, frutto della “riscoperta” dei Padri della Chiesa e della fioritura teologica del Novecento. Lo si intravvede già dall’indice degli otto capitoli: Il mistero della Chiesa, Il popolo di Dio, La costituzione gerarchica della Chiesa e in particolare dell’episcopato, I laici, Universale vocazione alla santità nella Chiesa, I religiosi, Indole escatologica della Chiesa peregrinante e sua unione con la Chiesa celeste, La beata Vergine Maria Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa.

La profondità ‘misterica’ della Chiesa rappresenta l’ultima tappa della rivelazione del Mistero in cui l’iniziativa del Dio invisibile, reso visibile ed efficace in Gesù, si realizza nella storia, in una palese analogia Cristo-Chiesa. Il documento conciliare ripropone l’immagine della Chiesa nella totalità della sua essenza e delle sue componenti: risultato di un cammino che ha attraversato varie tappe di comprensione e di realizzazione nella storia della Chiesa. Illuminanti alcuni passaggi. In pieno Medioevo la nozione di Corpus Mysticum, dapprima applicata all’Eucaristia, giunge a identificare la Chiesa nel suo complesso. Nella crisi provocata dalla riforma protestantica, il Concilio di Trento rielabora la visione della Chiesa rilanciando la sua funzionalità attraverso le parrocchie, i seminari, il catechismo ‘ad parochos’. Il Concilio Vaticano I afferma la infallibilità del Papa, ma non procede oltre, a causa degli avvenimenti storici che lo interrompono. Il filo viene ripreso dal Concilio Vaticano II, dove viene superata l’impostazione piramidale che concentrava la Chiesa nella gerarchia e si apre lo sguardo sull’orizzonte dell’intero popolo di Dio.

Come d’uso nel lavoro della Rete teologica, per approfondire alcuni degli aspetti emersi si è fatto ricorso anche ad altri testi. Due scrittori dei primi secoli, Clemente di Alessandria e Sant’Ambrogio, - ripresi dalla raccolta di scritti di Padri della Chiesa curata da Hugo Rahner “Mater Ecclesia” - cantano la maternità della Chiesa e celebrano il popolo di Dio: la “novità” della Lumen gentium si ritrova già confermata dai Padri! Il dialogo ha svolto poi alcuni approfondimenti. La nozione di Mistero implica una progressività, come conoscenza sempre più chiarita e come realizzazione più adeguata, fino all’eternità di Dio. Maria, Madre del Signore, si rivela come immagine pienamente compiuta della Chiesa. Inoltre, nel Concilio Vaticano II avviene il passaggio da una concezione individualista e rituale della fede ad una concezione comunitaria, per cui la fede di ciascuno si intreccia con la fede di tutti gli altri. Il Battesimo definisce l’identità e la missione del cristiano: per i laici e in particolare per le donne si aprono nuove prospettive. Tante problematiche e tanti sviluppi di grande respiro, che ciascuno potrà riprendere personalmente nei mesi a venire.

Gli incontri della Rete teologica riprenderanno nel prossimo ottobre, sempre nella forma del dialogo e del coinvolgimento di chi vi partecipa. Ci si va orientando di mettere a tema la scoperta di un singolo autore, che potrebbe essere il teologo italo-tedesco Romano Guardini, a partire dal ‘piccolo’ libro L’essenza del Cristianesimo e da altre sue opere ‘brevi’ su Gesù, la Chiesa, Maria, la preghiera, la liturgia e altri aspetti della vita cristiana.

Gianni Colombo

 

 

Affido alle persone di Rosolina e a quanti lo desiderano l'incontro svolto a Rosolina ieri sera, martedì 20 febbraio. Questa parte è stata preceduta da una accurata presentazione di due persone della Parrocchia, dal saluto di don Lino Mazzocco e da un filmato preparato dalla stessa Parrocchia che racconta il rapimento e l'uccisione del Beato Rolando Rivi, di grande efficacia. Mentre viene travolto dalla violenza, Rolando dice: "Io sono di Gesù". E' la sostanza della preghiera.

La testimonianza che chiude questa registrazione appare staccata da quel che precede. Dopo averla letta a conclusione del mio parlare sulla preghiera, non è stata registrata al momento, ma in seguito.

Non viene riportata qui la registrazione del seguito dell'incontro, con qualche domanda e qualche riflessione, molto opportune e anche profonde.

