Martedì 4 febbraio 2020 ore 20.45 Contarina per il Vicariato di Loreo
Centrati in Gesù Cristo
Il Volto e il rapporto con il Signore Gesù, nella luce dell’Evangelii Gaudium
A otto mesi dalla sua elezione a Papa avvenuta il 13 marzo 2013,il 24 novembre 2013 festa di Cristo re, Francesco lancia l’ESORTAZIONE APOSTOLICA EVANGELII GAUDIUM ai vescovi ai presbiteri e ai diaconi alle persone consacrate e ai fedeli laici sull'annuncio del vangelo nel mondo attuale. 288 numeri che corrispondono a circa 200 pagine per dichiarare non tanto il ‘programma’ del suo pontificato, quanto piuttosto il suo stile, il suo metodo, la modalità del suo cammino pastorale. Che cosa dice? Dice che il Vangelo è gioia: Evangelii Gaudium, la gioia del Vangelo.
- E’ gioia della vita, quando lo si riceve.
- E’ gioia del cuore, quando lo si annuncia.
Più che un documento, si tratta quasi di una confessione, di una espressione del suo volto, del suo cuore, delle sue scelte, dei suoi atteggiamenti. E’ come se dicesse a parole quello che egli è e che esprime con i fatti: ecco perché saluto la gente in questo modo, accolgo così, giro il mondo così…
I. La gioia del Vangelo
La gioia del Vangelo sempre una sorpresa, ma non è una cosa nuova. Il Vangelo comincia come annuncio di gioia. Ecco come comincia il cristianesimo:
- ‘Kaire, rallegrati’, Maria piena di grazia
- ‘Vi annuncio una grande gioia’: Angeli ai pastori. Pastori e magi gioiscono a vedere il Signore
- L’incontro di Maria ed Elisabetta e dei due bambini nel grembo materno: ‘Il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E te beata che hai creduto’. ‘L’anima mia glorifica il Signore’.
- La gioia del vecchio Simeone e della profetessa Anna, alla presentazione al tempio: Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace…
La gioia non è appena un sentimento dell’animo che accade per una sensazione che si prova, quasi senza motivo, quando uno è contento e non sa perché. La gioia è la reazione a un fatto che capita, a un annuncio buono, a una presenza che accade: Un Bambino, un Figlio. La gioia accade, come una sorpresa, davanti a un fatto. E’ la gioia dei genitori e – si direbbe – soprattutto dei nonni e di tante altre persone. “Niente è più grande di questo fatto. Non immaginavo fosse così.” Ricordo l’annuncio della nascita della mia prima nipotina – avevo otto anni: la faccia gioiosa di una cugina che, arrivando di corsa, batteva il vetro della finestra di casa della zia – dove mi avevano confinato – e lei che gridava: “Una bambina!!”. E prima ancora, all’asilo, qualcuno è venuto a chiamarmi dalla porta della classe dei bambinetti perché mio fratello era tornato dalla prigionia in America. Avrò avuto cinque anni. Annunci di gioia per uno che nasce, per uno che arriva…