Vai al contenuto

Martedì 21 aprile 2020 Sant’Anselmo d’Aosta, vescovo e dottore della Chiesa, 1033-1109

Vangelo secondo Giovanni 3,7-15

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

LA NASCITA DALL’ALTO

Gesù può parlare con Nicodemo di una nuova nascita – dall’alto e dallo Spirito – perché ne ha personale esperienza: Egli viene dall’alto, dal cielo, da Dio. Concepito come uomo nel grembo di Maria per la potenza dello Spirito di Dio, verrà innalzato fino alla croce e fino alla gloria di Dio, per comunicare la novità della nascita dallo Spirito Santo e il destino eterno a tutti coloro che credono in lui. L’opera da compiere è dunque questa: credere in Lui, per partecipare al suo destino.