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Martedì 2 giugno 2020 Santi Marcellino e Pietro, martiri a Roma, 304

Vangelo secondo Marco 12,13-17

In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.

UN ALTRO BINARIO

Nella ripresa del tempo ordinario dell’anno liturgico, torniamo a leggere in modo corrente il Vangelo di Marco. Nel bel mezzo della vita di Gesù, farisei ed erodiani indagano la sua posizione politica. Nazionalista o collaborazionista? “E’ lecito o no pagare il tributo a Cesare”. La risposta di Gesù taglia in due la storia. Potremmo tradurla così: le tasse si pagano al governo, la vita si dona a Dio. Si rispettano le leggi statali, ma la legge di Dio, spesso, percorre un altro binario.