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Sabato 9 maggio 2020 San Pacomio, iniziatore del monachesimo, Egitto 287-347

Vangelo secondo Giovanni 14,7-14

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

VEDERE DIO

Questa pagina di vangelo è il cielo che si apre. Chi non vorrebbe vedere Dio? Ci sentiamo   schiacciati dalla sua infinità, e allontanati dalla sua distanza. Se non fosse che….   Dio stesso apre la strada per raggiungerci. Non tanto attraverso le stelle e le cose create. Nel Figlio eterno, Dio si fa uomo: il Padre mostra la sua immagine, lo Spirito ci muove il cuore. Chi guarda Gesù e lo segue, viene introdotto nel mistero di Dio, abisso di unità e amore.