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Parole di un Ratzinger trentatreennne....

“È invece il pane del pellegrino che Dio ci porge in questo mondo, che ci porge dentro la nostra debolezza”. Così scriveva nel 1960 Joseph Ratzinger. “Idee fondamentali del rinnovamento eucaristico del XX secolo” è un saggio tratto da una conferenza dell’allora giovane professore di teologia. Il testo, anticipato dal quotidiano «Avvenire» apre il primo dei due tomi del volume 7 dell’Opera omnia che raccoglie gli scritti sul Concilio e sarà pubblicato in autunno dalla Libreria Editrice Vaticana
JOSEPH RATZINGER – VATICAN INSIDER 29/05/2016
Negli ultimi tre/quattro secoli, in modo alquanto unilaterale, era stato posto l’ accento sul fatto che nell’ ostia consacrata è presente Dio stesso. È, senza dubbio, qualcosa di molto importante e grande, in fin dei conti è comprensibile che tutta l’ attenzione si concentrasse su questo punto. E tuttavia non è la cosa decisiva in questo sacramento, e soprattutto non è quello che Cristo con la sua istituzione in realtà si proponeva. Il risultato della concezione di un tempo era stato che l’ Eucaristia veniva intesa soprattutto come sacramento da adorare: Dio è presente, dunque bisogna adorarlo. L’ ostensorio fu arricchito sempre più (esiste solo dal tardo Medioevo), il tabernacolo divenne sempre più maestoso, coprendo quasi del tutto la mensa dell’ altare, nacquero le processioni e le preghiere per l’ adorazione eucaristica. Ma soprattutto non si osava quasi più comunicarsi. Dio lo si può adorare: ma lo si può anche ricevere? ...continua a leggere "“La Comunione non è un premio per chi è virtuoso”. J.Ratzinger"

UNA STORIA ATTUALE

Appena dopo aver festeggiato il dono dell’Eucaristia, Corpo del Signore, questo Vangelo ci sorprende con una storia di ingratitudine. Non si tratta solo di una parabola. E’ la grande storia di Dio con gli uomini, e non riguarda solo l’antico popolo ebreo. Per tutti noi, per me, Dio ha cura, manda i suoi servi e perfino il Figlio Gesù. La partita è ancora tutta aperta. Possiamo di giorno in giorno edificare la vita sulla pietra fondamentale della casa-chiesa nella quale abitiamo: riconosciamo, accogliamo e amiamo Gesù, principio di vita. ...continua a leggere "Lunedì 30 maggio 2016 – Santa Giovanna d’Arco, 1412-1431"

IL GESTO EUCARISTICO

L’Eucaristia non è solo un’azione liturgica. Il fatto raccontato dal Vangelo è pieno di gesti eucaristici: prendere, alzare gli occhi, recitare la benedizione, spezzare, consegnare, distribuire: eppure non si svolge in Chiesa e non è una liturgia. E’ un’azione di carità. Non è un pane qualsiasi ad essere distribuito: è il pane (e il pesce) che ‘noi abbiamo’. Questo pane diventa segno di Cristo: il suo corpo e il suo sangue, consegnato e distribuito. Con l’esito di una straordinaria sovrabbondanza: dodici ceste avanzate, una per ciascun apostolo che ha distribuito il pane.
...continua a leggere "Domenica 29 maggio 2016 – Solennità del CORPUS DOMINI"

Storia di un ragazzoManuel

L’intelligenza straordinaria di un bambino e la sua acuta sensibilità vengono stimolate da un ambiente favorevole, determinato soprattutto dalla presenza di una mamma-educatrice, che lo accompagna nella fioritura. Manuel è un bambino aperto alla vita e spalancato alla fede, sa parlare e poi anche scrivere, descrivendo con acuta precisione quel che vede e quel che vive. La sua storia è bella e potrebbe assomigliare a quella di un bambino prodigio, o meglio di un bambino santo. Non è un caso che, percorrendo le pagine di questo racconto limpido e lineare, venga in mente Nennolina con le sue letterine, e se ne scoprano bellissime analogie. In un certo modo, tutti i bambini e tutti i santi si assomigliano: soprattutto per un amore libero e aperto verso Gesù.

