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Venerdì 3 aprile 2020 San Luigi Scrosoppi, Sacerdote, fondatore delle Suore della Provvidenza, Udine 1804-1884

Vangelo secondo Giovanni 10,31-42

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

IL BIVIO DELLA FEDE

Si svolge un lungo, laborioso contrasto tra Gesù e i Giudei, che lo voglio addirittura lapidare come bestemmiatore. Gesù si innalza al livello di Dio, dichiarandosi suo Figlio in un modo diverso da tutti gli altri ‘figli’. Non lo dice solo a parole, ma con l’attestazione delle opere che compie nel nome e con la potenza del Padre. Dei suoi interlocutori, alcuni cercano di catturarlo, altri ‘credettero in lui’: un bivio che abbiamo davanti anche noi. Domandiamo un cuore di fede.