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Domenica 13 Ottobre 2024, XXVIII del Tempo Ordinario

Introduzione del celebrante
Venendo a Messa ogni domenica incontriamo il Signore che ci rimette nella strada della vita con la Sua Parola e rinnova la nostra decisione di seguirlo. Domandiamo insieme la sua grazia per il nostro cammino

  1. Signore Gesù, anche noi ti incontriamo come tante persone nel Vangelo e come gli apostoli; donaci di camminare nella via dei comandamenti e di seguire Te, via, verità e vita,

Preghiamo: SIGNORE, nostra speranza, ASCOLTACI

  1. Signore Gesù, la tua Chiesa nel mondo diventi segno di speranza e strumento di pace tra i popoli. Rinnova le nostre comunità con nuove vocazioni sacerdotali, religiose, missionarie, e con il dono di famiglie cristiane fondate sul sacramento del Matrimonio,

Preghiamo: SIGNORE, nostra speranza, ASCOLTACI

  1. Signore Gesù, invochiamo da te la pace con il dono dello Spirito santo e l’aiuto della Madonna del Rosario. Salva le popolazioni stremate dalla guerra, senza casa, senza protezione e senza medicine,

Preghiamo: SIGNORE, nostra speranza, ASCOLTACI

  1. Signore Gesù, insegnaci a pregare con verità e libertà: per il tuo nome, per il tuo regno, per il pane quotidiano, per il perdono e per vincere ogni male,

Preghiamo: SIGNORE, nostra speranza, ASCOLTACI

Conclusione del celebrante
Dio nostro Padre, a te affidiamo la nostra preghiera. Guardaci come figli, aiutaci a vivere come fratelli. Per Cristo nostro Signore.

LA STRADA DELLA VITA

Che cosa cerchiamo? Che cosa è essenziale per vivere? Quell’uomo del Vangelo fa a Gesù la domanda più importante: Che cosa devo fare per avere la vita eterna? cioè una felicità senza confini. Abbiamo bisogno della sua sapienza (I lettura) che scenda nel profondo del cuore (II lett). Sulla scia degli apostoli e in comunione con quanti hanno seguito e seguono Gesù, anche vicino a noi, viviamo la nostra giornata guardando Gesù presente in tutte le situazioni della vita, come ci mostra la preghiera del Rosario.

Vangelo secondo Luca 10,38-42

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

OSPITARE GESU’

Ospitare Gesù in casa, nella nostra vita, è la grazia più grande. Possiamo incantarci leggendo il Vangelo, che ci può fare compagnia anche viaggiando in macchina, in treno o in vaporetto. Possiamo cercarlo nel volto dei fratelli, dedicandoci al loro servizio e facendo attenzione che il nostro occhio e il cuore rimangano aperti a riconoscere e servire Lui, senza perderci dentro i ‘nostri’ lavori e affanni. Vivere la giornata ‘alla presenza del Signore’ dona la libertà più grande.

Vangelo secondo Luca 10,25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

AMERAI

Amerai: Gesù riprende il comandamento della legge, e lo allarga senza confini. Egli offre alla nostra vita il suo stesso spazio, lo spazio di Dio Creatore e Padre di tutti, e lo spazio della sua vita interamente donata per noi uomini e per la nostra salvezza. Possiamo cominciare a uscire dal nostro recinto, dalla nostra privatezza, dal nostro egoismo, e guardare e trattare come fratelli e sorelle le persone della nostra famiglia, del luogo di lavoro, della strada, della vita….

Vangelo secondo Marco 10,2-16

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

RITROVARE UNA VITA VERA

Questo Vangelo – insieme con il racconto della Genesi nella prima lettura – ci pone davanti agli occhi e al cuore l’immagine della famiglia, con l’amore fedele dei coniugi e la presenza dei figli. Domandiamo che questo diventi un seme di verità nel modo di considerare e di vivere la famiglia, il matrimonio, i figli. Quando ci allontaniamo dal Vangelo di Gesù e dall’opera del Dio creatore, perdiamo il senso dell’umano, dell’amore, della famiglia. Una mentalità nuova e scelte secondo il Vangelo, donano un’esperienza di umanità e di felicità!

Vangelo secondo Luca 10,17-24

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

UN DONO SENZA PARAGONE

Ci potremo gloriare delle nostre imprese pastorali, dei nostri ‘successi’, della nostra fama? Tutto questo è fragile, e a volte è falso. Gesù ci ricentra: possiamo godere del fatto che siamo figli di Dio, che ci conosce per nome e ci ama. Possiamo godere della vittoria di Gesù sul male. Intanto, domandiamo un cuore semplice, una mente chiara, una libertà tesa al bene: doni imparagonabili rispetto a tutto il resto che c’è nel mondo.

