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Giovedì 4 gennaio 2018 – Sant’Angela da Foligno, 1248-1409

Vangelo secondo Giovanni 1,35-42

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

INIZIO DELLA STORIA

Ciascuno di coloro che hanno incontrato Gesù può raccontare l’inizio della sua storia. Due amici vengono condotti dal loro bisogno sulle rive del fiume dove Giovanni battezza. Ed ecco, un giorno, il Battezzatore lancia un grido diverso, che li sospinge a una nuova sequela. La breve narrazione è estremamente efficace nel descrivere l’inizio di tutto, per la loro vita e per la nostra, che percorre i medesimi passi. Da allora tutto è cambiato, incontrando Simone chiamato Pietro e tanti altri, fino a noi.