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Sabato 24 ottobre 2020 Sant’Antonio Maria Claret, vescovo, 1807-1870 San Luigi Guanella 1842-1915

Vangelo secondo Luca 13,1-9

In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

LA PIANTA CRESCE

La salvezza non è questione di fortuna: agli altri è andata male, noi invece ce la siamo cavata. Né dipende dai nostri meriti: gli altri erano cattivi, noi invece siamo buoni. A noi, come a tutti, è chiesto di convertirci, orientando il cuore e la vita verso il Signore. Egli ci guarda con una lunga pazienza, coltiva e cura la pianta che noi siamo, perché torniamo a Lui e portiamo a maturazione la semente che Egli ha piantato.