Vai al contenuto

Giovedì 5 agosto 2021 Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, Roma

Vangelo di Matteo 16,13-13

In quel tempo Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

“QUESTO CRISTO”

E’ cosa buona imbattersi periodicamente nella domanda che Gesù rivolge ai suoi discepoli. La risposta non può essere data una volta per tutte. Nasce invece dall’esperienza di ogni giorno, e ogni giorno va sottoposta a verifica. Soprattutto per quel che segue: “questo Cristo” percorre la via della croce, per giungere alla risurrezione. Così vale anche per il discepolo, che ogni giorno deve chiedere la grazia di seguire ‘questo Cristo’ reale, e non l’idea che si è fatta di Lui.