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Vangelo secondo Matteo 7,21.24-27

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

L’UOMO SAGGIO

L’uomo saggio non consiste su di sé, ma si pianta sulla roccia che lo sostiene. Non solo ‘ascolta’ le parole del Signore, ma vi aderisce con la mente, il cuore, l’adesione della volontà. Le riconosce come sfondo della sua anima e come sentiero del suo cammino. Tutto quello che lo circonda, o che si contrappone a lui, non diventa inciampo, ma punto di paragone e di slancio. Per questo può edificare la casa della sua vita anche a bene del prossimo.

Dal Vangelo secondo Matteo 15,29-37

In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.

LA COMPASSIONE DI GESU’

La compassione di Gesù si manifesta in modo clamoroso. Guarisce ‘zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati’. Per dare da mangiare alla stessa folla, Gesù mette in azione i discepoli, che gli presentano i pochi pani – sette!!! – e i pesci che hanno. Riconosciamo nel gesto di Gesù il suo metodo per aiutare i fratelli bisognosi: quanti pani e pesci puoi mettere a disposizione? Non bastano a sfamare la folla. Ma se li consegni a Gesù, cosa succede? Guarda la vita di don Calabria.

Domenica 8 Dicembre 2024
Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

Introduzione del celebrante
In questo tempo di Avvento l’Immacolata Concezione di Maria annuncia l’opera di Dio che prepara la venuta al mondo del Figlio Gesù. Affidiamoci all’intercessione di Maria Immacolata per domandare la grazia di accogliere nella nostra vita il Signore che viene.

  1. Signore Dio Padre, tu hai preparato in Maria la nascita al mondo del Figlio Gesù. Disponi il nostro cuore e le nostre azioni della giornata per accogliere con umiltà e fiducia la sua venuta nella nostra vita e nel mondo,

Preghiamo: CON L’AIUTO DI MARIA, SALVACI SIGNORE

  1. Signore Gesù Figlio di Dio, annunciato dall’Angelo a Maria, sostieni i pastori della Chiesa; rendici testimoni dell’attesa del Natale di Gesù in famiglia, nei luoghi di lavoro, nella società,

Preghiamo: CON L’AIUTO DI MARIA, SALVACI SIGNORE

  1. Spirito Santo, inonda di speranza il mondo. Dona un nuovo desiderio di pace e di riconciliazione tra le persone e i popoli. Ti preghiamo per i bimbi concepiti, i nuovi nati, i figli che crescono; per le mamme e i papà; per le famiglie che cercano ristoro e salvezza,

Preghiamo: CON L’AIUTO DI MARIA, SALVACI SIGNORE

  1. Signore Dio, donaci di custodire la presenza di Maria nelle nostre case e nelle nostre comunità per imitare la sua prontezza a dire SI’ quando ci chiami ad amarti e a servirti,

Preghiamo: CON L’AIUTO DI MARIA, SALVACI SIGNORE

Conclusione del celebrante
In comunione con Maria Immacolata affidiamo al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo la nostra preghiera, per la salvezza nostra e del mondo intero. Per Cristo nostro Signore.

UN’ATTESA BELLA

La promessa di Dio che percorre la storia umana, si riaccende in una casa di Nazaret, nel cuore di una giovane donna: Dio inizia da capo la creazione con Maria, rendendola santa e perfetta, e trasformando in Lei il ‘no’ dell’umanità in un ‘sì’, attraverso il quale il Figlio entra nel mondo. Questa storia ci raggiunge nel Battesimo, ci accompagna e si sviluppa nella Chiesa. Viviamo l’Avvento nella compagnia di Maria e dei Santi, insieme con i bambini delle famiglie e della comunità, attenti alle proposte di vigilanza e carità.

Vangelo secondo Luca 10,21-24

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

QUESTE COSE...

Un Vangelo perfetto per questo tempo di Avvento. Chi può conoscere ‘queste cose’ che Dio Padre dona e rivela, cioè la venuta del Figlio suo tra noi? Solo i piccoli con ilcuore aperto al dono. Gesù ci dirà: “Se non diventerete come bambini…”. E subito si rivolge a noi come ai primi discepoli, chiamandoci beati per questa sua Presenza che ci viene messa sotto gli occhi perché la accogliamo con il cuore e con la vita.

Vangelo secondo Matteo 8,5-11

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».
Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

IN DISTANZA

La fede del centurione ci sorprende ancora. Un uomo abituato a comandare e a vedere i suoi ordini eseguiti anche in distanza, attribuisce a Gesù la sua stessa dinamica del comando: anche Gesù potrà comandare alla malattia del servo. Gesù interviene anche oggi ‘in distanza’, perché la sua lontananza fisica viene eliminata dalla potenza della sua Parola e della sua Grazia che agisce oggi nei discepoli: una ‘mediazione’ che non lo allontana ma lo fa riconoscere presente oggi.

