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IL RESPIRO DELLA SETTIMANA SANTA

La camera di un luogo di cura, anche se ampia e con le finestre che guardano gli alberi, non è luogo per un buon respiro. Tutto questo nostro mondo, in uscita all’aria aperta dopo l’incubo della pandemia, si trova con il cuore asserragliato e la mente intorpidita nell’intrigo dei drammi che invadono le strade. L’elenco si ripete come il battito del martello sull’incudine: popoli in fuga, guerre indomabili, contrasti e contese, armi, siccità, solitudine, menzogne sulla vita e sulla morte, pur mentre scivoliamo sulle spiagge inseguendo il tepore del sole.
Di quale respiro abbiamo bisogno? Sembra che abbiamo chiuso porte e finestre all’aria della fede. Si infilano sottovia spiragli di brevi illusioni, con il fiato corto dell’attesa di ogni giornata. Abbiamo dimenticato la fede cristiana nei cassetti dell’infanzia, l’abbiamo relegata tra le cose abbandonate nella vecchia casa.
Viene il respiro della Settimana santa, con i giorni di preghiera e di silenzio. Viene l’annuncio della Passione secondo Matteo nella domenica delle Palme, dopo il grido dell’Osanna per il Signore che entra nella nostra Gerusalemme; viene l’annuncio della Passione secondo Giovanni il Venerdì santo. In mezzo alla settimana, ci troviamo a tavola con Gesù, con il suo pane e il suo vino a noi consegnati come Corpo e Sangue. La notte buia del Sabato santo esplode nella luce del fuoco nuovo con il grido dell’Alleluia, e poi le donne vanno al sepolcro e i discepoli corrono. L’aria mattutina del giorno di Pasqua spalanca a nuovi passi.
Il respiro della fede cristiana rinnova le energie della vita. La presenza di Gesù, annunciato dalla Chiesa, accolto e vissuto dai cristiani, torna a invadere il mondo, e consegna il dono della speranza e della pace. La Pasqua di Gesù è aria buona per il respiro di tutti.
Angelo Busetto