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Oggi, ultimo giro del mese di maggio: da Via della Repubblica alla Cattedrale, ore 20,45.  Domani, giovedì, processione del Corpus Domini e della Madonna Ausiliatrice: ore 20 S.Messa in Cattedrale, seguita dalla Processione in Corso a Chioggia, fino ai Salesiani

Vangelo secondo Marco 10,32-45

In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti.
Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

IL DONO DELLA SEQUELA

Seguire Gesù comporta un cambiamento di mente, di desideri, di prospettive: un mondo rovesciato o, piuttosto, finalmente raddrizzato. E’ possibile seguire Gesù arrivando ad accettare di ‘bere il suo calice’ e ad essere battezzati con il suo battesimo di croce e risurrezione, solo quando ci si lascia vincere dalla sua attrattiva. Gesù ci prende in disparte, si confida con noi come amici e ci apre la strada. Conquistati dal suo amore, possiamo donare la vita a vantaggi di ‘molti’.

 

Fioretto di Maggio stasera ore 20,45,da via Morari a Via della Repubblica

Vangelo secondo Marco 10,28-31

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».

LA PROMESSA

La promessa di Gesù si compie: accade il centuplo quaggiù e non mancano le persecuzioni. Nel tempo che verrà, è garantita la vita eterna. Gesù non manca di parola. La sua promessa tuttavia corrisponde alla consegna che il cristiano fa a Lui della propria vita, e ne può riconoscere e gustare il compimento solo chi si è messo realmente alla sua sequela. Tanti cristiani, laici e consacrati, lo possono lietamente testimoniare.

Vangelo secondo Matteo 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

TRINITÀ, VITA DEL MONDO

Il sole abbaglia, ma è meraviglioso scoprirlo. La sua luce illumina la terra e fa rinascere la campagna, allieta le giornate e dona vigore alle membra.
In questa domenica, dopo aver attraversato il grande territorio delle feste cristiane, dal Natale alla Pasqua alla Pentecoste, saliamo sulla vetta della montagna e ci lasciamo illuminare dal sole di Dio. Il cammino di Gesù da Betlemme a Gerusalemme, le sue azioni e le sue parole, ci hanno fatto intravvedere l'immagine del Padre, mentre ci avvolgeva il soffio dello Spirito. Passo passo, Dio si è svelato nella sua identità di Padre, Figlio, Spirito Santo: un solo Dio in tre persone. Dio - relazione e amore, intelligenza e volontà, pienezza di vita nel vortice infinito dell'eternità - trabocca nel tempo e fa emergere dal nulla tutto ciò che esiste. Dio Trinità comunica un riflesso della sua immagine nell'uomo e nella donna e li coinvolge nel ritmo di un amore infinito. Nella storia di Gesù di Nazaret, la vita del Padre, Figlio, Spirito Santo si effonde nella comunione della Chiesa. La Trinità fa vivere l'universo.

Vangelo secondo Marco 10,13-16

In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, ponendo le mani su di loro.

CRISTIANESIMO E GIOIA

La liturgia fa coincidere il Vangelo del giorno con la memoria di san Filippo Neri. Il santo fiorentino, naturalizzato romano, si è dedicato ai giovani e alle persone che uscivano dagli schemi prefissati ma avevano una gran voglia di vivere. Filippo ha fatto incontrare il Vangelo nella gioia e nella vita, nel pellegrinaggio e nella storia, nel canto e nella preghiera. Un cristianesimo aperto ad avvolgere la vita e ad accogliere l'esuberanza dei bambini e magari anche l'intemperanza dei giovani, è sempre da riscoprire.

Camminiamo con il Mese di Maggio: Rosario e Parola di Dio in Cattedrale ore 20,45

Vangelo secondo Marco 10,1-12

In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

L'UNITÀ RICOSTRUITA

La creazione uscita dalle mani e dal cuore di Dio percorre le vie della storia. Ingrandisce e decade, accresce e svilisce. L'immagine intatta dell'uomo e della donna, costituiti dall'origine nell'unità dell'amore, percorre le vicende del tempo e ne patisce i pericoli e le tentazioni. Dio non abbandona la creazione e non lascia sole le sue creature. Il cammino che le conduce alla felicità e al compimento del loro destino passa attraverso l'unità e la fedeltà, ricostituite per la grazia del Figlio di Dio.

Rosario da Casa del Pescatore a Via Naccari ore 20,45

Vangelo secondo Marco 9,41-50

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

IDENTIFICAZIONE

Gesù che si identifica con l’assetato e guarda con tenerezza ‘i piccoli che credono in lui’, rivela una squisita umanità, che esprime il cuore stesso di Dio. A Lui stanno veramente a cuore il destino dell’uomo, la sua felicità vera e non fittizia, la sua realizzazione non provvisoria ma permanente. Il linguaggio e la proposta del Signore si fanno decisi, come quelli di un Maestro che mette in guardia dai pericoli e sospinge nella strada della salvezza, accompagnati dalla Madre sua e nostra, l’Ausiliatrice.

Fioretto di Maggio stasera ore 20,45, da Via Giovanni dalla Croce alla Casa del Pescatore

Vangelo secondo Marco 9,38-40

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva».
Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».

IL VERO BENE

Il cuore grande di Gesù esprime umanamente il cuore di Dio Padre, che accoglie e valorizza ogni bene che c’è nel mondo. Gesù non è ‘esclusivo’ ma ‘inclusivo’, attento alla briciola e al frammento. Quanti combattono il demonio ‘nel nome di Gesù’, si fidano comunque di Lui. Possiamo essere ben disposti, all’interno della Chiesa, a riconoscere e apprezzare gli altri fratelli che si richiamano a Gesù. Possiamo apprezzare ogni azione di bene, da chiunque venga, purché di vero bene si tratti.

Dopo il raffinato e originale concerto di ieri sera in Cattedrale, il Fioretto di Maggio stasera ore 20,45 parte dalla Cattedrale e arriva in via Giovanni Della Croce

Vangelo secondo Marco 9,30-37

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

QUALE LOGICA?

Seguire Gesù non significa appena mettere i nostri passi dietro a lui. Occorre mettere dietro a lui anche il cuore, le prospettive, le decisioni. Gesù sorprende i discepoli annunciando che verrà ucciso e poi risorgerà. Essi non lo capiscono e proseguono secondo la propria logica. Fermiamoci oggi a guardare Gesù. Di fronte ad amici o a colleghi, proviamo a demolire un tratto di muro del nostro orgoglio e della nostra voglia di supremazia. Facciamolo per amore di Gesù, servendolo nel più piccolo e perdonando come Santa Rita.

Questa sera, lunedì ore 21 in Cattedrale, eccezionale Concerto del Chorus Cellensis Mariazell Magna Mater Austriae con Musica vocale del Tardo Gotico.                 Direttrice del coro: Bacchine König

Vangelo secondo Giovanni 19,25-34

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.

La MADRE

Da antica tradizione i cristiani riconoscono e invocano Maria come Madre. Gesù stesso ha affidato il discepolo prediletto a Maria e a lui ha consegnato sua Madre. Papa Francesco rende ufficiale il riconoscimento di Maria Madre della Chiesa e ne colloca la festa nel giorno che segue la Pentecoste. Maria era nel cenacolo con gli apostoli quando lo Spirito li aprì al mondo. La Madre, partecipa alla generazione e alla crescita del Corpo di Cristo che è la Chiesa. Guardiamo e invochiamo Maria, Madre della Chiesa.