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Vangelo secondo Giovanni 16,12-15

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

UNA FEDE IN CAMMINO

I passi della fede sono tanti quanti i giorni della vita, come il fiorire e il maturare della semente, come l’onda che deposita un millesimo di sabbia sulla spiaggia. La fede cresce con la vita illuminata dallo Spirito di verità che introduce progressivamente nel mistero di Cristo. Gesù Cristo e lo Spirito Santo non sono vie parallele; lo Spirito, come il sole e la pioggia sui campi, fa maturare la pianta della fede e ci svela il Volto del Signore.

CONSIDERAZIONI E PROPOSTE SULLA INIZIAZIONE CRISTIANA

- L’iniziazione cristiana dei ragazzi non è un percorso autonomo rispetto alla vita della comunità cristiana. Ogni comunità cristiana vive l’annuncio ricevuto e comunicato, l’esperienza sacramentale, la carità e la missione. Il coinvolgimento delle famiglie con i figli avviene dunque non per iniziative separate ed esclusivamente ad esse dedicate, ma nel contesto del cammino e delle iniziative proprie dell’intera comunità.
Il calendario liturgico con le sue feste e ricorrenze, vissuto nella comunità, diventa il cammino proprio delle famiglie dell’iniziazione, coinvolte in modo diretto a vario titolo per la preparazione e lo svolgimento nelle varie circostanze.
La catechesi della comunità – sistematica o in alcuni periodi dell’anno – è costituita da incontri di annuncio, incontri del Vangelo, testimonianze… Queste proposte costituiscono anche il cammino delle famiglie dei ragazzi dell’iniziazione, si trattasse anche solo di un incontro al mese.
L’esperienza dice che si possono promuovere e favorire anche incontri in singole famiglie e in gruppetti di famiglie, in particolare riprendendo il vangelo della domenica precedente o seguente, con una periodicità più o meno mensile.
La vita di carità, con il clima di servizio reciproco e le iniziative particolari, come la visita a persone anziane e malate in famiglia o in casa di riposo, le varie raccolte di cibo a raggio parrocchiale o nazionale, ecc… diventa ambito di attenzione e di partecipazione delle famiglie dei ragazzi e dei ragazzi stessi. Le esemplificazioni potrebbero continuare in riferimento a tutti gli ambiti della vita delle persone e al cammino della comunità cristiana…
NB. Con questa modalità diminuisce nei protagonisti della pastorale lo stress per le tante iniziative particolari che si sovrappongono a quelle generali e nello stesso tempo crescono l’attenzione e la cura all’intera comunità e alle singole persone. E soprattutto si realizza un ‘cammino di Chiesa’.

- Il sacramento dell’Eucaristia è il cuore che sempre batte nella comunità cristiana. I ‘piccoli’ partecipano all’Eucaristia ‘necessariamente’ con i genitori, e vengono introdotti progressivamente nella celebrazione insieme con loro e con la comunità. La comunione eucaristica non verrà rimandata alla fine del percorso, ma potrà attuarsi per singoli bambini o a piccoli gruppetti in varie celebrazioni ‘normali’ della Eucaristia festiva, a seconda della intensità e fedeltà di partecipazione dei bambini, nell’ambito del periodo corrispondente alla scuola elementare: “Lasciate che i bambini vengano a me”. Tutto questo avviene nel rispetto della libertà delle persone, del loro cammino di maturazione e della loro richiesta. In seguito, avverrà la celebrazione comunitaria della Cresima, e l’iniziazione cristiana troverà compimento nella cosiddetta ‘Messa di maturità’.

PS: Se si desidera intervenire su questo tema, da parte di genitori, catechisti, sacerdoti, si può contattare don Angelo Busetto:

whattsapp: 3386539107

oppure per posta elettronica:  angelobusetto24@gmail.com 

Domenica 12 Maggio 2024 ASCENSIONE DEL SIGNORE, Anno B

Introduzione del celebrante
Il Signore Gesù, Colui che dapprima è disceso sulla terra, è vissuto, è morto ed è risorto, oggi la liturgia lo mostra mentre sale al Padre, per il compimento e la pienezza di tutte le cose. Affidiamo a Lui la vita del mondo e le nostre intenzioni.

