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Lunedì 7 luglio 2025, + San Pietro To Rot, laico, catechista, martire, Rakunai, Papua Nuova Guinea, 1912 – luglio 1945

Vangelo secondo Matteo 9,18-26

In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.

ANDIAMO DA GESU’

Due azioni miracolose di Gesù, rivolte a due donne. Matteo racconta tutto in modo veloce: nel suo Vangelo la figura di Gesù viene a imporsi a poco a poco come Maestro, Legislatore, Salvatore. La presenza di Gesù nel mondo cambia la direzione dello sguardo, il grido della voce, l’attesa del cuore. Possiamo non disperderci in speranze vuote, e gridare a Lui, avvicinarci, toccare il lembo della sua veste. E’ la vicinanza silenziosa della preghiera e la confidenza della speranza.

 

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