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Vangelo secondo Luca 9,22-25

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

IL CAMMINO DELLA QUARESIMA

Questo Vangelo delinea il cammino della Quaresima per Gesù e per noi. La Quaresima non è un tempo a se stante, ma un cammino con Gesù e dietro a Lui. Gesù fa proprie tutte le sofferenze umane, a livello sia fisico che morale, fino alla morte violenta e poi alla risurrezione. Il cristiano si mette a portare la propria croce dietro e Gesù. Se esiste una differenza, è che noi, mentre percorriamo la nostra la strada, partecipiamo già della sua risurrezione.

Vangelo secondo Matteo 6,1-6.16-18

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

LA PENITENZA DEL CUORE

La Quaresima che comincia ci invita alla preghiera, al digiuno, alla carità. Non appena con qualche azione e ‘fioretto’ esteriore, ma con la mente e il cuore. Non ci salvano le nostre opere e nemmeno le preghiere, ma l’adesione e l’affidamento a Cristo. Seguiamo Gesù che prende su di sé le nostre debolezze e fragilità, i nostri errori e peccati. Vivere la Quaresima nella compagnia della Chiesa e nel ritmo della liturgia sostiene e purifica il nostro cammino.

14 Febbraio 2024, Mercoledì delle Ceneri

Introduzione del celebrante
Nel tempo di Quaresima Dio ci chiama a guardare la vita con i suoi stessi occhi e ad amarla con il suo cuore. Domandiamo di seguire il Signore partecipando al cammino della Chiesa.

  1. Signore Gesù, donaci la grazia di vivere la Quaresima accogliendo l’invito alla preghiera, al digiuno, alla carità, per liberarci da ciò che è inutile e vuoto e scoprire il senso vero delle cose e degli avvenimenti

Preghiamo: DONACI DI CONVERTIRCI A TE, O SIGNORE

  1. Signore Gesù, con l’imposizione delle Ceneri donaci l’umiltà di riconoscere la tua misericordia che ci accompagna e il tuo amore che ci salva. Sostieni i nostri pastori e i fratelli che ci accompagnano nella fede,

Preghiamo: DONACI DI CONVERTIRCI A TE, O SIGNORE

  1. Signore Gesù, ti affidiamo le persone e le famiglie tormentate dalla guerra, senza casa e senza cibo. Apri il cuore dei potenti a decisioni e opere di pace

Preghiamo: DONACI DI CONVERTIRCI A TE, O SIGNORE

  1. Signore Gesù, in questo tempo di Quaresima rinnova la tua Chiesa con la tua parola che illumina, i tuoi sacramenti che confortano, l’esperienza di comunità che sostiene la vita,

Preghiamo: DONACI DI CONVERTIRCI A TE, O SIGNORE

Conclusione del celebrante
Signore, accompagnaci nel tempo di Quaresima per partecipare al mistero della tua vita, morte, risurrezione. Ti affidiamo la nostra preghiera per la Chiesa e per il mondo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

IL CAMMINO DELLA QUARESIMA
Il tempo della vita si apre sulla via della Quaresima per condurci alla Pasqua del Signore. Accogliamo questa possibilità di rinnovamento per la vita cristiana, ritrovando la preghiera personale e quella comunitaria, nel silenzio e nei salmi; rinnovando l’iniziativa della carità e le opere della giustizia. Accogliamo le proposte della penitenza come purificazione della mente e del cuore, per essere liberi di riconoscere e accogliere il Signore Gesù che ci rende partecipi del mistero della salvezza.

 

18 Febbraio 2024 – I.a Domenica di Quaresima, Anno B

Introduzione del celebrante
Siamo entrati nella Quaresima, tempo favorevole per la nostra conversione. Con fiducia rivolgiamo la nostra preghiera al Signore nostro Dio.

  1. O Dio nostro Padre, a imitazione del tuo Figlio Gesù, donaci di vincere le tentazioni di Satana che ci allontanano da te; donaci la gioia di compiere la tua volontà in ogni circostanza della vita,

Preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA

  1. Signore Gesù, in unione con la preghiera di tutta la Chiesa, ti affidiamo Papa Francesco, il nostro vescovo… e tutti i nostri pastori, che ci accompagnano e ci sostengono nel cammino della Quaresima,

Preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA

  1. Spirito Santo di Dio, donaci la tua carità, anche partecipando alla colletta nazionale proposta dai vescovia sostegno degli interventi umanitari e per i progetti di pace e riconciliazione in Terra Santa.

Preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA

  1. Signore Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, apri il cammino della pace per tutti i popoli in guerra; converti il cuore e le decisioni di coloro che guidano il destino dell’umanità

Preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA

Conclusione del celebrante
O Signore affidiamo a Te la nostra vita e la vita del mondo. La tua grazia ci sostenga e ci accompagni nel cammino quaresimale. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

QUARESIMA CON GESU’, NELLA CHIESA
Gesù in lotta contro Satana ci rappresenta tutti e ci apre la via per la vittoria sulle tentazioni che ci spingono al male. Si rinnova per noi la speranza che il bene spenga i fuochi di cattiveria e di male che infiammano il mondo e bruciano il nostro cuore. La vita cristiana si rinnova con la grazia del Battesimo, richiamata dal sacramento della confessione e rinvigorita dalla preghiera e dalle opere di carità. Fedeli alle proposte della nostra comunità percorriamo il cammino della Quaresima verso Pasqua.

 

Vangelo secondo Marco 8,14-21

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

UN CUORE LIBERO

Manca il pane, e i discepoli si lamentano, senza accorgersi di avere con loro Gesù, che per due volte ha sfamato migliaia di persone. Gesù va più avanti e prende la simbologia del lievito per mettere in guardia i suoi dal pericolo della contaminazione con i farisei e della sudditanza ad Erode. Un cuore libero, dunque, occorre avere: non fissato sui beni materiali e non propenso all’inganno di chi perverte la mente e toglie la libertà. Domandiamo la grazia di comprendere e di seguire.

Vangelo secondo Marco 8,11-13

In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

IL SOSPIRO DI GESU’

Gesù sospira davanti alla richiesta dei farisei che pretendono un ‘segno dal cielo’, una conferma che venga da Dio. Il segno ce l’hanno sotto gli occhi: è Gesù stesso, la sua presenza limpida e schietta, totalmente segno di Dio con le parole che pronuncia e le opere che realizza, fino alla Croce e Risurrezione. La pretesa di un segno come vogliamo noi, diventa impedimento a riconoscere e accogliere i segni della presenza e dell’azione di Gesù che la realtà ci dona ogni giorno.

Vangelo secondo Marco 1,40-45

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

ACCOGLIENZA E CARITA’

Gesù accoglie il grido del lebbroso e lo risana toccandolo con la mano. E’ l’abolizione di ogni tabù e distanza, che è distanza del cuore e indifferenza, egoismo e solitudine. Il gesto di Gesù continua e si sviluppa nella carità e nell’accoglienza di tanti cristiani, con ospedali, opere educative e assistenziali. Il cuore delle persone si ridesta in tanti modi: in questi giorni con la raccolta del farmaco. Il cambiamento del mondo e la costruzione della pace comincia dal nostro cuore e dalle nostre mani.

Vangelo secondo Marco 8,1-10

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.

ANCHE OGGI

Leggere nel racconto di Marco uno dei due miracoli della moltiplicazione dei pani, offre l’immagine di una vicenda vissuta. Gesù esprime un’attenzione vivissima verso la folla e una decisione precisa verso i discepoli. Così, le quattromila persone ‘mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte’. Guardiamo questo Gesù che guarda noi, guarda l’umanità affamata e dilaniata dalla guerra e dalla violenza. Anche oggi Gesù è disposto a moltiplicare i ‘sette pani e pochi pesciolini’ che gli possiamo offrire.

Vangelo secondo Marco 7,31-37

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

FA UDIRE I SORDI…

Gesù non fa i miracoli per pubblicità. Ogni volta appare come tirato dalla frangia del vestito, come aveva fatto la donna malata, proibisce di parlarne e la gente lo proclama con stupore. Qui Gesù è in paese straniero, ma questo non gli fa ostacolo per guarire il sordomuto, in totale discrezione, attraverso un contatto fisico che potremmo definire ‘invasivo’: lo ‘prende’ in disparte, e usa dita e saliva. Grande Signore Gesù: con la sua umanità ci tocca e ci salva!