Se qualche persona desidera mettersi in contatto con me per riprendere queste riflessioni sulla preghiera, può farlo al                                                                              cellulare 3386539107                                                                                                               via mail angelobusetto24@gmail.com

Grazie!!

don Angelo

IL MISTERO PRENDE VOLTO

Il cammino della Rete di teologia “Santi Angeli” attorno alla parola Mistero è ripreso il 27 novembre 2024 nel Seminario diocesano. Il secondo incontro è stato dedicato al punto centrale e sommo nel quale il Mistero si è rivelato e donato, la vicenda di un uomo di nome Gesù. Ciascun partecipante era stato invitato a riflettere e a lavorare personalmente sul percorso dei primi che hanno incontrato Gesù: quale cammino di scoperta hanno fatto coloro che hanno incontrato Gesù, per poter risalire dalla sua condizione umana, dalle sue parole, dalle sue azioni, fino alla sua condizione di Figlio di Dio mandato dal Padre a salvare l’umanità?  Come Gesù è la pienezza del Mistero di Dio rivelato e donato? Gli interventi hanno ripercorso i Vangeli e alcune ‘vite di Gesù’, da quella classica di Giuseppe Ricciotti a quella più recente di Andrea Tornielli. Nei Vangeli i discepoli incontrano un uomo e gli vanno dietro. Attraverso la sua umanità e dentro la sua umanità scorgono un di più, intravvedono il MISTERO di quest’uomo. E si interrogano: chi sei? che cosa dici di essere?

Gesù suscita sorpresa, stupore, meraviglia

I discepoli sono sorpresi dalla persona di Gesù, dalla sua umanità che è accoglienza, attenzione, cura. Anche prima dei miracoli, appena lo incontrano, Giovanni e Andrea gli chiedono: “Maestro, dove abiti”, desiderando seguirlo. Natanaele, quando viene chiamato, esprime stupore. I soldati, mandati a catturarlo, non lo catturano ed esclamano: “Nessuno ha mai parlato come quest’uomo”. Anche Erode ha voglia di sentirlo parlare. Le folle lo seguono meravigliate, dimenticando di portarsi dietro le provviste per il cammino. Gesù ama l’umanità così com’è. Piange su Lazzaro, e alla vedova madre del figlio morto dice di non piangere. Ha compassione della gente che lo segue, la raggiunge nel suo bisogno, nei suoi stessi desideri.

Gesù rimanda al Padre

La preghiera al Padre caratterizza Gesù: si ritira al mattino a pregare; prega prima di compiere azioni importanti, prima di scegliere i discepoli. Quando gli chiedono “insegnaci a pregare”, Lui dice: “Padre…”. Si affida completamente al Padre: “Non pensate al domani, guardate come il Padre veste i gigli del campo, nutre gli uccelli del cielo”.

Gesù sovverte i parametri della vita e della pratica della fede

Sconvolge il rapporto con il sabato e con il tempio, dichiarando di valere più del sabato, più del tempio: “Misericordia io voglio, non sacrifici”. Sovverte il rapporto con i peccatori: “È più facile dire: alzati e cammina o perdonare i peccati?”. Muta il rapporto con le prostitute, i pubblicani, le donne, i bambini, i malati, i lebbrosi, gli ‘scomunicati’…

Gesù sovverte i progetti dei discepoli, senza fermarsi alla loro misura

Egli annuncia la drammatica prospettiva della sua vita: cattura, condanna, morte, risurrezione e questo provoca le proteste dei discepoli, che non capiscono. Annuncia un regno senza potenza, dove chi serve è il più grande, il regno dei poveri e dei peccatori. “Capite quello che vi ho fatto lavandovi i piedi?” “Amate i vostri nemici!”.

Gesù affascina, vale la pena seguirlo

Sgorga dall’ esperienza fatta con Gesù la domanda “Da chi andremo?”. Dopo il tradimento, Pietro si pente e piange, riconoscendo in Gesù il senso della sua vita.  Giovanni e le donne lo seguono fino alla croce. I discepoli, in seguito, lo seguiranno fino al martirio. Accogliere Gesù cambia la vita, porta la salvezza, come accade al decimo lebbroso e al cieco nato.

Un uomo così, chi è?

I parametri normali non sono sufficienti a dirlo. I discepoli usano le parole e le categorie del tempo: maestro, profeta, Cristo, Figlio dell’uomo (come nel profeta Daniele). In sua compagnia, a chi è con lui in cammino, passo passo, Gesù rivela il suo mistero, il suo essere Figlio, il suo essere una cosa sola con Dio. Senza esserne geloso, senza trattenere questo suo tesoro: “A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”.

