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28 Gennaio 2024, Domenica IV, Tempo Ordinario, Anno B

Introduzione del celebrante
Signore Gesù, come nella sinagoga di Cafarnao, Tu sei in mezzo a noi con la tua parola autorevole e la tua viva presenza. Accogli la preghiera del tuo popolo.

1. Signore Gesù, donaci la grazia di accoglierti nella nostra comunità, nella nostra famiglia, nella nostra vita, con la parola del tuo Vangelo e con la forza della tua presenza eucaristica,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

2. Signore Gesù, ti affidiamo coloro che hai scelto come ministri della Parola e dell’Eucaristia e come guide autorevoli della Chiesa, Papa Francesco, il nostro vescovo… e i sacerdoti che ci accompagnano nella vita cristiana, insieme con tanti testimoni della fede,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

3. Signore Gesù, ti affidiamo i ragazzi e i giovani aperti al futuro nella ricerca del senso della vita, anche attraverso la scelta della scuola: dona genitori, insegnanti, educatori sapienti e ricchi di umanità,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

4. Signore Gesù, apri le vie della pace al nostro mondo; raddrizza le menti traviate e i cuori perversi: sostieni le persone e le famiglie travolte dalla guerra e dall’inganno; rendici operatori di pace nei nostri ambienti di vita,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
Padre Santo, guarda il nostro mondo e tutti i tuoi figli. Accogli il nostro grido e salvaci con il tuo abbraccio di pace. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

UNA PRESENZA AUTOREVOLE
A chi guardiamo nella vita? Chi riconosciamo come presenza autorevole, come paragone e orientamento per le scelte importanti e quelle di ogni giorno, come sostegno e compagnia nelle decisioni e nelle azioni? Anche senza accorgerci, rischiamo di cadere in una mentalità di disperazione e di morte e di disperderci in scelte inutili e dannose. Riconosciamo in Gesù il Maestro che ci salva dal male profondo: lo troviamo nella parola del Vangelo, nell’autorità di maestri veri, nell’esperienza di chi vive nella sua amicizia.

Vangelo secondo Marco 3,31-35

In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

LA FAMIGLIA DI GESU’

Ancora una parola di Gesù che ci sconcerta, nel giorno in cui un’antica tradizione ricorda lo sposalizio di Maria e Giuseppe. Gesù, nato e cresciuto nella famiglia ‘di una volta’, allargata a cugini e congiunti considerati come fratelli e sorelle, non restringe la sua parentela ai legami di sangue. Nelle persone che lo seguono Egli vede crescere intorno a sé la grande famiglia dei figli di Dio. A questa famiglia che vive nel mondo, Egli ci invita ad appartenere.

Vangelo secondo Marco 3,22-30

In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito.
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna».
Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».

LA VERITA’ EVIDENTE

L’accusa più grave contro Gesù: identificarlo con Satana. Gli scribi si dimostrano essi stessi dominati da Satana, negando l’evidenza delle cose. Il peccato contro lo Spirito Santo è la durezza di cuore, opposizione dell’anima che non riconosce la verità o, riconoscendola, non la accoglie. Forse anche per questo Gesù ci invita ad essere come bambini, pronti a chiamare con il loro nome persone e cose. Domandiamo la grazia e la gioia di riconoscere Gesù nei fatti che accadono e nelle persone che lo testimoniano.

Vangelo secondo Marco 1,14-20

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

UNITA’: UNA MISSIONE PER TUTTI

I Vangeli di queste domeniche sono pieni di dinamismo: Gesù è all’opera, chiama e coinvolge altri nella sua missione. In questo modo la Parola del Vangelo e la presenza viva del Signore Gesù hanno percorso la storia fino a raggiungere noi. L’opera di Gesù continua oggi; la testimonianza più grande è l’unità e la pace vissute fra i cristiani nella famiglia, in comunità, nella Chiesa, con la parola e la carità, attraversando ostacoli e tentazioni. Di questa iniziativa di unità e di pace, c’è grandissimo bisogno.

Vangelo secondo Marco 3,20-21

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».

