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Venerdì 31 gennaio 2020 San Giovanni Bosco Castelnuovo d’Asti 1815-Torino 1888

Vangelo secondo Marco 4,26-34

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

IL SEME CRESCE

Ogni tanto ce ne rendiamo conto, sorprendendoci. Nelle svolte della storia e nelle pieghe della vita, la semente del Vangelo cresce e produce frutto con un’imponenza imprevedibile: l’incontro con una persona, l’intreccio di una coincidenza, la novità di qualcosa che accade. Ci domandiamo da dove viene, che cosa l’ha prodotto. Dio è all’opera con la potenza del suo Spirito. Si palesa nella nostra vita ed esplode nei santi, come in don Bosco: nella sua personalità e nell’opera che ne è seguita.