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Introduzione del celebrante

La parola accolta e lo Spirito Santo ricevuto pongono la dimora di Dio nella nostra vita e domandano la pace per noi e per il mondo. Affidiamo al Signore tutte le nostre invocazioni.

  1. Signore Gesù, in questa Eucaristia donaci la grazia di diventare tua dimora nella nostra persona e nelle opere della vita, per accogliere e comunicare la tua pace,

Preghiamo: ASCOLTACI SIGNORE

  1. Signore Gesù, che dimori nel cuore delle persone per edificare la tua Chiesa, sostieni l’opera del Papa Leone XIV, il nostro vescovo, i sacerdoti, i consacrati e tutto il popolo cristiano,

Preghiamo: ASCOLTACI SIGNORE

  1. Signore Gesù, concedi giorni e tempi di pace al nostro mondo; sostieni con la tua grazia i popoli affranti dalla guerra e perseguitati da tante ingiustizie,

Preghiamo: ASCOLTACI SIGNORE

  1. Signore Gesù, domandiamo il tuo Santo Spirito insieme con Maria tua Madre, che guardiamo e invochiamo nella preghiera del Rosario per noi e per tutti,

Preghiamo: ASCOLTACI SIGNORE

Conclusione del celebrante
Padre Santo, che dimori in noi attraverso il Figlio e lo Spirito Santo, edifica nella pace il tuo popolo. Rendici testimoni di unità e di accoglienza. Per Cristo nostro Signore. Amen

LA DIMORA DI DIO

Dio è venuto ad abitare tra noi attraverso il Suo Figlio Gesù: nel cuore delle persone, nelle opere, nelle famiglie, nella società. Cambia il modo di guardarci e trattarci, come continuiamo a sentire dal Vangelo di queste domeniche. Gesù ci guarda e ci considera alla stessa maniera con cui ha fatto con gli apostoli e con tante altre persone. E’ una storia nuova, bella, che sempre ricomincia come dono di Dio e come risposta nostra. Ci lasciamo prendere dalla responsabilità di annunciarlo e testimoniarlo al mondo.

Vangelo secondo Giovanni 15,9-11

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Un AMORE CHE RIMANE

Rimane l'amore eterno del Padre verso il Figlio. Rimane l'amore di Gesù verso di noi, che continua ad abbracciarci a partire dalla Chiesa di Roma, fino all'eucaristia celebrata nelle nostre comunità quotidiane. Domandiamo la grazia di partecipare a questa appartenenza, aprendo ogni giorno l'involucro della nostra vita, per rimanere concretamente nell'amore di Cristo che ci fa vivere e ci accompagna a vivere come fratelli.

Vangelo di Giovanni, 15,1-8

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

LA VITE E I TRALCI

Gesù si presenta a noi con l’immagine della vite e dei tralci: uniti a Lui che ci comunica la linfa di una vita nuova, per un frutto buono. Nella presunzione di fare da soli, e con la superbia di essere noi i protagonisti della vita, anneghiamo negli insuccessi e nella solitudine. E’ bello anche riconoscere che i tralci sono uniti gli uni agli altri, e tutti insieme alla vite. Unità con Cristo che diventa unità tra noi e produce frutti buoni.

 

Vangelo di Giovanni, 14,27-31

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco.”

LA PACE, LA SUA

“La pace, non come la dà il mondo, io la do a voi”. La pace del mondo – se e quando il mondo riesce a darla – nasce dal calcolo e spesso si combina con l’ingiustizia e il dominio. La pace di Dio è certezza del nostro buon destino, è apertura del cuore all’accoglienza e al perdono. E’ la dimora di Dio in noi, che ci fa sperimentare il suo amore per noi e diventa amore verso di Lui e amore al prossimo.

Vangelo di Giovanni, 14,21-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

LA SUA DIMORA IN NOI

Quello che Gesù ci annuncia e promette è sensazionale. Quando ci apriamo a Lui, lo amiamo e lo seguiamo, Egli ci ama, si svela, e insieme con il Padre prende dimora presso di noi. A tempo opportuno il suo Santo Spirito ci spiegherà tutto questo e lo realizzerà. Siamo posti dentro un’altra dimensione, in un cammino di verità e di pienezza. E’ quel di più dell’anima e del corpo per il quale siamo fatti e al quale siamo destinati. Possiamo desiderarlo e domandarlo.

