Vai al contenuto

Vangelo secondo Matteo 12,46-50

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

FIGLI E FRATELLI

Ci fa bene incontrare questo Vangelo nel quale Gesù vuole considerarci suoi stretti familiari, come sua madre e i suoi parenti. Gesù non è il fondatore di una nuova religione, ma il suscitatore e il promotore di un rapporto filiale e fraterno con Dio e tra noi. Lo scopo della Chiesa non è piantare strutture e organizzare programmi, ma promuovere, favorire e proteggere questa figliolanza e questa fraternità. Su questa strada la Chiesa respira, riprende a fiorire e a camminare.

Vangelo secondo Matteo 12,38-42

In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno».
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!»

RIFIUTO E ACCOGLIENZA

Città intere e singole persone rifiutano Gesù, in quel tempo e nel nostro, e lo pretendono secondo una loro misura e un loro schema. Quando Gesù viene, cambia il cuore e lo sguardo di chi lo incontra. Chi avrebbe immaginato la sua immersione nella morte, come Giona? Gesù ci vuole curiosi e spalancati, disposti ad accoglierlo nei tempi e modi in cui Egli viene a incontrarci, nella gioia o nella sofferenza, nella croce o nella gloria.

 

Vangelo secondo Luca 10,38-42

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

IL SIGNORE IN CASA

Ci commoviamo a riconoscere la presenza del Signore in casa, in famiglia, in chiesa, nella vita, come nella casa di Abramo e Sara e di Marta e Maria (e Lazzaro!). Chiediamo occhi per vederlo e cuore per accoglierlo: quando celebriamo i sacramenti del battesimo, dell’eucaristia, della misericordia, del matrimonio, dell’unzione; quando torniamo a casa e ci serviamo gli uni gli altri; quando usciamo per il lavoro e gli impegni della vita: addestràti a riconoscere e servire il Signore dovunque ci troviamo.

 

 

Vangelo secondo Matteo 12,14-21

In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

MADRE NELLO SPIRITO DI DIO

Lo Spirito di Dio si manifesta in Gesù che compie le opere di Dio per la salvezza dell’uomo. Lo Spirito agisce in tutto l’universo e in particolare nelle persone. L’azione più importante dello Spirito si realizza in Maria, chiamata ad accogliere nel grembo verginale il Figlio di Dio che si fa uomo. La maternità di Maria si allarga ad accogliere, consolare, sostenere i figli di Dio, come fratelli e sorelle della famiglia cristiana, nella quale Ella continua ad essere Madre.

Vangelo secondo Matteo 12,1-8

In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

QUEL CHE CONTA

Se Gesù, il Figlio dell’uomo, è signore del sabato, la nostra morale non sarà più regolata da precetti formali ed esteriori ma dal rapporto con Lui. Tutto ciò che ci conduce a incontrarlo, riconoscerlo e servirlo, conduce alla vita. Il rapporto con Lui – cioè con il Dio presente – libera anche tutti i rapporti umani. Ci fa attenti a noi stessi, ci apre al bene del prossimo, ci pone in faccia a Dio in tutte le azioni della giornata: davanti al Signore della vita.

Vangelo secondo Matteo 11,28-30

In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

IL VERO MIRACOLO

Quale ristoro ci può dare il Signore? Togliere i pesi e i mali della vita? Portarli insieme con noi? Chi legge il Vangelo non ottiene il miracolo della guarigione e la soluzione dei problemi. Gesù, anzi, alla nostra fatica aggiunge il suo ‘giogo’, pur leggero. In cosa consiste il suo aiuto? Ecco: c’è  differenza tra chi patisce da solo e chi è accompagnato, tra chi non ha uno scopo e chi intravvede una speranza. Il miracolo di Gesù è la Sua Presenza.

Vangelo secondo Matteo 11,25-27

In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

LA COMUNICAZIONE DELLA VITA

Come si trasmette l’esperienza della vita ai bambini? Come si impara una lingua, come ci si immerge in una cultura? Come e perché si ama e si viene amati? Solo una semplicità e una apertura del cuore, così come vediamo nei bambini, rende accoglienti alla verità e permette al mistero di Dio di rivelarsi e portare frutto. Si realizza anche al minimo livello della nostra umanità, quel dinamismo di conoscenza e di amore che pervade il rapporto tra Padre e Figlio.

Domenica 17 luglio 2022 - XVI DEL TEMPO ORDINARIO, Anno C

Introduzione del celebrante
Accogliere il Signore nella nostra casa: come Abramo, come Marta e Maria. Possiamo rivolgerci a Lui con fiducia e letizia.

1. Grazie, Signore Gesù, perché vieni a visitarci: donaci di riconoscerti e ascoltarti in questa assemblea eucaristica, e di accoglierti e servirti in casa nostra nelle persone che abitano con noi e nei nostri ospiti,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

2. Grazie, Signore Gesù, tu sei vivo nella Chiesa. Le nostre comunità cristiane siano luoghi di vita in cui tutti – ragazzi, giovani, anziani, famiglie – possono incontrarti e seguirti,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNOR

3. Grazie, Signore Gesù tu sei venuto ad abitare tra noi; la terra che ci hai donato sia amata e rispettata come nostra casa, e offra a tutti ospitalità, pace, lavoro,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

4. Grazie, Signore Gesù, perché ogni nostra azione trova in te il suo inizio e il suo compimento; donaci pazienza e costanza in famiglia e in tutti i luoghi di vita e di lavoro,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
Al Signore Gesù, che ci guarda e ci ascolta, rivolgiamo la nostra preghiera perché la conduca al Padre nell’amore dello Spirito Santo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

IL SIGNORE IN CASA
Ci commoviamo a riconoscere la presenza del Signore nelle nostre case, nelle nostre famiglie, nelle nostre chiese, nella nostra vita, come nella casa di Abramo e Sara e di Marta e Maria (e Lazzaro!). Chiediamo occhi per vederlo e cuore per accoglierlo: quando celebriamo i sacramenti del battesimo, dell’eucaristia, della misericordia, del matrimonio, dell’unzione; quando torniamo a casa e ci serviamo gli uni gli altri; quando usciamo per il lavoro e gli impegni della vita: addestràti a riconoscere e servire il Signore dovunque ci troviamo.

 

Vangelo secondo Matteo 11,20-24

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:
«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».

GESU’: ACCOLTO O RIFIUTATO?

E noi? Anche noi abbiamo ricevuto la visita di Gesù. Non solo la visita, ma la presenza continua, la parola, l’opera. Quello che Gesù è stato per Corazin (che nel Vangelo quasi non è nominata), per Betsaida, la città di Pietro, Andrea e Filippo, e soprattutto Cafarnao, centro dell’azione di Gesù, da noi è arrivato arricchito dalle opere dei santi, dall’insegnamento dei Papi e dei Dottori della Chiesa, dalla testimonianza semplice e umile di tanti cristiani. Come possiamo tirarci indietro?