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Vangelo secondo Luca 11,47-54

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

LA VERITA’ DEL PROFETA

E’ snervante il conflitto di Gesù con gli scribi e i farisei. Impiantati nella loro religiosità formale e nel loro potere, non si accorgono della novità mandata loro da Dio: il ‘profeta’ Gesù. Quando la religione diventa un progetto umano, un progetto nostro, allora si vede come minaccia anche la presenza di chi vive in modo più vero o magari produce più frutto. Continua a capitare. Tuttavia il Signore, attraverso il sacrificio, apre la via alla risurrezione.

 22 Ottobre 2023 - XXIX DOMENICA, Tempo ordinario, anno A

GIORNATA MISSIONARIA

Introduzione del celebrante
In questa Giornata missionaria ci rendiamo più conto del dono della fede. Domandiamo che ogni uomo e ogni donna sulla terra possa essere toccato dall’amore di Dio rivelato e donato in Gesù.

Ripetiamo: SALVACI O SIGNORE

  1. Signore Dio nostro Padre, guarda “l’umanità, ferita da tante ingiustizie, divisioni e guerre”*. L’annuncio della fede e la testimonianza di pace dei cristiani diventino luce per tutti e un invito alla trattativa e alla riconciliazione,

Preghiamo: SALVACI O SIGNORE

  1. Signore Dio nostro Padre ti affidiamo quanti, a causa della guerra, soffrono per la lontananza e la perdita delle persone care; quanti vengono privati di casa, lavoro, salute, libertà. Donaci di collaborare all’opera della pace,

Preghiamo: SALVACI O SIGNORE

  1. Signore Dio nostro Padre, sostieni “l’operosità della fede, la fatica della carità e la fermezza della speranza” dei missionari nel mondo, sacerdoti, consacrati, laici. Donaci di collaborare alla missione della Chiesa con la preghiera e la condivisione dei beni,

Preghiamo: SALVACI O SIGNORE

  1. Signore Dio nostro Padre, donaci “cuori ardenti e piedi in cammino”*, per vivere con responsabilità la fede, insieme con il Papa, il nostro vescovo, e tante persone che in ogni ambiente operano per il Vangelo

Preghiamo: SALVACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
Tu ci chiami ad essere tuo popolo e tuoi figli, Signore Dio nostro Padre. Accogli la nostra preghiera, tu che sempre ci salvi e sempre ci riedifichi. Per Cristo nostro Signore.

IL BENE DELLA CHIESA, IL BENE DI TUTTI

Conviene a ‘Cesare’, cioè al potere umano, rispettare e fare vivere chi professa una fede: è questione di libertà ed è vantaggio per tutti. Quando ‘Cesare’, cioè il potere, ostacola o abolisce la presenza della Chiesa e l’azione dei cristiani, fa del male a tutti, particolarmente nelle zone di missione. L’azione del potere statale non basta a salvarci.  La Chiesa lascia ai cittadini e allo stato la regolazione della vita pubblica, purché non si impongano scelte contro la coscienza. Tutti possano godere della libertà e della pace, come figli di Dio e fratelli.  

  • messaggio del Papa per la Giornata Missionaria

Suggerimenti per i lettori della Preghiera dei fedeli

+ La preparazione delle preghiere tenga presente le letture del giorno, il periodo liturgico, le circostanze che la Chiesa e il mondo stanno vivendo, la diocesi e la comunità in cui si celebra, anche se non è il caso di fare sempre riferimento a tutto questo. Normalmente, le preghiere siano quattro e seguano un qualche ordine logico, mettendo per ultima l’eventuale preghiera per i defunti.

+ Quando viene preparata dai fedeli, è il caso che la preghiera venga confrontata in corso d’opera con il sacerdote; è utile anche che venga mostrata prima della Messa al celebrante di turno, che ne può tenere conto nell’intenzione della Messa e.o nell’omelia.

+ Il lettore si presenti tempestivamente al leggio, senza necessità di fare la corsa per raggiungere il microfono. Se la risposta alla preghiera è ASCOLTACI O SIGNORE, non è necessario introdurla con Ripetiamo insieme… Se invece la risposta è diversa e originale, vale la pena che anche il lettore la ripeta ad ogni invocazione.

+ Finita l’ultima preghiera il lettore partecipa alla conclusione del sacerdote stando ancora presso al leggio e solo DOPO ritorna al suo posto.

Vangelo secondo Luca 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

DISCEPOLO E TESTIMONE

Con Luca entriamo nella seconda generazione cristiana: coloro che non hanno frequentato personalmente il Signore Gesù, ma ne hanno ricercato e seguito i testimoni. Luca ha conosciuto tratti del Vangelo di Marco e Matteo, ha potuto interpellare Maria Madre del Signore e altre persone del suo ambito. Ha visto vivere la Chiesa dei primi tempi e l’ha raccontata negli Atti, e ha accompagnato personalmente Paolo in alcuni viaggi missionari. Una vera immagine del discepolo: riceve, vive personalmente, trasmette con le parole e la vita.

