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Passaggio di stagione

UNA CHIESA ALL'APERTO

Non è un passaggio dalla spiaggia alla Chiesa, dalla tenda alle mura. D’estate si vive all’aperto, con i ragazzi in piazza e in cortile, i campiscuola per giovani e ragazzi e le vacanze per famiglie in montagna e i giri dei pellegrinaggi nei luoghi della fede, dell’arte, della natura. Il mondo è grande, ricco di paesaggi e di opere disegnate dai venti e dal mare e trasformate e addomesticate dall’ingegno umano. Si scopre un’umanità variegata, e spesso anche una fede vissuta che produce opere di bellezza e apre nuovi rapporti di amicizia e carità.  Quando i viaggi e le uscite dell’estate si esauriscono e le comunità rientrano nei ranghi delle usuali programmazioni, non è come il rientro delle pecore all’ovile dopo la trasmigrazione estiva. Non ci rinserriamo nel chiuso degli oratori e dei luoghi di preghiera, nelle trattative dei consigli parrocchiali e della preparazione del catechismo.  Respiriamo la regolarità dei consueti appuntamenti per la preghiera e la liturgia e ritroviamo la letizia dell’incontro con le ‘solite facce’.  Ma nella ripresa delle attività consuete e nell’intreccio degli avvenimenti, percepiamo il flusso di un sangue nuovo.                 Lo stimolo dell’estate fa nascere una rinnovata voglia di incontrarsi e di condividere. Càpita di mettere nella rete dei rapporti consolidati le letture fatte, le persone incontrate, le conoscenze acquisite, l’esperienza di fede vissuta e incontrata.   Ecco l’occasione per cui qualche decina di persone si rimette alla ricerca del contenuto del mistero cristiano inerpicandosi fino alla vetta che fa scorgere l’intero panorama di Dio e dell’uomo  Ecco i preti lanciati in un inedito esercizio di programmazione dell’azione pastorale, il cui esito migliore non sta nel progetto prospettato, ma nello stile dello scambio e della condivisione. Ecco una ripresa del cammino cristiano con la domanda cruciale: “Chi è Costui?”. Dopo avere riconosciuto l’identikit di Gesù nelle pagine del Vangelo, ne scopriamo il sussurro nei fatti della vita, e ne sperimentiamo la presenza che risponde alle domande del cuore. Perfino un ateo garantito come Houellebecq, dopo pagine e pagine di ‘Serotomina’ sommerse dall’equivoco e dalla dissipazione, emerge sul filo di una imprevedibile scoperta: “In realtà Dio si occupa di noi, pensa a noi in ogni istante, e a volte ci dà direttive molto precise… E oggi capisco il punto di vista di Cristo, il suo ripetuto irritarsi di fronte all’insensibilità dei cuori: hanno tutti i segni e non ne tengono conto”.  Nel percorso della vita e nella compagnia degli amici, i segni diventano evidenti come i colli sull’orizzonte quando il vento spazza la nebbia. Il cammino al vero è l’esperienza della compagnia