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Vangelo secondo Matteo 11,11-15

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire.
Chi ha orecchi, ascolti!».

LA DIFFERENZA

Dove sta la differenza tra Giovanni Battista e ‘il più piccolo nel regno dei cieli’? Giovanni Battista ha portato a compimento la strada della promessa che l’Antico Testamento aveva annunciato e percorso; dopo avere mostrato Gesù, il Battista non l’ha seguito. Altri dopo di lui, grandi e piccoli, hanno seguito Gesù accogliendo la sua amicizia e la sua grazia: questi sederanno a mensa con Lui nel regno dei cieli.

Vangelo secondo Luca 1,26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

UN’ATTESA BELLA

La promessa di Dio che percorre la storia umana, si riaccende in una casa di Nazaret, nel cuore di una giovane donna: Dio inizia da capo la creazione con Maria, rendendola santa e perfetta, e trasformando in Lei il ‘no’ dell’umanità in un ‘sì’, attraverso il quale il Figlio entra nel mondo. Questa storia ci raggiunge nel Battesimo, ci accompagna e si sviluppa nella Chiesa. Viviamo l’Avvento nella compagnia di Maria e dei Santi, insieme con i bambini delle famiglie e della comunità, attenti alle proposte di vigilanza e carità.

Vangelo secondo Matteo 9,27-31

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

DUE CIECHI

Duce ciechi inseguono Gesù per la strada, fino in casa e gli vanno vicino. Gesù non si accontenta del loro grido, ma domanda un atto di fede in lui. Gesù corrisponde con un miracolo al livello della loro fede. Come questo continua ad accadere? Che cosa noi ancora chiediamo a Gesù? Chiediamo di incontrarlo, chiediamo che faccia compagnia alla nostra vita, chiediamo che compia il nostro destino. Accade per noi secondo la nostra fede.

Vangelo secondo Matteo 8,5-11

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

IN DISTANZA

La fede del centurione ci sorprende ancora. Un uomo abituato a comandare e a vedere i suoi ordini eseguiti anche in distanza, attribuisce a Gesù la sua stessa dinamica del comando: anche Gesù potrà comandare alla malattia del servo. Gesù interviene anche oggi ‘in distanza’, perché la sua lontananza fisica viene eliminata dalla potenza della sua Parola e della sua Grazia che agisce oggi nei discepoli: una ‘mediazione’ che non lo allontana ma lo fa riconoscere presente oggi.

Vangelo secondo Luca 21,25-28.34-36

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

AVVENTO: UN’ATTESA BELLA

L’inizio dell’Avvento apre a un’attesa bella. Siamo circondati da notizie di distruzioni e di cattiverie, con il pericolo che la delusione e la disperazione prendano il sopravvento. Veniamo assediati dalla pubblicità di un Natale senza Gesù. L’Avvento ci ridesta: alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. Attendiamo Colui che ci viene incontro. Manteniamo questa speranza certa, guardiamoci attorno per accorgerci di essere accompagnati da una comunità, una Chiesa, un Papa. Senza stordirci nelle dissipazioni, ubriachezze, affanni della vita.

UNA VICINANZA CHE FA VIVERE

Romanzo o vita vissuta? Queste pagine hanno un sapore di cose buone e di avvenimenti reali, pur attraversando la pianura paludosa della ‘malattia’ di una persona anziana colpita dal ’signor Alzheimer’. Per zia Camilla è la minaccia del ‘tedesco’ che le fa visita aggredendola ogni giorno di più, lei minuta e precisa, intelligente, legata come tutti alle sue tenaci abitudini, eppure sempre aperta alla sorpresa della novità. Con lei, che vive in campagna circondata da un mondo favoloso,    abita la ‘narratrice’ della vicenda, una nipote che fin quasi dalla nascita le è stata affidata come figlia. Ed è per ambedue una provvidenza. La giovane insegnante, che ha una sua propria famiglia, si trova coinvolta in una vicenda che la mette sempre in questione e ne acuisce la sensibilità e l’iniziativa: con la zia anziana questo si può dire e fare, questo è sbagliato… Di pagina in pagina il lettore si sorprende per essere afferrato non da malinconia e tristezza, ma da un senso di letizia e da una attrattiva di intraprendenza per una vita che, invece di soccombere al decadimento, si apre sempre a nuove possibilità. Con delicatezza, a zia Camilla viene lasciato di esprimersi senza rinnegare alcuna delle possibilità della sua giornata: lavarsi da sola, collaborare in cucina, scendere in giardino, passeggiare in piazza. La successiva necessaria presenza della ‘badante’ diventa una scoperta festosa, tanto più quando in seconda battuta la nuova badante entra nella casa ospite con i due figlioletti. E’ interessante l’alternarsi delle figure di alcuni parenti, tra benevolenze esplicite e contrasti ovattati. Tutta la vicenda viene narrata dalla penna delicata e decisa della narratrice che non trascura nessun aspetto di vita, compreso uno sfondo ‘religioso’ che tuttavia non viene mai espressamente raccontato. Un libro che vien voglia di far leggere a quanti - per rapporto di famiglia o di lavoro – accolgono persone anziane e partecipano alla loro vita.