Corpo e anima, interiore ed esteriore, caldo e freddo, bene e male, io e gli altri: quello che ciascuno è si può paragonare a un albero del bosco, ben piantato nel terreno, illuminato dal sole e velato dalla notte, sballottato dal vento e dalla pioggia, accarezzato dagli uccelli e violentato dagli spari. Mi trovo spesso, a pranzo e cena, con il telegiornale davanti agli occhi e negli orecchi, con la solita sequenza di notizie ed eventi. Dapprima l’ultimo fatto di cronaca violenta, uccisione o disastro; segue la carrellata dei politici pro o contro qualsiasi cosa; le guerre in corso con le trattative di pace mai concluse; un intervallo di notizie varie, e quindi moda, sport, e sempre un pizzico di sesso che insapona il finale. Di giorno in giorno e di ora in ora i servizi proposti dalla tv anche oltre i telegiornali, ossessivamente ci trascinano a individuare le mosse e le intenzioni dell’ultimo delitto commesso in famiglia e.o contro le donne, con indagini, interviste, previsioni. Quale scroscio di male e di malessere si riversa nell’anima, nel cuore, nella mente di chi vede e ascolta, anche distrattamente e svogliatamente, a tavola o in poltrona? Un torrente alluvionale che entra dentro, percuote, modifica, impressiona e un po’ ti divora; un senso di malessere, una tristezza montante, un’insorgente sfiducia verso la vita, una delusione per il presente e una paura del futuro; uno stillicidio di giorni, settimane e mesi, come l’indottrinamento e l’infiacchimento di un detenuto in una prigione nazista o comunista.Se ne rendono conto i responsabili delle reti televisive, i detentori degli strumenti sociali, i responsabili politici? Ce ne rendiamo conto noi, fruitori abituali di tutte le reti? Cervello, cuore, pelle e membra, quasi in un dormiveglia, veniamo contaminati come Pinocchio che si lascia bruciare i piedi nel sonno.
C’è altro nella vita, come percepiamo vivacemente quando siamo di ritorno da un pellegrinaggio, da una vacanza bella con amici, dal compimento di un’opera di carità, dall’aver partecipato a un evento di grazia, dove la vita si ridesta, la mente si ripulisce, il cuore torna a battere con lieto impulso. Non ci si rassegna a bere acqua inquinata e cibi contaminati. Cerchiamo, nelle circostanze che ci accadono e poi in tv e giornali, la vita che cresce, ama, desidera, costruisce, perdona, raddrizza ed edifica, anche dentro i mali e le tragedie del mondo, anche dentro la malattia, la guerra, l’inondazione, in un fiotto di energia e di speranza. Attraverso la montagna del male, non spaccando la roccia con il piccone o gli esplosivi, ma nello scorrere di un’acqua che rigenera e nello spirare di un fiato che ristora.

Angelo Busetto

ROMANO GUARDINI: L’UOMO NEL MONDO E NELLA STORIA

Stilare un elenco degli interessi culturali di Romano Guardini, e quindi delle sue pubblicazioni, è impresa laboriosa: fede e cultura, teologia e filosofia, arte e letteratura, storia e attualità, tutto lo spettro della condizione umana è oggetto della sua indagine, elaborata e espressa negli anni di insegnamento universitario come visione cristiana del mondo, ‘weltanschauung’. Certo è che il suo interesse si concentra sull’uomo e su tutto ciò che lo costituisce, lo circonda, lo condiziona. Insieme con i numerosissimi scritti, Guardini ha prodotto anche una serie di conferenze, invitato per varie occasioni a trattare temi specifici. Il grosso libro che abbiamo tra mano ne raccoglie un robusto grappolo, con un titolo significativo che esprime la sua tensione per il vero bene dell’uomo. La raccolta è distinta in due parti. La prima riguarda la condizione umana come tale. I temi, di disparato interesse, riguardano il rapporto tra la condizione naturale e lo sviluppo culturale; la ‘teologia del mondo’; la fede, la libertà, il rispetto della vita umana ancora in formazione nel grembo, la domenica, la santità, e infine la possibilità di considerarsi cittadino della propria nazione mentre si va affermando una coscienza europeista. Nella seconda parte l’indagine si allarga al mondo in cui viviamo: pace, dialogo, potere, ambito del servizio e della carità, le nuove frontiere aperte dalla psicanalisi di Freud, la questione dell’idolo e dei nuovi idoli, le problematiche derivanti dal cinema, il persistere della fede nella evoluzione del mondo. Ogni questione è posta da Guardini in un orizzonte più largo, che va dalle radici storiche agli influssi sulla persona e sulla società: il tutto in paragone con la fede cristiana. Alcuni interventi sono particolarmente illuminanti, come il quelli sulla libertà e sulla psicanalisi. Altri risentono dell’usura del tempo, come quello sul cinema. Certamente, dalla lettura dei testi di Romani Guardini non si esce mai come si era entrati; si acquista un nuovo sguardo sull’uomo e una nuova prospettiva sull’orizzonte del mondo e della storia.

