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Vangelo secondo Marco 8,22-26

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».

UNA SALVEZZA PIU’ GRANDE

Alcuni miracoli di Gesù vengono descritti quasi come una sequenza cinematografica, con una descrizione in presa diretta sui gesti dei protagonisti. La guarigione del cieco avviene in due tappe e si conclude con il solito invito di non pubblicizzare il fatto. Gesù non ama farsi propaganda. A Lui preme che la gente ci veda, possa udire e parlare, abbia da mangiare, guarisca dai malanni. Ma la ‘Sua’ salvezza non si misura col benessere fisico. La Sua salvezza è più grande e totale: incontrare Lui.

20 febbraio 2022 - Domenica VII Tempo Ordinario, Anno C

Introduzione del sacerdote

Signore Gesù, grande e buono nell’amore, con fiducia domandiamo a te quello che è impossibile all’uomo, ma possibile a Dio.

Preghiamo: DONACI UN CUORE NUOVO O SIGNORE

  1. Signore Gesù, la tua grazia cambi il nostro cuore per poter accogliere il tuo insegnamento e la tua testimonianza sull’amore e sul perdono,

Preghiamo: DONACI UN CUORE NUOVO O SIGNORE

  1. Signore Gesù, dona sapienza, chiarezza e decisione ai nostri pastori per illuminare le nostre scelte sulle questioni della vita, della famiglia, della giustizia e della carità,

Preghiamo: DONACI UN CUORE NUOVO O SIGNORE

  1. Signore Gesù donaci di riconoscere le testimonianze di vita nuova che ci vengono da tante persone, per rinnovarci nella ogni fiducia e nello slancio del bene,

Preghiamo: DONACI UN CUORE NUOVO O SIGNORE

  1. Signore Gesù guarda il nostro mondo: conduci i popoli alla pace, sostieni chi lavora per superare la pandemia e tanti altri mali, riempi di carità e benevolenza le nostre famiglie,

Preghiamo: DONACI UN CUORE NUOVO O SIGNORE

Conclusione del sacerdote

Signore, ti affidiamo la preghiera del tuo popolo; rendici attenti e fedeli alla tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

UNA LOGICA DIVERSA

Gesù propone una logica diversa, una misura diversa nei rapporti tra persone. Egli contraddice l’istinto e l’orgoglio che ci inclinano all’indifferenza e alla vendetta. Alla fine, che cos’è più umano, il Vangelo o la logica mondana?
Gesù cammina con noi, e ci sostiene con l’esempio di uno che ha realizzato tutto il bene possibile, e soprattutto con la sua grazia, che arriva al nostro cuore attraverso i sacramenti, la parola di Dio, la guida di persone autorevoli, la testimonianza dei fratelli. Abbiamo tutti bisogno del supplemento di umanità che nasce dal Vangelo.

 

 

Vangelo secondo Marco 8,14-21

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

PERCHE’ PREOCCUPARSI?

Hanno dimenticato il pane e stanno lì a preoccuparsi. Non ricordano che Gesù aveva procurato il pane per tante persone, e non una sola volta! Ci càpita di smarrirci per qualcosa che ci manca o non funziona. Gesù corregge la direzione del cuore: non preoccuparti delle cose che – forse - ti mancano. Vedi piuttosto che non ti manchi il buon pane della fede; guàrdati dal lievito corrotto e dal pane cattivo di tanta malizia e inganno che tentano di corromperti il cuore.

Vangelo secondo Luca 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

DUE VITE PER IL VANGELO

Lungo i secoli, vari evangelizzatori hanno convertito popoli interi. Sulla scia dei settantadue discepoli inviati da Gesù ‘davanti a sé’, i fratelli Cirillo e Metodio, furono inviati dalla Chiesa di Costantinopoli in vari luoghi e finalmente in Pannonia e Moravia dove Cirillo ‘inventò’ un nuovo alfabeto per comunicare il Vangelo. Cirillo si fece monaco, Metodio divenne vescovo. Compatroni di un’Europa che trova nella fede cristiana la sua matrice e il principio della sua unità e pace, li invochiamo in questi giorni minacciosi.

Vangelo secondo Luca 6,17.20-26

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

LE STRADE DELLA VITA

Le strade facili, che poi facili non sono: la ricchezza, l’avere tutto e subito, la vita superficiale e senza impegno. Risultato? Inquietudine e vuoto, tristezza e limite. C’è anche l’esperienza della malattia, nostra o dei familiari, che scombina la vita e la sconforta. Gesù indica la vera via. ‘Beato l’uomo che confida nel Signore’. Questo permette di vivere tutto, anche le sofferenze e le fatiche, con la fortezza e la speranza che il Signore dona. Cristo risorto, vivo e presente, ci accompagna nell’amicizia della Chiesa e nella testimonianza di tante persone.

 

Vangelo secondo Marco 8,1-10

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano».
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.

LA COMPASSIONE DI GESU’

Gesù ci rende partecipi della sua compassione verso la folla, verso i fratelli che sono nel bisogno.  Che cosa possiamo fare oggi verso i fratelli che soffrono freddo, fame, persecuzione, guerra, e quelli che fuggono dai loro paesi? Abbiamo pochi pani e non sappiamo come farli arrivare a destinazione. Possiamo cominciare a cambiare il rapporto con i vicini, trattandoli con cuore e carità. Possiamo sostenere con l’informazione e il denaro chi opera alle frontiere del mondo. Possiamo cambiare la nostra vita.

Vangelo secondo Marco 7,31-37

In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

 

I MIRACOLI E LA SALVEZZA

 

Questo episodio mostra chiaramente che Gesù è restio a fare i miracoli. Prende in disparte il sordomuto e invita a non divulgare il fatto. La fede cristiana non è per ottenere miracoli, ma per riconoscere Gesù, compagno di strada e Salvatore di tutta la vita. Anche a Lourdes, dove sono stati accertati una settantina di miracoli, il miracolo più grande è il dono della fede e l’esercizio della carità: fede e carità diventano speranza e salvezza per la vita presente e futura.

Vangelo secondo Marco 7,24-30

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

IL GRIDO FIDUCIOSO

Che cosa possiamo fare se non gridare al Signore, nelle situazioni difficili che ci prendono il cuore? Anche se ci sentiamo stranieri, e Lui ci dà l’impressione di tenersi lontano, il nostro grido, la nostra preghiera, diventano via di salvezza. In un modo o nell’altro, subito o tardi, Egli ci ascolta. Con la stessa confidenza di Scolastica, sorella di San Benedetto, che insiste per continuare a parlare col fratello per tutta la notte, prima di essere chiamata a vedere il volto di Gesù.

Vangelo secondo Marco 7,14-23

In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro».
Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.
E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

Il CUORE DELL’UOMO

Gesù sa come è fatto il cuore dell’uomo e come un cuore cattivo corrompe l’intera persona. Egli è venuto proprio per guarire il cuore, sanandolo dalla malvagità che corrompe e rovina il prossimo e il mondo. Attraverso la Sua grazia, il cuore viene purificato dalla cattiveria e ritrova la autenticità, cioè il desiderio di bene e l’ansia di infinito. E’ una grazia riscontrare che il cuore dell’uomo rimane inquieto finché non trova riposo in Cristo. Questo è tutto il cammino della vita.