1. Signore Gesù, che ascendi al Padre per dare compimento alla tua missione sulla terra, donaci di riconoscerti come scopo della vita e pienezza di tutte le cose,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

2. Signore Gesù, che nel giorno dell’Ascensione consegni agli apostoli la tua missione, ti affidiamo papa Francesco, i vescovi, i sacerdoti, le persone consacrate e tutti i tuoi discepoli nel mondo,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

3. Signore Gesù, principe della pace, porta a compimento l’opera di riconciliazione e di pace tra i popoli in guerra. Converti le intenzioni e le decisioni dei potenti e di tutti i responsabili,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

4. Signore Gesù, in questa Giornata delle Comunicazioni Sociali, donaci sapienza del cuore e vigilanza educativa nell’uso dei social, a bene nostro e di tutti,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
O Dio Padre, che nel tuo Figlio Gesù porti a compimento il nostro destino e la storia dell’umanità, accogli la nostra fiduciosa preghiera. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

IL COMPIMENTO E LA MISSIONE
Vediamo l’ascensione come il compimento della vita terrena e della missione di Gesù. Così la descrivono gli Atti degli Apostoli.
Vediamo l’ascensione come la promessa di un destino buono per noi e per tutta l’umanità, nel mistero universale di salvezza. Così la delinea Paolo nella lettera agli Efesini.
Vediamo l’ascensione come l’affidamento della missione di Gesù ai discepoli, alla Chiesa, ad ogni cristiano, avendo come orizzonte tutta l’umanità. Così la racconta il Vangelo.
Il protagonista resta Gesù, Signore del tempo e dello spazio, che continua ad agire nel mondo attraverso il suo santo Spirito.

Vangelo secondo Giovanni 16,5-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: ‘Dove vai?’. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

UN’UNICA AZIONE DI SALVEZZA

Quella partenza che per Gesù è compimento, per gli apostoli diventa vuoto e tristezza. Ma la missione di Gesù non si realizza in solitaria. Nella sua vita terrena Gesù compie le opere del Padre che l’ha inviato; in seguito la sua missione continua con lo Spirito Santo. Dio Trinità realizza l’unica impresa della salvezza con l’intervento proprio di ciascuna persona divina. Quando Spirito Santo entra nel cuore del mondo e delle persone, ne svela il bene e il male.

Vangelo secondo Giovanni 15,26-16,4

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

LA PROMESSA

La promessa avviene nell’Ultima Cena, quando Gesù sta per lasciare gli amici che sono stati con lui ‘fin dal principio’. Gesù non li abbandona, perché lo Spirito della verità che Egli promette, realizzerà in altro modo la sua presenza e continuerà la sua opera. La presenza e l’opera di Gesù, dopo la sua morte e risurrezione, non sono svanite nella sabbia del deserto. Entrate nel cuore di tante persone, sono corse per il mondo e rimangono vive nella mia e nella nostra vita.

Vangelo secondo Giovanni 15,9-17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

VI HO CHIAMATO AMICI

Una cascata di amore, come un torrente benefico viene da Dio e si riversa nell’umanità. Quasi a compimento del tempo pasquale Gesù ci dice: “Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”. Questa è la storia di Dio con noi, il nostro tracciato di vita. Il cuore dell’uomo e della donna rinasce da questa fonte: verso il coniuge, figli, genitori, familiari, colleghi e quanti incontriamo nella vita di ogni giorno. Un atteggiamento nuovo, aperto al mondo. Un Vangelo che vive.

Vangelo secondo Giovanni 15,18-21

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: ‘Un servo non è più grande del suo padrone’. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato»

COME GESU’

Profezia perfetta! Le parole di Gesù hanno attraversato i secoli e i continenti, dappertutto dove coloro che appartengono al ‘mondo’ – singoli o gruppi – pretendono di vivere e operare senza Dio, e quindi tendono a disfarsi dei seguaci di Cristo. Insieme con la persecuzione violenta e tragica che imprigiona e uccide, c’è quella sottile fatta di emarginazione e irrisione, che taglia fuori persone e comunità. I cristiani della Palestina dicono: ‘Ci hanno sotterrato, ma non sapevano che eravamo semi’

Vangelo secondo Giovanni 14,6-14

In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: ‘Mostraci il Padre’? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

LA GLORIA DI DIO

Questa è la straordinaria novità del cristianesimo: Dio, il Padre, si rende visibile, comunicabile, presente, nel Figlio Unigenito fatto uomo. Nella sua esistenza terrena il Figlio Gesù rimane unito al Padre, anzi continua a vivere nel Padre e il Padre in Lui, in modo che le sue parole e opere trasmettono la presenza e la potenza del Padre. Più sorprendente ancora è quanto segue: chi crede in Gesù compirà opere più grandi delle sue. La Gloria di Dio si manifesta nell’uomo.

 

Vangelo secondo Giovanni 15,9-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

LA SUA GIOIA

La Sua vita a noi. Il Suo amore, che Egli riceve dal Padre, donato a noi. Una comunicazione che non è solo un fremito di sentimento, ma una vita operosa nel comandamento dell’amore a Dio e al prossimo. Un travaso di gioia da Lui a noi. “La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”: che cosa ci può dare di più? Che cosa possiamo desiderare di più?