Romano Guardini, Ansia per l’uomo, Morcelliana, Brescia 2024.2; pp 470 € 34,00

 

 

 

 SINODO: IL LABORIOSO CAMMINO PER UNA CHIESA CHE SI RINNOVA

Non si tratta di un concilio in incognito, ma di una iniziativa tesa a coinvolgere tutto il popolo di Dio. Il Sinodo della Chiesa Cattolica, inaugurato dopo il Concilio Vaticano II da Paolo VI nel 1965 come assemblea di vescovi, in questi ultimi tempi, per iniziativa di papa Francesco allarga la sua tenda fino a comprendere tutto il popolo di Dio, pur con funzioni diverse e diversa responsabilità dei fedeli. Nell’intenzione di Francesco non si tratta solo dell’ampliamento di una istituzione già avviata. In un suo discorso del 2015 la ‘sinodalità’ viene descritta come ‘una dimensione costitutiva della Chiesa’, cioè un modo di essere e di realizzarsi nel tempo. Sono questi i passaggi descritti dall’autore, un teologo chiamato a far parte della dirigenza del Sinodo. Egli ricorda che, soprattutto a partire dal Concilio di Trento, la struttura e la missione della Chiesa sono andate a concentrarsi nel sacramento dell’ordine e quindi nel compito della gerarchia, lasciando ai margini il resto del ‘popolo di Dio’, il quale semmai veniva chiamato a ‘collaborare’ con preti, vescovo e papa. Sull’onda del Concilio Vaticano II, in questi ultimi decenni è avvenuta la riscoperta del sacramento del Battesimo come ‘sacramento della vita e della missione cristiana’ e principio di uguaglianza fra tutti i fedeli.

Il volume riprende un filo che parte dai tempi della Chiesa, quando i cristiani venivano definiti ‘quelli della via’, gente che si caratterizzava non per un nuovo culto ma per un modo diverso di camminare nelle vie del mondo. L’autore ha buon gioco a evidenziare la condizione del cammino di Dio e del suo popolo, a cominciare dall’Esodo dell’antico popolo ebreo, fino a Gesù che si identifica come Via e ai primi cristiani missionari nel mondo. Con una ricerca attenta e puntuale l’autore riprende poi i testi del Concilio Vaticano II, per evidenziarne sia gli aspetti che si muovono nella nuova prospettiva comunitaria, sia le incertezze che la frenano, e rileva poi i sentieri del passaggio dalla ‘collegialità’ dei vescovi, alla ‘sinodalità’ dell’intera Chiesa. Egli nota che la vita della Chiesa non si concentra nella celebrazione di eventi eccezionali, ma “nell’apprendimento di nuovi modi di ascoltare e di prendere decisioni”. E’ quindi significativo che il tema affidato al ‘cammino sinodale’ in corso sia proprio la ‘sinodalità dell’intera Chiesa’, cioè una nuova modalità nel considerare il rapporto tra tutti i fedeli e di guardare alla missione della Chiesa nel mondo; il dialogo e l’ascolto reciproco ne sono componenti essenziali, come è manifestato anche dalla disposizione dei tavoli nella grande aula Paolo VI dove si svolgono i lavori sinodali.

Nei capitoli successivi viene proposto un tentativo di valutazione circa il lavoro della prima sessione del Sinodo, svolta nell’ottobre del 2023, dove è confluito il cammino precedentemente svolto dalle comunità locali, nazionali, continentali. E’ in atto ‘processo’ che avrà una tappa fondamentale nella seconda sessione che si apre in questo mese di ottobre, ma che è destinato a proseguire nel tempo per dare un nuovo volto e un nuovo cuore all’intera Chiesa, Un cantiere aperto per tutti, dal papa ai vescovi, dai sacerdoti ai fedeli e a tutte le comunità cristiane in missione nel mondo.

Christoph Theobald, Un concilio in incognito? Il sinodo, via di riconciliazione e di creatività, EDB Bologna 2024 pp 194 € 19,00

Angelo Busetto

 

 

Vangelo secondo Matteo 11,25-30

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero»

I PICCOLI

I piccoli, cioè coloro che hanno il cuore aperto e sono sempre desiderosi di imparare, accolgono tutto intero il mistero di Dio che si rivela e si comunica, e vi si immedesimano. Così ha fatto Francesco, vivendo il Vangelo con un amore totale a Gesù. In questa ‘povertà’ divenuta ricchezza, Francesco si è aperto alla fraternità con ogni persona – poveri, estranei, nemici - e ha lodato il Signore in ogni creatura