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"...Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù."

L’INIZIO

Usciti dal grande portale della settimana di Pasqua, entriamo con l’Angelo Gabriele nella casa di Nazaret, dove incontriamo Maria. Il mistero cristiano ci riporta all’inizio, lì dove tutto è cominciato sulla terra degli uomini. Il saluto semplice e solenne dell’Angelo e un’indicazione precisa: “Concepirai”. Maria partecipa con intelligenza, e aderisce con piena libertà. Tutta la storia parte da qui: quella di Cristo e di quanti l’hanno seguito; quella nostra e di tanti altri con noi e dopo di noi. Che cosa accade quando una persona si consegna pienamente nelle mani di Dio?

...continua a leggere "Lunedì 4 aprile 2016 – Annunciazione del Signore"

Moglie del ProcuratoreLa moglie del procuratore è Claudia, la donna che raccomandò a Pilato di non avere nulla a che fare con l'uomo che l'aveva turbata già nel sogno. Qui la troviamo a Roma, invitata a casa del filosofo Seneca in un serata di convito come si usava tra i Romani. Nella prima parte del libro c'è tutto il clima vuoto e lussureggiante dei banchetti dell'antica Roma: cortigiane facoltose, poeti altezzosi, politici 'arrivati', insieme con schiavi e schiave a pieno servizio. I discorsi si mescolano confusamente e a tratti aprono squarci di vera umanità e di affannosa ricerca della verità, come pure di ostentato cinismo. Al lettore verrebbe voglia di chiudere il libro e di uscire dalla sala del banchetto. ...continua a leggere "INVITO ALLA LETTURA: Contemporanei al Crocifisso"

FIDARSI

Questa pagina di Vangelo dà il botto conclusivo ai racconti delle apparizioni di Gesù in questa settimana pasquale. C’è chi ha visto personalmente il Signore, e chi l’ha visto per mezzo dei testimoni: questo sguardo percorre la storia e vive della luce dello Spirito Santo. Anche la misericordia di Gesù Risorto si comunica attraverso i testimoni e ci tocca per mezzo del suo Spirito. Dal primo giorno di Pasqua Gesù è in mezzo a noi, e noi possiamo ‘avere la vita nel suo nome’: Cristo risorto è vita e speranza, è misericordia e salvezza, è presente e futuro, per noi e per il mondo. ...continua a leggere "3 Aprile 2016 – Domenica seconda di Pasqua. Festa della Divina Misericordia"

2016-03-24 18.41.31Al sepolcro di Gesù, gli Angeli erano due o uno? Il mattino di Pasqua, le donne accorse erano una o tre? Gli apostoli nel cenacolo, dieci o undici? Non basta raccontare i fatti di Pasqua. Occorre vederli, immaginarli, riprodurli. Nei giorni che seguono la Pasqua, con i ragazzi viene facile: un’immediata fantasia permette di immaginare e impersonare gli avvenimenti, trasportandoci con agilità presso il sepolcro o sul lago, sulla via di Emmaus o nel cenacolo. I ragazzi sono la Maddalena, gli Angeli, Tommaso, Pietro; sono il sepolcro e la corsa, sono il vento e le vele. Il Vangelo diventa vivo nei volti e nelle mosse. Il Vangelo si ridesta nelle persone. ...continua a leggere "LA PASQUA RIDESTATA"

 

Domenica 3 aprile ore 16 la Porta Santa viene aperta nella Chiesa di San Domenico
per la Festa del Crocifisso.
Tutti i cristiani della Città di Chioggia sono chiamati a partecipare.2016-03-24 09.38.42
Saremo accompagnati dal vescovo
Dino De Antoni, che poi benedirà il mare.

LA CATENA DELLA FEDE
La prima Settimana di Pasqua chiude con l’apparizione di Gesù alla Maddalena e agli Apostoli, nel finale del Vangelo di Marco. Una sintesi che è una frusta: Gesù risorto incrocia l’incredulità degli apostoli e li rimprovera con decisione. Per noi che veniamo dopo, è un invito a credere ‘a quelli che lo hanno visto risorto’. In ogni tempo la fede è una catena attraverso la quale il dono di Dio si comunica dagli uni agli altri. Da questo passaggio la fede arriva poi a diventare un’esperienza personale.
...continua a leggere "Settimana di Pasqua – Sabato 2 aprile 2016"

SULLA RIVA

Questa è una delle apparizioni più suggestive del Signore Risorto: la barca, la pesca a vuoto, l’alba, la nuova pesca. Il grido di riconoscimento: “E’ il Signore!”, con la conseguente nuotata di Pietro fino a riva. E infine quella domanda sospesa: “Chi sei?”. Rimaniamo anche noi appesi a questa domanda, desiderosi e bisognosi del Suo sguardo, del pesce che Egli ci offre, e del Suo Pane. Sulla riva di ogni giornata Gesù attende anche noi, con le nostre reti piene o vuote, e si offre al nostro riconoscimento e al nostro abbraccio.

...continua a leggere "Settimana di Pasqua – Venerdì 1 aprile 2016"

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

CARNE E OSSA

Di fronte a Cristo risorto è difficile perfino credere ai propri occhi. Con grande facilità si rischia di ridurlo a un fantasma, o addirittura a una fantasia, affrettandoci a spedirlo velocemente nel suo cielo; la fede in Cristo risorto viene sostituita dalla generica fede in Dio, spegnendo così la storia e la fede cristiana. Il Vangelo ci mostra invece Gesù nell'evidenza della sua carne crocifissa e gloriosa. Egli ci invita a guardare e toccare le sue ferite e a mangiare con lui. Si diventa cristiani solo sperimentando concretamente l’incontro con il Risorto.