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Giovedì 4 ottobre 2018 San Francesco d’Assisi Patrono d’Italia, 1182-1226

Vangelo secondo Matteo 11,25-30

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

LA LIBERTA’ DEL VANGELO

Le parole di Gesù descrivono la fisionomia del Santo di Assisi. Francesco cerca l’unica sapienza del vangelo letto e praticato ‘sine glossa’, cioè alla lettera: diventa la regola di vita di Francesco e dei suoi seguaci. L’unico possedimento, l’unica ricchezza è Cristo. Questo rende liberi non solo rispetto alle cose, ma anche nell’audacia delle scelte di vita, come la totale povertà e la decisione di andare nella terra di Gesù e di incontrare il sultano. Francesco tiene aperta la strada.