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Martedì 17 novembre 2020 Santa Elisabetta d’Ungheria 1207 1231

Vangelo di Luca 19,1-10

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

LA SALVEZZA IN CASA

Doveva avere un grande desiderio e un grande bisogno, Zaccheo, per essere così audace nella ricerca di Gesù. Doveva sperimentare il grande vuoto di tutta la sua ricchezza e dei suoi imbrogli, per cedere con tanta immediatezza di fronte a Gesù. Nello stesso tempo, dovevano essere veramente straordinari il fascino e la parola del Signore, per prendere così il cuore e l’anima di Zaccheo. Domandiamo di potere desiderare in questo modo anche per noi - e per gli altri - questo incontro di salvezza.