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INIZIAZIONE CRISTIANA

Traendo spunto dalla discussione in corso nella mia diocesi e in tante altre sulla iniziazione cristiana, presento due considerazioni e proposte che sottopongo al giudizio delle due riviste e dei rispettivi lettori.

CONSIDERAZIONI E PROPOSTE SULLA INIZIAZIONE CRISTIANA

  1. LE FAMIGLIE NEL CAMMINO DELLA COMUNITA’

L’iniziazione cristiana dei ragazzi non è un percorso autonomo rispetto alla vita della comunità cristiana. Ogni comunità cristiana vive l’annuncio ricevuto e comunicato, l’esperienza sacramentale, la carità e la missione. Il coinvolgimento delle famiglie con figli avviene dunque non per iniziative separate ed esclusivamente ad esse dedicate, ma nel contesto del cammino e delle iniziative proprie dell’intera comunità.

Il calendario liturgico con le sue feste e ricorrenze, vissuto nella comunità, potrà diventare il cammino proprio delle famiglie dell’iniziazione, coinvolte in modo diretto a vario titolo per la preparazione e lo svolgimento nelle varie circostanze.

La catechesi proposta a tutta la comunità, sistematica o in alcuni periodi dell’anno, costituita da incontri di annuncio, incontri del Vangelo, testimonianze può costituire il cammino delle famiglie dei ragazzi dell’iniziazione, si trattasse anche solo di un incontro al mese. L’esperienza dice che si possono promuovere e favorire anche incontri in singole famiglie e in gruppetti di famiglie, in particolare riprendendo il vangelo della domenica precedente o seguente, con una periodicità più o meno mensile.

La vita di carità, con il clima di servizio reciproco e le iniziative particolari, come la visita a persone anziane e malate in famiglia o in casa di riposo, le raccolte di cibo a raggio parrocchiale o nazionale, ecc… diventa ambito di attenzione e di partecipazione delle famiglie dei ragazzi e dei ragazzi stessi. Le esemplificazioni potrebbero continuare in riferimento a tutti gli ambiti della vita delle persone e al cammino della comunità cristiana…  Con questa modalità di azione diminuisce nei protagonisti della pastorale lo stress per le tante iniziative particolari che si sovrappongono a quelle generali; nello stesso tempo crescono l’attenzione e la cura all’intera comunità e alle singole persone. E soprattutto si realizza un ‘cammino di Chiesa’.

 

  1. IL TEMPO DELL’EUCARISTIA

Il sacramento dell’Eucaristia è il cuore che sempre batte nella comunità cristiana. I ‘piccoli’ partecipano all’Eucaristia ‘necessariamente’ con i genitori, e vengono introdotti progressivamente nella celebrazione insieme con loro e con la comunità. La comunione eucaristica non verrà rimandata alla fine del percorso, ma potrà attuarsi per singoli bambini o a piccoli gruppetti in varie celebrazioni ‘normali’ della celebrazione eucaristica festiva, a seconda della intensità e fedeltà di partecipazione dei bambini con le loro famiglie, nell’ambito del periodo che corrisponde alla scuola primaria: “Lasciate che i bambini vengano a me”.                  In seguito, magari nel tempo che corrisponde alla Scuola secondaria, avverrà la celebrazione comunitaria della Cresima. L’iniziazione cristiana troverà compimento in quella che si usa chiamate ‘Messa di maturità’. Questa scansione del cammino dell’iniziazione appare più cadenzata rispetto ai tempi di maturazione e più attenta alla libertà delle persone, al loro cammino e alla loro domanda

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