Mariapia Veladiano, Adesso che sei qui. Romanzo, Ugo Guanda Editore 2023, pp 268 € 13,00

Uno studente di scuola superiore desidera leggere la Bibbia. L’insegnante si guarda intorno. Dargli la Bibbia integrale? L’ampiezza e la complessità del testo potrebbe disarmare il giovane lettore fin dalle prime pagine. Fornirgli qualche sussidio, uno dei tanti libretti introduttivi alla Bibbia? Il ragazzo non andrebbe oltre la copertina. Ed ecco, fresco di stampa, nella prospettiva del Giubileo, spuntare sul bancone della libreria La Bibbia del pellegrino. Quasi una via di mezzo tra la Bibbia integrale e le Bibbie adattate per i ragazzi con figure e riscrittura di alcuni brani. Il nuovo testo è stato curato da un famoso biblista spagnolo, Luis Alonso Schökel che lo deve aver approntato per l’America Latina almeno trent’anni fa, essendo morto nel 1998. Ora viene proposto per l’Italia con la traduzione del testo biblico a cura di Marco Zappella, e la traduzione dei commenti e delle note a cura di Simone Cloè. Il famoso biblista ha compiuto un’operazione originale. Ha selezionato il testo biblico raccogliendo le parti più adatte per un’iniziale lettura della Bibbia. I testi raccolti sono preceduti e anche accompagnati all’interno da notazioni semplici che orientano alla loro comprensione, legandoli nell’insieme di una storia che trova il compimento nella persona di Gesù e si riflette nel cammino della Chiesa primitiva e nella nostra vita. Adesso resta da fare l’esperimento: mettere in mano questa ‘Bibbia breve’ allo studente di cui sopra e ad altre persone, per verificare la bontà di questa originale proposta biblica. La BIBBIA breve del PELLEGRINO, Il Pellegrino Edizioni 2024, pp 470, € 9,90

 

Vangelo secondo Matteo 4,18-22

In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

I PRIMI

E’ bello ripartire dai primi che hanno incontrato Gesù, come Andrea. La chiamata di Gesù è semplice e audace, la risposta dei quattro pescatori è immediata e totale. Da qui riparte la storia che ha preso dentro la nostra vita. Anche noi vogliamo ‘seguire’ Gesù, entrare nella fila di coloro che lo seguono e lo amano, e diventano suoi testimoni. Da qui inizia un mondo nuovo, segnalato dalle tappe dell’anno liturgico che oggi termina e domani rispunta nuovo.

Vangelo secondo Luca 21,29-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

UN GERMOGLIO

Dove vediamo fiorire un germoglio di vita accanto a noi? Una speranza, una promessa? Un fiore tra i sassi, una zolla d’erba in un terreno arido. Un bimbo in una casa, un gesto di bontà che non ti aspettavi, l’annuncio di una cosa nuova e vera, la sorpresa di un saluto, la gioia di un complimento, la pazienza che qualcuno ha verso di te e la misericordia che ti abbraccia… Uno spunto di vita da riconoscere e dal quale la tua giornata riparte. Come questo Vangelo.

Vangelo secondo Luca (Lc 21,20-28)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

L’ATTESA DI UN MONDO NUOVO

Un gran disastro di occupazioni e di guerre, poi lo sconvolgimento del sole, della luna, delle stelle e di tutte le potenze del cielo: l’esplosione della fine. Tutto questo comincia già ad accadere prima della fine. Ne stiamo facendo esperienza – noi di lontano, mentre altri popoli vengono travolti. Conclusione? La vostra liberazione è vicina! Ci aspettavamo il peggio, e invece la venuta del Signore inaugura un tempo nuovo e un mondo nuovo. Lo attendiamo.