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Martedì 7 luglio 2020 Sant’Antonino Fantosati, martire, Trevi 1842-Cina 1900

Vangelo di Matteo 9, 32-38

In quel tempo, presentarono un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

UNA SALVEZZA APERTA

Sembra che tutto il mondo si concentri attorno a Gesù. Indemoniati, malati, infermi, tante folle, gente perduta come pecore senza pastore. Quanto è grande il bisogno delle persone, quanto è vasto? Il cuore di Gesù si allarga e diventa una preghiera per tutti. Egli non chiede semplicemente al Padre di salvare le pecore perdute e di raccogliere la grande messe. Domanda invece che altri operai si facciano collaboratori della sua opera, per una salvezza condivisa e aperta al mondo.