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15 Aprile 2024
Lunedì della III settimana di Pasqua
San Damiano De Veuster, sacerdote, Belgio, 3 gennaio 1840 - Molokai, Isole Hawaii, 15 aprile 1889

Vangelo secondo Giovanni 6,22-29

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

IL PANE E’ UN SEGNO

Mangiamo il pane e ci saziamo, come la folla del miracolo. Non ci basta il pane che abbiamo mangiato: ne vogliamo ancora. Ci sazierà un nuovo miracolo dei pani e pesci? Gesù ci spalanca a un altro cibo, che non dura un giorno ma rimane per questa vita e oltre. Dobbiamo dunque darci da fare per avere questo cibo. Come? Gesù va dritto allo scopo; l’opera da compiere è la fede in Lui, mandato dal Padre. Stiamo compiendo quest’opera?

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