Si apre un cammino anche per noi, che continuiamo ad essere suoi discepoli. Un cammino di scoperta che invade tutta la vita: “Signore Gesù, svelaci il mistero della tua persona”. È un cammino che riprenderemo nel prossimo incontro del 22   gennaio 2024.

Gianni Colombo

 

 

 

Se possibile, si potrebbe affiancare all’articolo questa immagine (Masaccio, Il tributo).

 

 

Alla scoperta del Mistero

In una bella ‘aula studio’ del nostro seminario, il 9 ottobre 2023  ha ripreso il cammino la Rete di teologia “Santi Angeli”, alla quale si sono aggregate quest’anno altre persone interessate a un percorso di approfondimento e di confronto sulle tematiche essenziali della fede cristiana.  E’ stato individuato un tema di fondo che introduce e attraversa tutta la fede cristiana e che  ne diventa una chiave di accesso: il MISTERO, una categoria usata in tutti i tempi e in tutti gli ambiti della vita della Chiesa. Il dialogo parte da alcune domande sulle quali i partecipanti erano già stati invitati a riflettere e a documentarsi: cosa significa mistero nella mentalità comune? e nella nostra? e nella liturgia e negli altri ambiti del Cristianesimo? Assai spesso il mistero è… mistero: qualcosa di ignoto, sconosciuto, inarrivabile, inconoscibile. Mistero è diverso da enigma, che indica qualcosa di difficile e di complesso, ma che può essere scoperto o risolto dall’uomo stesso.

Mistero è parola antica. E’ stata proposta da uno dei partecipanti una sintesi su mistero/misteri nel mondo greco-romano, dove la partecipazione ai Misteri rimanda al bisogno di salvezza dell’uomo, che si affida a un potere superiore e nascosto al quale si accede in cerimonie segrete per via irrazionale ed emozionale.

Il Cristianesimo riprende la parola mistero, non ricavandolo dal mito, ma ritrovandolo in un avvenimento che accade nella storia e che contiene ed esprime il divino; è il ‘tragitto’ del Logos che si fa carne. Gesù stesso nei Vangeli sinottici parla di “mistero del Regno”, Paolo annuncia la “rivelazione del mistero”, la liturgia della Messa proclama il mistero della fede, noi preghiamo i misteri del Rosario…

Cos’è dunque il mistero? Non una realtà nascosta da credere con fede cieca. Il “mistero della salvezza” infatti si svela nella “storia della salvezza” con la sua faccia umana nei i fatti nei quali agisce, diventando conoscibile dalla ragione, anche se non può mai essere esaurito nella sua fenomenicità. Occorre quindi superare la nozione intellettualistica di mistero, che non consiste solo nelle ‘verità da credere’, come si limitava a dire il Concilio Vaticano I nel 1870.

La profondità e la inesauribilità del mistero richiama la profondità e, in qualche modo, la ‘infinità’ del cuore umano, che si protende verso di esso perché non trova compimento e risposta in alcuna realtà terrestre, come documenta tutta la storia, in particolare nella ricerca di filosofi e poeti. La categoria di mistero si presenta, quindi, come una strada maestra per indagare e scoprire tutto ciò che ci circonda e ci costituisce: Dio, Cristo, il creato, l’uomo, al fine di capire e vivere più consapevolmente il dono della fede.

Il prossimo incontro, a fine novembre, sarà dedicato al punto centrale e sommo nel quale il Mistero si è rivelato e donato, la vicenda di un uomo di nome Gesù. Quale cammino di scoperta hanno fatto coloro che hanno incontrato Gesù per risalire dalla sua condizione umana, dalle sue parole e azioni, fino alla sua condizione divina, di Figlio di Dio mandato a salvare l’umanità? È il percorso dei primi che hanno incontrato Gesù, ed è anche il nostro, nella scoperta del Vangelo e nell’esperienza della vita.

