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Vangelo secondo Matteo 10,1-7

In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

CHIAMATA E MISSIONE

La novità non è solo che Gesù chiama a sé i dodici scegliendoli con un criterio misterioso, ma che subito li investe del suo potere. Non esiste una sequela senza un attivo coinvolgimento della persona. Non esister una teoria staccata dalla pratica. Non esiste un manuale su cui imparare le regole. Esiste la vita, esisti tu lanciato nel lavoro, in famiglia, nei rapporti: a partire dai più vicini, i più necessari. La novità è qui: Gesù vicino.

14 luglio 2024, Domenica XV anno B

Introduzione del celebrante

In questa domenica Gesù ci chiama a stare con lui in questa Eucaristia, accogliendo la sua parola e il suo corpo eucaristico, per poterlo testimoniare nella vita. Domandiamo che la sua presenza ci accompagni.

  1. Grazie, Signore Gesù, per averci chiamato come discepoli per la missione che ci affidi nel nostro mondo. Sostienici con la tua viva presenza in comunione con i fratelli.

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, ti affidiamo l’intera tua Chiesa diffusa nel mondo, con i missionari e tutti i cristiani. Sostieni coloro che sono sottoposti a violenze e soprusi; rendili testimoni del tuo Vangelo, abbracciati da un amore più grande,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, ti affidiamo l’Italia, l’Europa e il mondo intero: rendici collaboratori di pace, costruttori di rapporti fraterni, fautori di vita e di speranza,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, ti affidiamo la nostra estate, con il tempo del lavoro e della vacanza; ti affidiamo i nostri figli con le loro speranze e i loro progetti per il futuro. Donaci di stare vicini alle persone in difficoltà collaborando con i nostri fratelli cristiani, e con tante persone di buona volontà,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante

Guarda il nostro mondo, Signore, sostieni con la tua Provvidenza. Per Cristo nostro Signore

CHIAMATA ALLA MISSIONE

Chi di noi vive con la coscienza di un compito che ci è stato affidato, di una missione in cui siamo stati inviati? Quando vediamo giovani dispersi e situazioni difficili, diciamo: “Ci vorrebbero più sacerdoti”. Perché non domandare che i ‘semplici cristiani’ si rendano conto della bellezza e verità della fede e la propongano al mondo? Liberi da tutto e da tutti, avendo in cuore il Vangelo, camminiamo sulle strade del mondo in compagnia di tanti fratelli. Il profeta Amos era mandriano e agricoltore, gli apostoli erano pescatori o operai….

Vangelo secondo Matteo 9,32-38

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».

CI VOGLIONO PASTORI

Anche a riguardo della contestazione dei farisei che accusano maldestramente Gesù di scacciare i demoni per opera del principe dei demoni, l’evangelista Matteo tira dritto. Disegna quindi rapidamente il percorso di Gesù, non solo tra città e villaggi, tra annunci in sinagoga e tante guarigioni, ma soprattutto nello sguardo verso il cuore delle folle stanche e disperse. C’è bisogno – tutti nel mondo, uomini e donne, ne abbiamo bisogno – di pastori che indicano la strada e sostengono nel cammino.

Vangelo secondo Matteo 9,18-26

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

LA FEDE SEMPLICE

L’evangelista Matteo stringe in poche righe i due episodi che Marco e Luca raccontano più in dettaglio. Qui risalta l’immediatezza del rapporto di Gesù con le persone, la decisione della fede di chi lo incontra e la rapidità del miracolo. In Matteo Gesù non ha bisogno di intermediari e supera ogni ostacolo. L’unica condizione richiesta è la fede in lui, totale e diretta. E’ la stessa fede-fiducia che vediamo in alcuni santi e nelle persone semplici.

Vangelo secondo Marco 6,1-6

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

GESU’: IL VANGELO VIVO

Nel Vangelo scopriamo ogni giorno Gesù, anche in paragone con chi lo accoglie e lo riconosce e con quanti lo respingono. Il Vangelo va conosciuto non solo come libro che narra la storia di Gesù. Solo quando Gesù diventa una ‘Presenza riconosciuta e amata’, ci fa vivere e sperare.  Scopriamo il Vangelo nella vita di tante persone, santi e cristiani di ieri e di oggi. Domandiamo la grazia di non rimanere vittime delle tante informazioni che appesantiscono il cuore e uccidono la speranza. Ricerchiamo il Vangelo vivo.

