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21 giugno 2019 San Luigi Gonzaga, Castiglione delle Stiviere 1568 – Roma 1591

Vangelo secondo Matteo 6,19-23
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

IL VERO TESORO

La vita di san Luigi è la personificazione di questo Vangelo. Luigi lascia i tesori e gli onori della corte dei Gonzaga a Mantova e altrove, e segue l’ideale di Ignazio di Loyola. Il suo cuore si dedica all’amore più grande, quello di Cristo, e il suo occhio diventa luminoso nella contemplazione del vero bene. L’attrattiva di Cristo gli rende semplici anche rinunce e mortificazioni. La dedizione alle persone colpite dalla peste, lo conduce al dono della vita a 23 anni.