 

 

 

 

 

 

 

“Rete Teologica”: sintesi dell’incontro del 16 maggio 2023
IL CONCILIO VATICANO II
UN CAMMINO DI RINNOVAMENTO DELLA CHIESA

Nell’incontro di maggio della Rete di Teologia ‘Santi Angeli’ è stato preso in considerazione il discorso di Papa Benedetto XVI alla Curia Romana del 22 dicembre 2005 sulla retta interpretazione del Concilio Vaticano II. Si tratta di un intervento importantissimo per comprendere correttamente il significato del Concilio e il rinnovamento successivo. Sul Concilio Vaticano II è stata scritta una montagna di libri, con interpretazioni talora scorrette e pretenziose. È necessario, quindi, affidarsi alla voce autorevole e sapiente di Papa Benedetto, che visse da protagonista il Concilio come grande avvenimento dello Spirito, e la stagione post-conciliare.
Cosa è stato dunque il Concilio per la Chiesa di Dio? È stato un evento di innovazione fino a rinnegare la Tradizione, o di rinnovamento nella fedeltà? “Ermeneutica della discontinuità e della rottura” oppure “ermeneutica della riforma”? Quello che nel post-Concilio veniva considerato ‘lo spirito del Concilio’, ha espresso realmente il contenuto del Concilio oppure l’ha deformato?
L’intento del Concilio avviato da papa Giovanni XXIII era di ripresentare il cristianesimo nella sua integralità nel contesto al mondo d’oggi. Sull’articolato discorso di Ratzinger, profondo e stringato, il dialogo si è svolto secondo alcune sottolineature.
Il Concilio doveva determinare in modo nuovo il rapporto tra Chiesa ed età moderna. Su questa linea, il Concilio ha avviato il superamento del contrasto tra scienza e fede, che perdurava dai tempi di Galileo; scienza e fede si muovono in ambiti diversi, con uno sguardo diverso e complementare sul mondo. La scienza è sempre più consapevole che il suo sapere e la sua competenza non coprono tutto il mistero dell’uomo e dell’universo; la Chiesa discute e rispetta le acquisizioni della scienza, valutandone le conseguenze sul destino dell’uomo e il bene comune.
In un percorso analogo, è stata chiarita la provvidenziale distinzione tra Stato e Chiesa, vita civile e fede cristiana, dopo il lunghissimo periodo di ‘cristianità’ nel quale la vita civile tendeva a coincidere con la vita religiosa. Emerge la necessità di una sana laicità dello Stato, che non significa la cancellazione della religione dalla vita pubblica (modello francese), ma il rispetto di ogni espressione anche pubblica della religione e la possibile convivenza di varie forme religiose. La libertà religiosa viene intesa non come indifferentismo o egualitarismo, ma come rispetto della coscienza e della libertà della persona nel perseguire le proprie scelte e il proprio destino. Su questo terreno, il dialogo tra le religioni può condurre a un reciproco vantaggio.
Il Concilio ha acquisito l’impiego del metodo storico-critico applicato alla lettura della Bibbia, e nello stesso tempo la sua relativizzazione, in quanto il contenuto della rivelazione cristiana non viene determinato dalla ermeneutica storico-critica dei testi biblici, ma si riferisce alla storia del dialogo di Dio con gli uomini.
La fede cristiana professata dal Concilio incontra il mondo moderno, ne accoglie le gioie e le speranze, ne affronta i problemi e i drammi. La fede non si limita alla professione teorica, ma si esprime nella vita vissuta personalmente e comunitariamente.
Nel dialogo, particolarmente intenso e partecipato, viene acquisita nei riguardi del Concilio Vaticano II il giudizio sintetico di Papa Benedetto: “È in questo insieme di continuità e discontinuità a livelli diversi che consiste la natura della vera riforma”.
In conclusione, ci siamo dati alcuni suggerimenti di lavoro per i mesi estivi:
- Riprendere personalmente i documenti del Concilio Vaticano II, a partire dalle quattro costituzioni: Chiesa (Lumen gentium), Chiesa-mondo (Gaudium et spes), Liturgia (Sacrosanctum Concilium), Parola di Dio (Dei Verbum).
- Familiarizzarsi con il linguaggio teologico attraverso la lettura di qualche testo di Ratzinger (Introduzione al cristianesimo – La festa della fede - testi antologici)
È previsto di ritrovarsi prossimamente insieme per una serata conviviale e di dialogo, nella quale condividere la memoria e l’esperienza che ciascuno ha del Concilio e del post-Concilio.

