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UN DONO DA FRUTTIFICARE
Potrebbe essere un ‘caso’, certo è che in questi giorni i Vangeli raccontano parabole che considerano il dono della vita, misurano le ore dell’attesa, calcolano il numero dei talenti. Veniamo messi di fronte a un Altro: il re, lo sposo, il padrone. La vita, con tutti i suoi beni, non ce la siamo data noi; siamo chiamati a bene usarla portando frutto. Una vita fragile preziosa: Dio ce la dona ogni giorno come un talento da far crescere fino al compimento del Paradiso. Lo testimonia anche la paziente attesa di Santa Monica. ...continua a leggere "Sabato 27 agosto 2016, Santa Monica, madre di S.Agostino, Algeria, 331, Roma 387"

di Costanza Miriano

È ingiusto fare una classifica del dolore, però non c’è niente da fare: ci colpisce quello che per qualche motivo avvertiamo più vicino. Anche io mi sdegno perché i miei colleghi, giornalisti, danno diverso peso specifico ai morti nel mondo: un parigino vale, a occhio e croce, una novantina di nigeriani. Ogni volta mi ci arrabbio di nuovo, ma poi faccio anche io lo stesso: credo che sia inevitabile. Il nostro cuore non è infinito come quello di Dio, possiamo tenere solo alcuni legami, affezionarci ad alcune cose, sentirci vicini ad alcune persone. Guardando le immagini di altri terremoti non mi sono angosciata tanto. Forse non mi fa onore, ma è così.

Invece da quando, la notte scorsa, ci ha svegliati il cellulare di mio marito nel cuore della notte – lo chiamavano a Saxa Rubra per un’edizione straordinaria del tg – non riesco a pensare ad altro. – Che succede? – Devo andare al tg, andiamo in straordinaria. – Perché? – Un terremoto. – Ah, ho detto, rigirandomi e riaffondando la testa nel cuscino, pronta a dormire le altre quattro ore che mi spettavano. – Ma dove, scusa? La domanda balena da quel residuo di coscienza che rimane anche nel sonno. – Ad Amatrice.

Ma noi abbiamo trascorso lì le vacanze più belle degli ultimi anni, con le persone più care, eravamo lì poco fa, non è possibile, quello è il posto dei giorni belli, degli amici, delle passeggiate, delle salsicce. Non è vero. Non si può certo dormire, adesso. ...continua a leggere "CHE VADANO IN PARADISO"

 

Per l'arcivescovo di Bologna che interviene con cipiglio romanesco irruente e ilare, il Convegno della Chiesa Italiana a Firenze trova sintesi nel titolo del Meeting di Rimini: “Tu sei un Bene per me”. Ormai al rush finale, il Meeting viene ferito dalla notizia dello sconvolgente terremoto in Centro Italia, e l'arcivescovo introduce l'incontro con una preghiera per i fratelli colpiti. Anche i giri alle mostre aprono con una pausa di preghiera. Viviamo nell'orizzonte del mondo e il TU citato dal titolo assume le variegate fisionomie delle persone incontrate tra i padiglioni della Fiera e negli schermi dei drammatici notiziari. ...continua a leggere "Dal Meeting al terremoto: il Volto del TU"

Ci troviamo stasera in Cattedrale a Chioggia, alle ore 21.  Nell'adorazione eucaristica, leggeremo le letture della Messa di domenica prossima e diremo la preghiera del Rosario davanti a Gesù, e faremo un tempo silenzioso di adorazione.

Speriamo sia possibile anche fare il percorso del Giubileo attraverso la Porta Santa, ottenendo l'indulgenza plenaria in suffragio delle vittime del terremoto: ciascuno di noi potrebbe applicarla per una persona in particolare, come suggerisce Costanza Miriano in un articolo allegato a questo sito.

Un caro saluto.

 

PRONTI PER LA SUA FESTA
La sorpresa è la venuta dello sposo. Dentro le circostanze della vita, anche quelle drammatiche che sconvolgono i tratti del paesaggio e i contorni dell’anima, noi attendiamo lo Sposo. La sua venuta è la nostra festa. Per questo cerchiamo di essere vigilanti e pronti; ci procuriamo olio a sufficienza, per poterlo riconoscere e accogliere, ed essere introdotti nella sua festa. Che cosa vuol dire? Vuol dire che, anche dovessimo perdere tutto per un terremoto, desideriamo non perdere la fede in Lui e il suo amore, per continuare a vivere contenti. ...continua a leggere "Venerdì 26 agosto 2016 – Sant’Alessandro di Bergamo, sec IV"

PRONTI PER LA SUA FESTA
La sorpresa è la venuta dello sposo. Dentro le circostanze della vita, anche quelle drammatiche che sconvolgono i tratti del paesaggio e i contorni dell’anima, noi attendiamo lo Sposo. La sua venuta è la nostra festa. Per questo cerchiamo di essere vigilanti e pronti; ci procuriamo olio a sufficienza, per poterlo riconoscere e accogliere, ed essere introdotti nella sua festa. Che cosa vuol dire? Vuol dire che, anche dovessimo perdere tutto per un terremoto, desideriamo non perdere la fede in Lui e il suo amore, per continuare a vivere contenti.  ...continua a leggere "Venerdì 26 agosto 2016 – Sant’Alessandro di Bergamo, sec IV"

 

IL COMPITO

Quale patrimonio ci è stato consegnato, quale casa ci è stata affidata? Non facciamo fatica a riconoscerlo: vita, persone, cose. Qualcosa di grande e magnifico; nello stesso tempo, fragile e provvisorio, come la promessa di una cosa più bella, che non abbiamo ancora. Possiamo trattare persone e cose come ne fossimo padroni? Tutto ci richiama a vivere con la responsabilità dei figli e con un sentimento di condivisione con i fratelli. Lo percepiamo in modo più vivo davanti a fatti drammatici – come il terremoto - che ridestano la partecipazione del cuore e delle mani. ...continua a leggere "Giovedì 25 agosto 2016 – San Giuseppe Calasanzio 1557-1648"

DA PERSONA A PERSONA

Il Vangelo ci regala i primi fotogrammi degli incontri delle persone con Gesù. Giovanni e Andrea, il quale lo dice al fratello Simone chiamato subito Pietro; Filippo che incontra Natanaele.Bartolomeo e lo conduce da Gesù. Gesù lo riconosce come buon israelita, e suscita in lui un'immediata adesione. Il passaggio della fede da persona a persona prosegue anche nella nostra vita, nei primi passi con i figli, negli incontri con gli amici, nella missione con tutti. Non si arriva all'altro con dottrine o con regole morali, ma con la testimonianza di un incontro che risveglia la vita. ...continua a leggere "Mercoledì 24 agosto 2016 – San Bartolomeo Apostolo"