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Vangelo secondo Giovanni  3,31-36

Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

IL VOLO DI DIO

Gesù ci fa volare: Egli viene dall’alto e ci porta in alto. Parla del Padre celeste che ama il Figlio e lo dona a noi perché ci consegni la luce e la vita di Dio, cioè lo Spirito Santo. Accogliendo il Figlio e il suo dono, possiamo anche noi vivere di Lui. Non è impresa impossibile e astratta: il Figlio di Dio, apparso in forma umana, ci comunica la sua vita divina di risorto attraverso lo Spirito che muove la Chiesa.

 

Un invito per tutta la Diocesi, per aprire il Triduo Pasquale:
Mercoledì 28 marzo ore 21 S.Messa della Benedizione dei Santi Oli,

Cattedrale, Chioggia. Celebra il Vescovo con tutti i sacerdoti della Diocesi

Vangelo secondo Matteo 26,14-25

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».

IL CONSENSO DI GESU’

Sembra quasi chiedere il consenso di Gesù, quasi avesse bisogno della sua approvazione: Giuda domanda: "Sono forse io, Signore?". In realtà Gesù non è vittima del tradimento di Giuda e poi di chi lo condanna e lo crocifigge. Egli si offre 'volontariamente' alla morte e alla morte di croce, si dona in un sacrificio di amore e di obbedienza al Padre che gli chiede tutto, si concede ai fratelli mostrando di amarli 'fino alla fine'. L'Amore è libero nel dono totale di sè.

Ciao. Ultimo Venerdì di Quaresima prima della Settimana Santa. Domenica prossima, le PALME!!
Seguiamo gli inviti della Chiesa per seguire Gesù.
In particolare, per le parrocchie di Chioggia, stasera ore 21 in Chiesa a Borgo San Giovanni, Conclusione della Visita Pastorale del Vescovo Adriano. Camminiamo insieme!!
Ciao!
Don Angelo

Vangelo secondo Giovanni 10,31-42

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

‘IL’ FIGLIO

Quanto spazio occupa, nel Vangelo di Giovanni, la contesa di Gesù con i Giudei? Una contesa che offre a Gesù l'occasione di dichiarare la propria identità, definita dal rapporto con il Padre. Tutti siamo figli di Dio, partecipi della condizione divina, fino al punto da venire chiamati 'dèi'. Gesù è Figlio di Dio in ben altro modo: egli è nel Padre e il Padre è in lui. Consacrato e mandato nel mondo dal Padre, egli è ‘il Figlio’ oltre l'orizzonte terreste.

Vangelo secondo Giovanni 8,51-59

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

L’ETERNO NEL TEMPO

Fine del dibattito di Gesù con i Giudei! Illuminante e tormentoso. Tormentoso perché la saccenza chiude il cuore ai Giudei, che scantonano in angolo. Illuminante perché Gesù dichiara la propria identità di Figlio, e parla con intensità e decisione del rapporto con il Padre. Arriva la stoccata finale. “Prima che Abramo fosse, Io Sono”. Un ‘presente eterno‘! Gesù non trattiene per sé la sua eternità, ma la comunica a chi crede in lui e osserva la sua parola. L’eterno entra nel tempo e lo salva.

Vangelo secondo Giovanni 7,40-53

In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.

LA CONTESA SU GESU’

Vivacissime le reazioni attorno a Gesù, sorprendenti i dibattiti sulla sua persona. Non potremo dimenticare che le guardie mandate a catturarlo tornano indietro a mani vuote dicendo: ‘Mai un uomo ha parlato così!”. Non potremo dimenticare i Giudei che replicano alla prudenza di Nicodemo ammonendolo in modo saccente: “Studia!”, come un ragazzo discolo. Gesù intriga e confonde tutti, e tutti sbarazza, sicché alla fine ciascuno se ne torna a casa. Sarebbe bastato fermarsi ancora un poco a guardarlo e ascoltarlo.

Vangelo secondo Matteo 5,17-19

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

FINO AL COMPIMENTO

Gesù non è venuto per cambiare, ma per portare a compimento: la vita dell’uomo e della donna, la legge e la promessa di bene e di felicità che portiamo in cuore, i rapporti umani intessuti di verità e giustizia. La venuta di Gesù si inserisce nella lunga storia che parte dal Creatore e prende nuovo abbrivio nell’alleanza con il Popolo d’Israele. Dio ha pazienza e costruisce di generazione in generazione la sua storia di salvezza, fino al compimento nel Regno dei cieli.

Vangelo secondo Luca  4,24-30

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

VICINI E LONTANI

Amici che ti rifiutano, stranieri che vengono privilegiati. Gesù viene rifiutato dai compaesani nella sinagoga di  Nazaret, e cita degli stranieri che vengono salvati. I vicini credono già di sapere, i lontani invocano soccorso e sono salvati. La salvezza non arriva in modo automatico, ma incontra persone che la domandano e  accolgono. Dio non cammina a senso unico, ma vuole che la persona si muova a sua volta verso di lui. Vicini e lontani possono muovere i passi verso di Lui. 

Vangelo secondo Luca 6,36-38
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
 
LA GRAZIA DELLA MISERICORDIA
 
Chi non vorrebbe essere guardato con misericordia? Quando guardiamo con sincerità il nostro cuore e la nostra anima, li troviamo pieni di buchi e, non potendo nasconderli a noi stessi e agli altri, desideriamo che qualcuno ci ami così tanto da accoglierci senza condannarci: con lo sguardo e il cuore di Dio. Questo è l’inizio del mondo nuovo: Dio salva noi e il mondo intero con l’abbraccio della sua misericordia.
 

Vangelo secondo Marco 8,14-21

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

FIDARSI DI GESU’

Aveva ragione Gesù quando, in un’altra circostanza, diceva che parlava in parabole perché la gente non capisse. Questa volta non capiscono nemmeno gli apostoli!! Per capire occorre avere mente sveglia e cuore aperto. Allora ci si accorge del bene e del male che ci circonda. Allora il lievito cattivo appare nella sua evidenza e i miracoli che il Signore è capace di compiere ci riempiono di fiducia e di pace. Gesù torna a dirci: “Fidatevi realmente di me!!”.

Vangelo secondo Marco 4,35-41

In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

COSI’ COM’ERA

Il Vangelo, quello di Marco in particolare, usa espressioni che mostrano il testimone oculare in  presa diretta con l’avvenimento raccontato. I discepoli sottraggono Gesù alla folla e lo tirano in barca ‘così com’era’: non certo in abbigliamento da pescatore. Gesù, stanchissimo, subito si addormenta e dorme così sodo da non accorgersi della tempesta e delle onde che si rovesciano nella barca. Qui avviene l’affidamento dei discepoli con una stupefatta meraviglia di fronte al miracolo. Fatti così non si inventano.