Cambiano le fisionomie dei santi. Non li guardiamo più solo come statue degli altari, quel San Luigi con il giglio in mano e quel Sant’Antonio con il Bambino in braccio che dall’infanzia ritrovo a sinistra e a destra dell’altare dei santi nella chiesa parrocchiale. Qua e là spuntano numerosi santi nuovi e vivi, alcuni dei quali abbiamo avuto modo di conoscere in carne e ossa. Alcuni santi giovani ci hanno segnati fin da ragazzi, in particolare Piergiorgio Frassati che scalava le montagne e faceva ogni giorno la comunione. Giovane prete, mi affascinava Benedetta Bianchi Porro con i suoi diari di studentessa e di malata. In uno scaffale della biblioteca di casa si allineano libri e libretti con la calligrafia infantile di Nennolina, la bambina che insistette a chiedere in anticipo la prima Comunione. Più di una quindicina di anni fa presentavamo Carlo Acutis ai ragazzi del catechismo, insieme con la sua straordinaria mostra sui miracoli eucaristici; ho tra mano la sua vita raccontata a fumetti, e insieme il ‘romanzo’ che racconta in tratti episodici la vita di Piergiorgio Frassati: è bello che questi due giovani siano proclamati santi insieme nel prossimo settembre. Spuntano qua e là libri e libretti che raccontano la vicenda di santità di giovani e ragazzi, la cui esistenza è stata interrotta da un incidente stradale oppure è stata logorata dalla malattia. E’ scoppiato recentemente il ‘caso’ di Sammy Basso con la straordinaria sorpresa della sua fede.
Di alcuni giovani, il brillio della santità era già apparso in vita; altre volte la santità è emersa da un diario e da testimonianze successive: Chiara Luce Badano con l’offerta della sua dolorosa malattia, Alberto Marvelli giovane ingegnere, Sandra Sabattini fidanzata; Rolando Rivi, giovane seminarista ucciso dai partigiani, Rosario Livatino giudice…
Nel catalogo di alcune case editrici abbondano biografie tutte da scoprire. In un banchetto di libri vedo un libretto nel quale Marcos Pou, giovane spagnolo morto a ventitre anni, aveva cominciato a raccontare la sua storia, con il passaggio dalla vita scapestrata a un fertile cammino che l’ha portato a muovere i primi passi della vocazione sacerdotale.
Tutt’intorno vedo salire la marea di uomini più o meno illustri per i quali si è aperta la causa di beatificazione, chiamati ‘servi di Dio’: Enzo Piccinini, chirurgo che ho conosciuto personalmente, come pure don Luigi Giussani; Alcide De Gasperi, grande statista del quale mi riecheggia la voce autorevole e pastosa che da bambino ascoltavo per radio. Anche nel corso della mia vita di paese intravedo la segnaletica di alcune figure ‘sante’ rimaste nel nascondimento, uomini e donne innamorati di Cristo e totalmente dedicati alla Chiesa e alla missione, e alcuni ragazzi. Mi affiora frequentemente alla memoria la figura di un ragazzo poco più grande di me; si chiamava Tonino, era di una disponibilità impressionante, mi insegnava a fare il presepio, parlava di Gesù con confidenza, lo vedevo pregare; morì a dodici-tredici anni per un’appendicite non curata; da allora, la mamma sua non è più uscita di casa. Non so quanti santi e sante, giovani o maturi, siano sparsi per le nostre comunità e custodiscano le nostre famiglie. La speranza cristiana invoca che questo fiume non si inaridisca, ma faccia germogliare nuove piante per rinfrescare e rinnovare l’aria che respiriamo.
don Angelo Busetto