Vangelo secondo Giovanni13,31-35

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

LA GLORIA DI CRISTO CI FA VIVERE

La Gloria di Gesù consiste nella sua consegna al Padre, attraverso il percorso della croce e della risurrezione. Una vita permeata dall’amore totale al Padre e all’umanità: un amore che si riversa su di noi: “Amatevi come io vi ho amato”. E l’inizio del ‘cielo nuovo e terra nuova’ annunciati nell’Apocalisse, un mondo nuovo che comincia quaggiù. Lo vediamo attuarsi nella missione delle prime comunità cristiane, con l’opera di Paolo e Barnaba. Ne vediamo i segni in questa eucaristia, in comunione con l’inizio del pontificato di Leone XIV.

Vangelo secondo Giovanni 14,7-14

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

IL MISTERO DI DIO SVELATO

Gesù introduce sempre più decisamente i discepoli nel mistero della sua persona: conoscere Lui significa conoscere il Padre, dal quale Egli viene e del quale è specchio nella identità e nelle opere. Di questa relazione filiale vengono resi partecipi i discepoli che credono in lui e lo seguono. Fino al punto che essi compiranno le opere compiute da Gesù e ne compiranno di più grandi. La storia documenta il passaggio e lo svolgimento di questa grande ‘opera’ di salvezza, fino a Papa Leone.

 

 

Vangelo secondo Giovanni 14,1-6

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

VIA, VERITA’, VITA

Via, verità, vita: che cosa dire di più per indicare chi è Cristo per noi, per tutta l’umanità?
La vita: la pienezza della vita, della realizzazione di noi stessi, della nostra felicità, in questo tempo fino all’eternità. La verità: non una realtà falsa e provvisoria, ma il compimento del desiderio, del nostro destino buono. La via: camminando dove ha camminato Lui, con Lui, con la sua grazia. ‘Gesù, apri il nostro cuore a riconoscerti e a seguirti’.

Vangelo secondo Giovanni 13,16-20

[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

NEL TEMPO PASQUALE

In queste settimane pasquali, la liturgia della Messa propone le parole di Gesù nell’ultima cena e in altri momenti, riportate dall’evangelista Giovanni, Gesù, avendo lavato i piedi agli apostoli, si propone come un servo che va imitato. Subito ci introduce nel dramma del tradimento, che per lui non sarà una sorpresa, ma il modo per affermare la sua divinità: ‘perché sappiate che Io sono’. Lui, servo e tradito da un amico, è al livello di Dio.

Introduzione del celebrante
Cristo risorto ci manifesta la sua gloria, cioè la sua identità divina con il Padre e lo Spirito Santo. Il Vangelo ci convoca per renderci partecipi della sua gloria nel sacramento dell’Eucaristia e nel dono del suo amore. Domandiamolo di aprirci ad accoglierlo.

1. Signore Gesù, donaci di accogliere l’amore con il quale tu ci hai amato e ci ami. Rinnova la tua Chiesa rendendola testimone e messaggera del tuo amore,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

2. Signore Gesù, ti ringraziamo per il nuovo papa Leone XIV. Donagli la grazia di accompagnare la Chiesa nella sua missione, in unità con i vescovi, i sacerdoti, i consacrati e tutto il popolo di Dio
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

3. Signore Gesù, donaci una terra nuova dove tu possa abitare con noi nella pace. Asciuga le lacrime di chi soffre la tragedia della guerra, converti i cuori dei potenti e di tutti, per trovare vie di intesa e di riconciliazione,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

4. Signore Gesù, donaci di praticare il comandamento dell’amore di Dio e dell’amore del prossimo, in casa, nel lavoro, nella società. Ti affidiamo le famiglie colpite da difficoltà economiche, dai drammi dell’infedeltà e della separazione.
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
Padre Santo, insieme con il pane e il vino accogli le nostre preghiere; rendile vere ed efficaci con la potenza del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

LA GLORIA DI CRISTO CI FA VIVERE

La Gloria di Gesù consiste nella sua consegna al Padre, attraverso il percorso della croce e della risurrezione. Una novità di vita permeata da un amore totale al Padre e all’umanità: un amore che si riversa su di noi: “Amatevi come io vi ho amato”. E l’inizio del ‘cielo nuovo e terra nuova’ annunciati nell’Apocalisse, un mondo nuovo che comincia quaggiù. Lo vediamo attuarsi nella missione delle prime comunità cristiane, attraverso l’opera di Paolo e Barnaba. Ne vediamo i segni nelle nostre comunità, ricominciando da questa eucaristia.