Gianni Colombo

Il testo del discorso di Papa Benedetto si può trovare nel sito vaticano
ttps://www.vatican.va/content/benedictxvi/it/speeches/2005/december/documents/hf_ben_xvi_spe_20051222_roman-curia.html

Si può trovare, insieme con altri preziosi testi, in: Benedetto XVI, Con Dio non sei mai solo, Prefazione di Padre Federico Lombardi. Rizzoli-Editrice Vaticana 2023, pp 166 € 15,00

Molto utile anche il libro postumo con gli ultimi interventi del Papa emerito:
Benedetto XVI, Che cos’è il Cristianesimo. Quasi un testamento spirituale, a cura di Elio Guerriero, Mondadori, Milano 2023, pp 190 € 20,00

Canto: Ti ringrazio Signore, per tutto quello che mi hai dato, don Renato Feletti

Una domanda: Che cosa avremmo desiderato di più nei giorni della pandemia…      il contatto con le persone

(Marco 5,21-43): Gesù interpellato da Giairo, toccato dalla donna, tocca la bambina: Un rapporto con-creto, fisico per arrivare a ‘sanare.salvare’ la persona: fisicità dell’amore, dell’abbraccio, del bacio.  Gesù incontra le persone in modo immediato, concreto, come un amico, un padre, un medico.                                Nel Vangelo c’è anche un caso di ‘guarigione a distanza’, il figlio del centurione che gli dice: Non sono degno che tu entri nella mia casa…  Nemmeno noi siamo degni. Ma il Signore vuole venire nella nostra casa… In quante case è andato: la casa di Pietro, di Zaccheo, ricco fariseo, Marta, Maria, Lazzaro… Il cristianesimo è incontro personale di Gesù con te, la sua visita nella tua casa, un contatto diretto.

+ Come avviene, dal momento che Gesù non è più con noi ed è salito al cielo?All’origine un fatto fondamentale: Gesù non è un morto, ma è una persona vivente. Certamente è morto, dolorosamente, e sepolto. La Sindone lo mostra nella sua immobilità, ma nello stesso tempo svela già la sua resurrezione che ha ‘fulminato’ il lenzuolo con una energia nuova. I testimoni: Maddalena, gli apostoli al sepolcro, nel cenacolo, la provvidenziale incredulità di Tommaso…

+ Gesù dice: io sono sempre con voi. Chi ascolta voi ascolta me. Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io. Se uno mi ama e ascolta la mia parola, il Padre lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo casa-dimora presso di lui.

+ Andandosene in cielo nell’ascensione, Gesù dice: Andate in tutto il mondo, fate miei discepoli tutti, battezzate nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo

+ Nell’Ultima cena dice: Prendete e mangiate; prendere e bevete. Fate questo in memoria di me.

Ancora oggi delle persone compiono azioni che proseguono la sua presenza, le sue azioni.

Chi oggi desidera incontrare Gesù, chi incontra? Agostino incontra Ambrogio; missionari, noi. Una comunità, un papa, un vescovo, una chiesa, un sacerdote, delle azioni. Gesù ci vuole incontrare personalmente e per questo investe la vita delle persone: “Andate, raccontate, battezzate. Voglio entrare nella vostra vita perché abbiate la vita, e l’abbiate abbondantemente”.
Persone che non hanno ‘incontrato’: Pavese, premi, donne, ideali. Pasolini e la sua ricerca di vita.  Persone che hanno ‘incontrato’: Silvio Catterina e i ragazzi che hanno tutto, cercano tutto e trovano la noia di vivere; esprime un grido, un urlo: Guardate me, ma guardate Gesù attraverso di me, guardate quello che io guardo. E quei ragazzi, anche sottoposti a dura disciplina (conversione) cambiano, e lo guardano e vogliono seguire quello che segue lui.

  • Non ci bastano i sentimenti religiosi, le emozioni che ci saltano addosso e se ne vanno come le ballerine; non ci bastano le bevute e i regali.
  • Abbiamo bisogno di un incontro personale con Gesù. Un incontro che avviene attraverso altre persone e che apre al desiderio del Battesimo, della Eucaristia, della Confessione, del Matrimonio religioso…
  • Un segno che contiene il mistero, che porta la presenza. Pensiamo a un oggetto caro di un genitore: una collana, un orologio, un vestito Il segno sacramentale non solo ricorda, ma contiene il mistero, cioè Gesù nei fatti della sua vita, Dio fatto uomo.
  • Il cristianesimo è ‘materiale’, ‘corporale’, ‘fisico’, concreto. Non ci basta l’abbraccio col telefonino, la messa per tv. Presenza, persone, perché Dio ha un volto, il nostro volto, il volto delle persone.
  • Persone unite a Lui. Persone unite tra loro perché unite a Lui: Comunità cristiana, Chiesa!

Il sacramento è il termine di passaggio, il ponte che introduce; è l’immagine di questo Volto, di questa Presenza, come Lui ha voluto, per cui Lui ha invocato il Padre, ha mandato lo Spirito Santo.

Qui Lui ci incontra per essere per essere più veri e più contenti del nostro destino.