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Giovedì 8 febbraio 2024; Santa Giuseppina Bakhita, vergine, Sudan 1868 – Schio, Vicenza 8 febbraio 1947; San Girolamo Emiliani, Venezia 1486, Somasca, Lecco 8 febbraio 1537

Vangelo secondo Marco 7,24-30

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va: il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

LA DONNA STRANIERA

E’ Gesù che mette alla prova la donna, sospingendola a una risposta audace e geniale, oppure è Gesù che si lascia vincere dalla sua insistenza? E’ bello entrare nella dinamica dei rapporti personali, in cui ciascuno si mette in gioco: la donna con l’affetto verso la figlia, Gesù con la ritrosia a fare i miracoli e la precedenza che si era imposto: “Prima i nostri”. La realtà ci provoca, le persone ci vengono incontro: possiamo evitarle? Possiamo non rispondere all’urgenza di una domanda vera?

 

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