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Venerdì 7 gennaio 2022 – San Raimondo de Penafort, sacerdote, Catalogna 1175 – Barcellona, 1275

Vangelo secondo Matteo 4,12-17.23-25

In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

VERSO LA LUCE

I passaggi della vita di Gesù sono determinati dalle circostanze, attraverso le quali il Padre gli apre le vie della missione. Accade con l’arresto del Battista, che determina l’uscita di Gesù da Nazaret e il passaggio a Cafarnao, da cui si irradia la luce per i popoli che sono nelle tenebre. Gesù lancia l’invito alla conversione: non è prima di tutto una questione morale, ma una diversa posizione della vita, un cambiamento di sguardo e di cuore: volgersi verso Colui che è la luce