Don Antonio, il prete di san Marco
Don Antonio Meneguolo, morto nelle prime ore di mercoledì 29 gennaio, era canonico, arcidiacono e delegato patriarcale per la basilica di San Marco a Venezia. Aveva radici parentali anche nella nostra diocesi di Chioggia, dove aveva trascorso alcuni anni da ragazzo dopo la morte precoce del padre, entrando poi nel nostro seminario. Trasferito definitivamente a Venezia, da giovane seminarista continuava a frequentare in estate la parrocchia di Contarina, con un fervore e una diligenza che colpivano le persone.
Conservo di lui alcuni ricordi occasionali e nello stesso tempo intensi. Notavo in lui la struttura del principe e l’affabilità dell’amico. Esperto come uno studioso, libero come un veneziano. Raccontava la Basilica di San Marco come l’avesse costruita lui, era la sua grande casa. L’incontro con il movimento di Comunione e liberazione aveva arricchito la sua personalità di una intensa sensibilità storica ed esistenziale, che gli permetteva di valorizzare ogni cosa e ogni persona scovandola nella sua origine e collocandola nel suo orizzonte. Conosceva la sua Basilica e la mostrava a frotte di visitatori, appassionati o estranei, la leggeva, l’apprezzava, la scrutava nei filamenti delle nervature, nell’ampiezza delle volte, nell’armonia dei mosaici che davanti al suo sguardo raccontavano storie e si animavano di personaggi. Don Antonio sapeva incontrare, dare valore a chi lo avvicinava, con misura e senza perderne la memoria. L’ultima volta l’ho intercettato nel settembre scorso insieme con alcuni amici preti, alla fine della Messa del mattino celebrata all’altare centrale di San Marco. L’abbiamo raggiunto in sacrestia e lui ci ha fatto festa. Sostenendosi col bastone, ci ha dedicato una preziosissima mezz’ora portandoci davanti alla Pala d’oro e alle colonne dell’altare e raccontandocene la storia. Ci siamo salutati all’esterno della basilica, alla porta laterale che dà sulla piazzetta dei leoni, dove lo ha raggiunto la donna che lo sosteneva nel laborioso cammino della sua malattia.
La Messa delle esequie di don Meneguolo è stata celebrata lunedì mattina 3 febbraio nella basilica di San Marco. Un lunghissimo corteo di sacerdoti ha percorso il corridoio centrale della Chiesa alzando lo sguardo alle cupole dorate dei mosaici, accompagnato dal canto gregoriano del Requiem. L'omelia del Patriarca Francesco ha aperto il cuore dei fedeli alla bellezza di Cristo, nella quale don Antonio aveva introdotto tante persone come guida esperta nell'arte della fede. Alla fine della celebrazione un rappresentante del personale impegnato nella cura della Basilica di San Marco ha ringraziato don Antonio per la paternità e la precisione della sua presenza. La bara è stata accompagnata con una lunga processione fino alla riva del canale esterno, per il trasporto al cimitero. La splendida cornice di San Marco, con la basilica, la piazza, la riva, e la partecipazione affettuosa e composta del popolo di Dio, è diventata preludio all'ingresso nella grande Casa del Paradiso. "