La parola ‘fede’ non rimane sospesa a un sentimento generico, alla sensazione di ‘qualcosa o Qualcuno che ci deve essere’ e dunque c’è. Un passo più avanti, intravvediamo Dio creatore di tutte le cose, nella straordinaria immensità dell’universo e nella sua complessità e ordine. Un passo ancora e crediamo alle ‘verità’ della fede, anche se le conosciamo poco e poco ci interessano. E’ questo che crediamo, quando crediamo? Qual è il contenuto ha la fede cristiana? Dove cercarlo? Come trovarlo?
La fede cristiana non spunta dalla conoscenza delle ‘verità’ di fede; non nasce con i dogmi. Come e perché hanno creduto i primi che sono diventati cristiani? Con una frase sintetica Ratzinger, teologo e papa, dice: “…La fede cristiana fonda la sua specificità anzitutto nel suo riferirsi a eventi storici, o meglio: ad una storia coerente, che nella realtà si è sviluppata come storia. E' perciò essenziale la questione del ‘fatto’, della realtà dell'evento”. Coloro che per primi sono diventati cristiani hanno partecipato alla vita di un uomo chiamato Gesù, alla sua storia. Gesù parlava delle cose del mondo riferendole a Dio, incontrava le persone e chiamava alcuni a seguirlo; con la vita, le azioni, e soprattutto con la morte e la risurrezione Egli ha introdotto i suoi al ‘mistero’ della sua persona: talmente unito a Dio Padre, da farne intuire l’origine da Lui come Figlio eterno. Gli uomini e le donne che erano con Gesù hanno ‘visto e udito, hanno toccato con le loro mani’ un uomo e l’hanno riconosciuto come ‘Verbo di Dio, Figlio del Padre, uno con il Padre ed eterno con Lui’. L’hanno poi raccontato ad altri. In seguito i cristiani hanno espresso con nuove parole il contenuto della loro esperienza; nel Concilio di Nicea e poi di Costantinopoli hanno detto: “Credo-crediamo in un solo Dio in tre persone, Padre e Figlio e Spirito Santo”.
La fede ‘vista e sperimentata’ è diventata fede ‘ragionata e vissuta’. C’è un passaggio straordinario: come per i primi testimoni, anche nel tempo successivo il metodo ‘esperienziale’ per diventare cristiani continua a riprodursi. Infatti, Cristo è risorto; se non fosse risorto, ci resterebbero solo il suo insegnamento e le sue esortazioni morali, raccolte da un manipolo di persone. Invece, Cristo è un avvenimento che accade anche ora. A un certo momento della nostra vita Egli ci è venuto incontro, e ha unito la nostra vita alla sua. Attraverso persone e comunità, con il Vangelo e i sacramenti, con il catechismo e la teologia, si sviluppa l’amicizia con Cristo, riconosciuto nella sua presenza eucaristica e nel Corpo della Chiesa. Come dice Paolo ai cristiani del suo tempo e a noi: “Voi siete Corpo di Cristo e membra sue”.
Che cosa crediamo dunque quando crediamo? Crediamo Cristo presente oggi, che si rivela e si dona nella vita della Chiesa. Fede è Cristo riconosciuto, amato, seguito, in comunione con tutti coloro che partecipano alla stessa storia. Cristo vivente nei santi, nelle comunità e nelle amicizie cristiane, nei maestri e pastori che ci guidano, nelle parole e nelle azioni della liturgia, nel profondo del cuore e nelle opere della vita. Cristo ci incontra e ci unisce a sé come Salvatore della nostra vita, per essere annunciato e testimoniato al mondo intero.
Questo crediamo: Cristo, Figlio di Dio, presente e vivo!