Vangelo secondo Luca 11,37-41

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

QUEL CHE C’E’ DENTRO

Quel che c’è dentro, quello che hai dentro: la tua posizione umana, il tuo cuore, ciò che ti costituisce nel profondo come persona. Il cuore, i sentimenti, i desideri siano veri, siano condotti verso il bene, verso il Destino, verso Colui che ti ha fatto e ti ama.
Gesù dice: “Date in elemosina quello che c’è dentro”, cioè: “Condividete quello che avete, quello che siete”. Il vostro bene non rimanga un possesso ma apra a una relazione, diventi un amore.

Vangelo secondo Luca 11,29-32

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

IL SEGNO

Invece dei ‘segni’, cioè dei miracoli clamorosi che ‘questa generazione’ pretende, ci viene dato il segno che è Gesù stesso: vita, passione e morte, risurrezione. Lui e la sua storia: prendere o lasciare. Tutto il resto è presunzione di dettare legge a Dio e pretesa di piegarlo ai nostri desideri. Gesù, uomo e Dio, ci lancia a un livello più grande e più vero, alla pienezza di vita che il cuore desidera. Non ci bastano i miracoli, occorre il segno: cioè Lui.

Vangelo secondo Matteo 22,1-14

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse:
«Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

INVITO A NOZZE

Questo Vangelo ci sorprende: Dio Padre ci invita alle nozze del suo Figlio, mandato sulla terra per fare festa con noi. Gesù va a nozze a Cana, e tante volte lo troviamo in casa a pranzo con le persone, fino all’Ultima Cena, ardentemente desiderata.        E gli invitati? E noi? Abbiamo altro da fare. Cerchiamo la felicità da un’altra parte, e il nostro cuore inaridisce. Possiamo ripensarci? Possiamo riprendere in mano l’invito ricevuto? Quali occasioni abbiamo? Quali tracce assecondiamo? Il banchetto è pronto, e la compagnia dei fratelli ci attende.

Domenica 15 ottobre 2023, XXVIII del TEMPO ORDINARIO, Anno A

Introduzione del celebrante

Riunendoci in questa convocazione eucaristica, abbiamo ricevuto un invito straordinario, segno del bene che il Signore ci vuole. E dunque, possiamo rivolgerci a Lui con fiducia.

1. Signore Dio nostro Padre, nella nostra vita terrena tu ci fai partecipare alla festa di festa di nozze del tuo figlio Gesù che si dona nel convito eucaristico. Donaci di riconoscerlo e di accoglierlo

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

2. Signore Gesù, accompagna la tua Chiesa nel cammino del Sinodo e nel rinnovamento delle nostre comunità. Ti affidiamo papa Francesco, il nostro vescovo, i sacerdoti, i consacrati e tutti i fratelli che condividono la festa della fede,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

3. Signore Gesù, in questo tempo drammatico, attraversato da guerre e contrasti, in particolare tra Isarele e Hamas, dona la pace che viene da un cuore riconciliato e generoso. Ti domandiamo che a tutti i popoli giunga l’annuncio del Vangelo,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

4. Signore Gesù, conforta chi è solo e senza speranza; dona ai giovani il desiderio e l’impegno per costruire un mondo buono e fraterno; sostieni le famiglie nell’amore e nella fedeltà,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante

Convocati alla festa del Signore, affidiamo la nostra vita e la nostra preghiera a Lui che vive e regna nei secoli dei secoli.

INVITO A NOZZE

Questo Vangelo ci sorprende: Dio Padre ci invita alle nozze del suo Figlio, mandato sulla terra per fare festa con noi. Gesù va a nozze a Cana, e tante volte lo troviamo in casa a pranzo con le persone, fino all’Ultima Cena, ardentemente desiderata. E gli invitati? E noi? Abbiamo altro da fare. Cerchiamo la felicità da un’altra parte, e il nostro cuore inaridisce. Possiamo ripensarci? Possiamo riprendere in mano l’invito ricevuto? Quali occasioni abbiamo? Quali tracce assecondiamo? Il banchetto è pronto, e la compagnia dei fratelli ci attende.

Vangelo secondo Luca 11,27-28

In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».

MADRE E FIGLIO

Dal Figlio alla Madre. Un passaggio bellissimo perché la Madre ci riporta al Figlio e ci dona il Figlio. Hanno vissuto in quella Terra, così difficile oggi e forse non meno difficile allora, se è il luogo dove l’hanno crocifisso. In quella Terra Gesù è risorto e da lì i Suoi hanno percorso il mondo, edificando la pace, accogliendo poveri e pellegrini, perdonando, donando la propria  vita. Questa ‘carità di Dio’ verso di noi rinnova la nostra speranza. Insieme con la Madre.

Vangelo secondo Luca 11,15-26

In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

CHI VINCE IL MALE

In questi giorni, e in tanti giorni della storia, avvertiamo il dominio di satana sul mondo. La guerra (le guerre!!) con violenze talmente inumane da considerarle opera di satana; la difficoltà dì intendersi, accogliere; la sopraffazione e la vendetta; e tutte le cattiverie che derivano dall’orgoglio, dalla ricerca del piacere fino alla violenza su se stessi e altri… Chi ci salverà? Solo una forza più grande del male, di ogni male. Invochiamo Colui che può cambiare il cuore dell’uomo e raddrizzare i cervelli.