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Giovedì 4 gennaio 2024, Sant’Angela da Foligno, 1248 – 4 gennaio 1309

Vangelo secondo Giovanni 1,35-42

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì - che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro.

PRIMI INCONTRI

E’ come lo svegliarsi della giornata, l’accendersi del sole, il primo fremito dell’orchestra. Cominciano le note di una lunga musica che attraversa il tempo della storia, con il rimbalzo da uno strumento all’altro, da una melodia all’altra, da una persona all’altra, da una compagnia all’altra. E’ così che il fiume del Vangelo è venuto a lambire la sponda della nostra vita; Cristo è arrivato a toccare il nostro cuore, ancora sorprendendo la nostra attesa: “Che cosa cerchi?”

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