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 22 Aprile 2024, Lunedì della IV settimana di Pasqua; + San Leonida, martire, padre di Origene, m. 204

Vangelo secondo Giovanni 10,1-10

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

PERCHE’ ABBIAMO LA VITA

Quanti estranei, quanti ‘ladri e briganti’ lasciamo entrare nel recinto della nostra vita? C’è un livello di distrazione, superficialità, curiosità che ci apre ai quattro venti e finisce con il produrci disorientamento e delusione. Dovremo dunque porre dei limiti alla nostra conoscenza delle cose e delle persone? La fedeltà al nostro Maestro e Pastore ci farà percepire che cosa scegliere e che cosa seguire, certi che Gesù è venuto perché abbiamo la vita, e l’abbiamo in abbondanza.

 

 

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