...continua a leggere "Storia di Manuel, piccolo guerriero della Luce"

L’AUTORITA’ DI GESU’

Par di vederli - capi dei sacerdoti, scribi e anziani – incedere baldanzosi verso Gesù, decisi a ‘farlo fuori’. Alla domanda che essi gli rivolgono, Gesù replica con una risposta ‘misteriosa’, consapevole che l’autorità’ dell’autentico profeta deriva dal rapporto con Dio. A Gesù, l’autorità viene dal rapporto immediato con il Padre celeste. I suoi interlocutori non potrebbero mai capirlo, attestati come sono al livello della legge. Con sottile abilità, Gesù li sospinge a riconoscere la contraddizione in cui cadono per il calcolo ‘politico’ sull’origine del battesimo di Giovanni. Gesù è ben altro.  ...continua a leggere "Sabato 28 maggio 2016 – San Germano di Parigi, sec VI"

«Quando si vede la Terra da questa posizione e si osservano dall’alto tutte le bellezze naturali esistenti, è davvero difficile concludere che non sia esistita una Forza intelligente che ha creato tutto questo». Sono le parole Michael S. Hopkins, colonnello della U.S. Air Force e astronauta della Nasa, partito nel settembre 2013 a bordo della navicella Soyuz TMA-10M per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale.
Poche settimane prima di partire, l’astronauta americano ha completato il percorso di catechesi per adulti che la Chiesa cattolica propone a chi chiede di battezzarsi come cattolico. Unaconversione, ha spiegato, nata non solo perché la moglie e le due figlie adolescenti sono a loro volta cattoliche, ma perché «sentivo che mancava qualcosa nella mia vita».
Grazie ad uno speciale accordo con l’Arcidiocesi di Galveston-Houston e con l’aiuto di padre James H. Kuczynski, parroco della chiesa di Santa Maria Reina di Friendswood, Hopkins ha portatocon sé nello spazio una pisside con sei ostie consacrate, divise ciascuna in quattro pezzi. Abbastanza da poter ricevere la Comunione una volta alla settimana per le 24 settimane che è rimasto a bordo della Stazione spaziale. «Sapendo che Gesù era con me, ho affrontato con maggior sicurezza il momento in cui sono uscito dalla stazione spaziale, camminando nel vuoto dell’universo», ha detto.
D’accordo con un funzionario della Nasa, Hopkins per tutte le 24 settimane della missione ha persino ricevuto via e-mail l’omeliadel suo parroco. Le foto in cui l’astronauta pregava all’interno della “cappella” spaziale, un atrio a vetrate detto la “Cupola” che offre un panorama cosmico, hanno ricordato a molti la notte di Natale del 1968, quando l’americano Frank Borman, a bordo dell’Apollo 8 in orbita intorno alla Luna, lesse il libro della Genesi in diretta televisiva, uno dei momenti più memorabili che si ricordano. Nel 1994, Sid Gutierrez, Thomas Jones e Kevin Chiltonpregarono assieme sullo space shuttle in volo a 125 miglia sopra l’Oceano Pacifico, mentre l’astronauta Mike Massimino volle confessarsi prima della partenza, nel 2000, portando con sé una bandiera del Vaticano che – una volta atterrato sulla Terra – regalò a papa Giovanni Paolo II.
Hanno fatto il giro del mondo le fotografie della “nostra”Samantha Cristoforetti sulla navicella che, nel 2014, l’ha portata nello spazio, alle cui spalle compaiono alcune icone cristiane e un crocifisso. «Dicono che non ci sono atei in trincea, ma probabilmente non ve ne sono nemmeno nelle navicelle spaziali», ha ironizzato l’astronauta statunitense Michael Timothy Good.

Euc nello spazio

DENTRO I FATTI

E’ un Vangelo pieno di fatti. Gesù non cammina distratto e fuori dal mondo; Egli reagisce alle circostanze con tutta la sua umanità. Avverte la fame e cerca i frutti dell’albero di fichi; reagisce di fronte ai venditori del tempio. Gesù ha una identità precisa e per questo prende posizione di fronte a tutto. Movendosi nel mondo, Egli manifesta il suo fondamentale legame con il Padre, espresso nella preghiera. Per questo Gesù ricorda che il tempio è casa di preghiera e invita a pregare con fede e spirito di perdono. ...continua a leggere "Venerdì 27 maggio 2016 – Sant’Agostino di Canterbury m.604"