Vangelo secondo Matteo 9,14-17

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

PRESENZA O ASSENZA

Si è soliti legare la religione a dei gesti, come certe forme di preghiera e di digiuno. Gesù sposta l’attenzione sul rapporto che i suoi discepoli possono avere con lui. Non si tratta di fare i bravi mettendosi a posto la coscienza con determinate pratiche. La ‘religione’ di Gesù sta tutta nel rapporto con Lui. Egli è il senso della vita, presente personalmente davanti a noi in figura umana. Che sia presente o sia assente fisicamente fa ben differenza.

Vangelo secondo Matteo 9,9-13

In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: ‘Misericordia io voglio e non sacrifici’. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

TOCCATO NEL CUORE

E dunque non sono solo i buoni e beneducati quelli che Gesù chiama. Egli non si ferma alla crosta esterna della persona, ma raggiunge la profondità del cuore, da dove fa balzare quel desiderio di bene e di verità che possono cambiare la direttiva di una vita. Lasciamoci raggiungere e sconvolgere da una misericordia che ci supera e ci rinnova e, superando tutte le nostre brutture e incertezze, ci rilancia a un nuovo compito.

Vangelo secondo Matteo 9,1-8

In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire ‘Ti sono perdonati i peccati’, oppure dire ‘Àlzati e cammina’? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati - disse allora al paralitico -, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.

IL MALE E LA SUA ORIGINE

Guarire un paralitico è un’opera buona, ma non va al profondo del cuore dell’uomo, non risolve il problema del vivere e non raggiunge la radice dalla quale germoglia la felicità. Solo una vita liberata dal male, dal suo peso e dai suoi condizionamenti apre la strada alla pace interiore e alla felicità. Gesù prima lo fa e poi lo dice. E il paralitico, quasi con ironia, s’incammina verso casa portandosi appresso il suo lettuccio…

7 Luglio 2024, Domenica XIV Tempo Ordinario

Introduzione del celebrante
Gesù entra nella nostra chiesa come è entrato nella sinagoga del suo paese. Domandiamo un cuore aperto per riconoscerlo e accoglierlo e per affidarci a Lui.

  1. Signore Gesù, ti domandiamo la grazia di riconoscerti e accoglierti con semplicità di cuore, in questa Eucaristia, e di testimoniarti con gioia nelle nostre case e in tutte le occasioni della vita,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù donaci l’umiltà di accogliere coloro che tu scegli come tuoi ministri nella Chiesa, Papa, Vescovo, sacerdoti e quanti offrono un servizio nella comunità cristiana. Ti domandiamo che la Settimana della Dottrina sociale a Trieste porti frutto per tutta la Chiesa

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, nel difficile cammino della nostra umanità ferita da tanti mali, dona sapienza ai capi delle nazioni, per la pace e la libertà di ogni persona e di ogni comunità,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, rendici lieti e forti nella fede, donaci di camminare nella speranza cristiana, accompagna le nostre comunità perché il tempo dell’estate diventi occasione testimoniare la fede in ogni ambiente,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
A te Padre, affidiamo la nostra comune preghiera, fiduciosi che la tua grazia ci accompagna a vivere e a sperare. Tu che vivi e regni

GESU’: IL VANGELO VIVO

Nel Vangelo scopriamo ogni giorno Gesù, anche in paragone con quelli che lo accolgono e la riconoscono e con quelli che non lo accettano e lo respingono. Il Vangelo va conosciuto non solo come libro che narra la storia di Gesù; quando Gesù diventa una ‘Presenza riconosciuta e amata’, allora ci fa vivere e sperare.  Scopriamo il Vangelo nella vita di tante persone, santi e cristiani di ieri e di oggi. Domandiamo la grazia di non rimanere vittime di tutte le informazioni che appesantiscono il nostro cuore e uccidono la speranza. Ricerchiamo il Vangelo vivo.

Vangelo secondo Giovanni 20,24-29

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

LA FEDE CONDIVISA

La storia di Tommaso ci sorprende ogni volta per la sua diffidenza verso la testimonianza degli apostoli suoi amici, e subito dopo per la chiarezza e profondità della sua fede. Certo gli assomigliamo nelle nostre incertezze e nei nostri dubbi, ma possiamo chiedere la grazia di condividere anche la sua fede e di imparare a credere anche attraverso la fede degli altri. Gesù ci prende insieme e l’esperienza della fede condivisa è un dono grandioso.