FUORI DI SE’

Uno degli episodi più sconcertanti del Vangelo. I ‘suoi’: familiari, gente di casa, quelli che conoscono Gesù dall’infanzia e lo stimano per la sapienza e la dedizione al lavoro come papà Giuseppe, restano sorpresi di tutto il clamore che cresce attorno a Gesù e vogliono riportarlo a casa. Questa incomprensione man mano svanirà, ma nel frattempo crescerà l’opposizione dei capi e poi della folla. Gesù: un mistero che ci supera e domanda apertura di mente e di cuore.

Vangelo secondo Marco 3,13-19

In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici, che chiamò apostoli, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè ‘figli del tuono’; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.

I NOMI

Nome per nome, ciascuno con il nome che Dio conosce dall’eternità e con il quale Gesù chiama i dodici. Proviamo ad prolungare la lista per tutta la storia: non solo papi e vescovi e sacerdoti, ma anche singoli cristiani, tutti chiamati in vario modo ‘stare con lui’ e a testimoniarlo. Un compito bello e grande, una missione per la vita. Di che cosa ha bisogno il mondo e abbiamo bisogno noi stessi? Gesù, conosciuto, accolto, amato, risposta per la vita di tutti.

Vangelo secondo Marco 3,7-12

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

DAL PULPITO DELLA BARCA

La missione di Gesù si allarga e raggiunge folle che vengono da oltre la Galilea, sicché la sinagoga o il prato non bastano più; occorre il pulpito della barca nel grande anfiteatro della spiaggia. Un fatto così attrae anche gli ‘spiriti impuri’, che si arrendono davanti a Gesù e ne proclamano l’identità. Ancora una volta Gesù si sottrae e impone di non rivelare chi Lui è veramente. Perché? Gesù non domanda un riconoscimento esteriore e formale, ma l’accoglienza della vita.

Vangelo secondo Marco 3,1-6

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

LA PROVOCAZIONE DI GESU’

Di nuovo nella sinagoga, di nuovo in giorno di sabato. Questa volta è Gesù stesso che prende l’iniziativa, affrontando i ‘fedeli’ farisei. Ecco la sfida: la legge del riposo del sabato può essere un paravento che impedisce di fare il bene? Le nostre pratiche religiose, le nostre tradizioni, le nostre leggi, le nostre idee, le nostre manie, diventano un alibi per dire: “non posso fermarmi, non posso aiutarti”? Gesù dice: “Tendi la mano!”. Come ci provoca oggi il Signore?

21 Gennaio 2024, Domenica III Tempo Ordinario, Anno B

Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani - Domenica della PAROLA di DIO

Introduzione del celebrante
Il Vangelo ci mostra il Signore Gesù che ci raggiunge e viene a chiamarci mentre viviamo la vita di ogni giorno. In questa assemblea eucaristica accogliamo la Sua Parola e gli rivolgiamo con fiducia le nostre invocazioni,

  1. Signore Gesù, ti ringraziamo per l’incontro con te e per la tua chiamata. Domaci di seguirti con fiducia, per annunciare alle persone che incontriamo la tua Parola che apre alla vita, e la tua presenza che salva,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, ti ringraziamo per i primi che tu hai chiamato e per tutti coloro che continui a chiamare al sacerdozio e alla vita religiosa, in particolare i giovani. Rendici attenti alla tua Parola nella Messa festiva e in ogni nostra giornata,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, sostieni chi cerca la pace e chi soccorre le popolazioni dilaniate dalla guerra. Rendici operatori di pace e testimoni di carità nelle nostre famiglie, nel lavoro, nella società,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, ti affidiamo tutti coloro che nel mondo portano il nome di cristiani: rendili forti nella fede, tuoi testimoni nelle opere della vita, aperti a edificare l’unità della Chiesa nel mondo,

Preghiamo. ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
Guardiamo a te e a te affidiamo la nostra preghiera, Signore Gesù, in unione con tutti i cristiani che ti seguono come Maestro e Guida. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

UNITA’: UNA MISSIONE PER TUTTI

I Vangeli di queste domeniche sono pieni di dinamismo: Gesù è all’opera, chiama e coinvolge altri nella sua missione. In questo modo la Parola del Vangelo e la presenza viva del Signore Gesù hanno raggiunto anche noi. L’opera di Gesù continua nel mondo; la testimonianza più grande è l’unità e la pace vissute fra i cristiani nella famiglia, in comunità, nella Chiesa, con la parola e la carità, attraversando tutti gli ostacoli e le tentazioni. Di questa iniziativa di unità e di pace, c’è grandissimo bisogno.