Vangelo secondo Luca 21,25-28.34-36

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

AVVENTO: UN’ATTESA BELLA

L’inizio dell’Avvento apre a un’attesa bella. Siamo circondati da notizie di distruzioni e di cattiverie, con il pericolo che la delusione e la disperazione prendano il sopravvento. Veniamo assediati dalla pubblicità di un Natale senza Gesù. L’Avvento ci ridesta: alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. Attendiamo Colui che ci viene incontro. Manteniamo questa speranza certa, guardiamoci attorno per accorgerci di essere accompagnati da una comunità, una Chiesa, un Papa. Senza stordirci nelle dissipazioni, ubriachezze, affanni della vita.

UNA VICINANZA CHE FA VIVERE

Romanzo o vita vissuta? Queste pagine hanno un sapore di cose buone e di avvenimenti reali, pur attraversando la pianura paludosa della ‘malattia’ di una persona anziana colpita dal ’signor Alzheimer’. Per zia Camilla è la minaccia del ‘tedesco’ che le fa visita aggredendola ogni giorno di più, lei minuta e precisa, intelligente, legata come tutti alle sue tenaci abitudini, eppure sempre aperta alla sorpresa della novità. Con lei, che vive in campagna circondata da un mondo favoloso,    abita la ‘narratrice’ della vicenda, una nipote che fin quasi dalla nascita le è stata affidata come figlia. Ed è per ambedue una provvidenza. La giovane insegnante, che ha una sua propria famiglia, si trova coinvolta in una vicenda che la mette sempre in questione e ne acuisce la sensibilità e l’iniziativa: con la zia anziana questo si può dire e fare, questo è sbagliato… Di pagina in pagina il lettore si sorprende per essere afferrato non da malinconia e tristezza, ma da un senso di letizia e da una attrattiva di intraprendenza per una vita che, invece di soccombere al decadimento, si apre sempre a nuove possibilità. Con delicatezza, a zia Camilla viene lasciato di esprimersi senza rinnegare alcuna delle possibilità della sua giornata: lavarsi da sola, collaborare in cucina, scendere in giardino, passeggiare in piazza. La successiva necessaria presenza della ‘badante’ diventa una scoperta festosa, tanto più quando in seconda battuta la nuova badante entra nella casa ospite con i due figlioletti. E’ interessante l’alternarsi delle figure di alcuni parenti, tra benevolenze esplicite e contrasti ovattati. Tutta la vicenda viene narrata dalla penna delicata e decisa della narratrice che non trascura nessun aspetto di vita, compreso uno sfondo ‘religioso’ che tuttavia non viene mai espressamente raccontato. Un libro che vien voglia di far leggere a quanti - per rapporto di famiglia o di lavoro – accolgono persone anziane e partecipano alla loro vita.

Mariapia Veladiano, Adesso che sei qui. Romanzo, Ugo Guanda Editore 2023, pp 268 € 13,00

Uno studente di scuola superiore desidera leggere la Bibbia. L’insegnante si guarda intorno. Dargli la Bibbia integrale? L’ampiezza e la complessità del testo potrebbe disarmare il giovane lettore fin dalle prime pagine. Fornirgli qualche sussidio, uno dei tanti libretti introduttivi alla Bibbia? Il ragazzo non andrebbe oltre la copertina. Ed ecco, fresco di stampa, nella prospettiva del Giubileo, spuntare sul bancone della libreria La Bibbia del pellegrino. Quasi una via di mezzo tra la Bibbia integrale e le Bibbie adattate per i ragazzi con figure e riscrittura di alcuni brani. Il nuovo testo è stato curato da un famoso biblista spagnolo, Luis Alonso Schökel che lo deve aver approntato per l’America Latina almeno trent’anni fa, essendo morto nel 1998. Ora viene proposto per l’Italia con la traduzione del testo biblico a cura di Marco Zappella, e la traduzione dei commenti e delle note a cura di Simone Cloè. Il famoso biblista ha compiuto un’operazione originale. Ha selezionato il testo biblico raccogliendo le parti più adatte per un’iniziale lettura della Bibbia. I testi raccolti sono preceduti e anche accompagnati all’interno da notazioni semplici che orientano alla loro comprensione, legandoli nell’insieme di una storia che trova il compimento nella persona di Gesù e si riflette nel cammino della Chiesa primitiva e nella nostra vita. Adesso resta da fare l’esperimento: mettere in mano questa ‘Bibbia breve’ allo studente di cui sopra e ad altre persone, per verificare la bontà di questa originale proposta biblica. La BIBBIA breve del PELLEGRINO, Il Pellegrino Edizioni 2024, pp 470, € 9,90

 

Vangelo secondo Matteo 4,18-22

In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

I PRIMI

E’ bello ripartire dai primi che hanno incontrato Gesù, come Andrea. La chiamata di Gesù è semplice e audace, la risposta dei quattro pescatori è immediata e totale. Da qui riparte la storia che ha preso dentro la nostra vita. Anche noi vogliamo ‘seguire’ Gesù, entrare nella fila di coloro che lo seguono e lo amano, e diventano suoi testimoni. Da qui inizia un mondo nuovo, segnalato dalle tappe dell’anno liturgico che oggi termina e domani rispunta nuovo.