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Martedì 29 dicembre 2020, San Tommaso Becket, vescovo e martire, Inghilterra  1118-1170

Vangelo secondo Luca 2,22-35

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

LA SALVEZZA NEGLI OCCHI

La salvezza è una lunga attesa nel cuore del vecchio Simeone – così come nel cuore di Anna, presentata nello stesso Vangelo domenica scorsa. Il desiderio e l’attesa aprono gli occhi al vecchio Simeone che riconosce nel Bambino il salvatore di tutti i popoli. Quante persone attendono e desiderano? Che cosa potrà intercettare il loro desiderio, rispondere al loro bisogno, al bisogno di noi tutti? Solo l’incontro con una realtà presente, riconosciuta e accolta come segno del Dio che viene a salvare la nostra vita.