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L’ANNUNCIO DI CRISTO, CENTRO DELLA VITA

Ecco un corso di esercizi spirituali presentato alle monache del Monastero cistercense di Valserena da un vescovo con il quale ho intrattenuto un rapporto di stima e amicizia, e che ormai da tre anni ha concluso il suo cammino terreno. Scorrendone il contenuto di pagina in pagina, ho buon gioco nel ravvisarvi lo specchio della sua personalità acuta e vivace, nel riflesso di una cultura documentata e sapiente. Luigi Negri è stato vescovo prima di San Marino e poi di Ferrara. Fu tra i primi giovani che avevano incontrato don Luigi Giussani; in seguito, diventato sacerdote, ha accompagnato l’esperienza di Gioventù Studentesca dedicandosi contemporaneamente allo studio e all’insegnamento della storia e della teologia, in un fervido contatto con persone e comunità. La sua vita è stata dominata da una fede centrata sull’amore a Cristo e sull’appartenenza alla Chiesa. Queste pagine lo documentano in modo chiaro e coordinato, presentando la realtà di un Cristo vivo e presente nella storia e l’immagine di una Chiesa come ‘luogo’ di vita.

Il punto di partenza è ‘la memoria di Cristo e possibili riduzioni’. Negri constata la riduzione spiritualista, individualista e anche sentimentale della fede cristiana, che la dissolve dall’interno, e ripropone un cristianesimo centrato sulla Persona di Cristo, a partire dalla prima enciclica di Giovanni Paolo II Redemptor hominis; la documentazione si allarga alla grande tradizione della Chiesa, al Concilio Vaticano II e a Paolo VI, il papa che ritenne la Chiesa come tema fondamentale dei lavori conciliari, fino alle istanze del mondo presente, profondamente bisognoso di Cristo, nel momento stesso in cui tende a dimenticarlo. Cristo diventa reale per ciascuno nell’esperienza di un incontro personale che lo rende vicino e amico, e lo fa percepire come liberatore. L’avvenimento di Cristo permane nella realtà di una Chiesa vissuta in una esperienza di comunione, che si esprime in tante modalità, da quella totalizzante della comunità monastica, alla famiglia e a tutte le forme della comunità cristiana. La tematica ecclesiale viene esposta nelle strutture essenziali, negli aspetti pedagogici e nelle dimensioni della carità e della missione. L’ultimo punto è quello della misericordia, in coincidenza con l’Anno santo della Misericordia del 2016. Il testo viene arricchito dalle acute e partecipi introduzioni del vescovo Corrado Sanguineti e della Badessa Maria Francesca Righi che conobbe Negri prima di entrare in monastero, e dalle appendici di Madre Monica della Volpe e del vescovo Massimo Camisasca.

Luigi Negri, Rimettere al centro Cristo e lui solo, a cura di Guido Luporini, Quaderni di Valserena Nerbini, Firenze 2024 pp 240, € 18,00

Vangelo secondo Giovanni 1,1-18

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo  e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue
né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:

Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

IL DONO CHE CI RENDE FIGLI E FRATELLI

Il Mistero di Dio si fa vicino e si svela con l’incarnazione del Figlio eterno di Dio, Verbo del Padre, che è venuto ad abitare in mezzo a noi, ha vissuto la nostra vita, ha condiviso la nostra morte, e ci dona la sua risurrezione. Il dono di Dio ci viene donato attraverso la Chiesa, il suo annuncio, i sacramenti, la vita di fraternità. E’ ciò che già in qualche modo sperimentiamo; domandiamo di rinnovarlo nell’anno del Giubileo della speranza, per esserne testimoni nei luoghi della nostra vita.

Vangelo secondo Giovanni 1,35-42

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

QUEL GIORNO

Giovanni, l’evangelista che ci ha condotto nella profondità del Verbo di Dio fatto carne, apre la strada al primo incontro dei discepoli con Gesù. Giovanni e Andrea, lasciato il lavoro di pescatori, vanno dal Battista e rimangono sorpresi del suo annuncio che indica Gesù. Sono i primi ad andare dietro a Gesù, rimanendo con lui ‘quel giorno’, dalle quattro del pomeriggio. Da qui prende inizio la lunga carovana di discepoli che attraversa la storia, fino a coinvolgere la nostra vita.

Vangelo secondo Giovanni 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

IL NOME DI GESU’

La prima volta in cui Gesù si presenta sulla scena del mondo, viene riconosciuto da Giovanni Battista come ‘agnello di Dio che toglie il peccato del mondo’. Giovanni testimonia di aver visto discendere lo Spirito Santo su Gesù, e attesta che Lui è il Figlio di Dio. Il Battista ci consegna gli aspetti fondamentali della personalità di Gesù: Figlio di Dio e Salvatore. Teniamo davanti agli occhi e al cuore questa identità di Gesù, pensando e pronunciando con amore il suo Santissimo Nome.

 

Vangelo secondo Giovanni 1,19-28

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

TESTIMONI DI CRISTO

Un po’ come Giovanni Battista, noi che abbiamo già incontrato Gesù come Messia, siamo chiamati a testimoniarlo e a indicarlo presente. Possiamo farlo con umiltà e quasi con ritrosia, coscienti della nostra fragilità. Possiamo farlo con decisione ed energia, coscienti del dono ricevuto. Non siamo soli, ma siamo accompagnati da una schiera di santi, dal principio al presente, come i due grandi amici vescovi e teologi di oggi, che hanno proclamato con intelligenza il Mistero di Dio svelato in Cristo.

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

Vangelo secondo Luca 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

NEL SEGNO DELLA MADRE

E’ bello iniziare l’anno nuovo sotto lo sguardo della Madre del Signore Gesù, Figlio eterno del Padre. Nascendo da Maria, il Figlio di Dio viene ad abitare la nostra casa, entra nel nostro mondo. Nell’anno del Giubileo, si ridesta la speranza che il Signore rimetta i nostri debiti, e che anche noi possiamo condonare debiti di denaro o di altro tipo. Imitiamo Gesù nella via della misericordia verso il prossimo, come personale azione di pace, per costruire un mondo nuovo, una chiesa fraterna.

Vangelo secondo Giovanni 1,1-18

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo  e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue
né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:                                                                                                                  Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

DALLA PROFONDITA’ DEL MISTERO

Dalla profondità della vita di Dio Trinità, il Verbo del Padre, cioè il Figlio eterno, si fa carne e viene ad abitare tra noi, uomo vero, nuovo Adamo principio di nuova umanità. L’evangelista Giovanni nota che ‘i suoi non l’hanno accolto’. Ma tanti altri e anche noi possiamo accoglierlo e in Lui la vita si rinnova: cominciamo a considerarci e anche a vivere come figli di Dio e fratelli: a piccoli passi, inciampando e retrocedendo, ma sempre seguendo Lui.

Mercoledì 1 gennaio 2025

Maria Santissima, Madre di Dio
Giornata Mondiale della Pace:                                        Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace

Introduzione del celebrante
L’anno nuovo inizia sotto lo sguardo della Madre di Dio. Ci affidiamo a Lei affinché interceda per la pace nel mondo e nella nostra vita.

  1. Signore Dio nostro Padre, Ti ringraziamo per il dono del tempo e ti domandiamo: Rimetti a noi i nostri debiti e concedici la tua pace. Dona a tutti i popoli di camminare nella via della fraternità e dell’accoglienza,

Preghiamo: DONA LA TUA PACE, SIGNORE

  1. Signore Gesù, Figlio di Dio Padre, nato da Maria, accompagna il cammino della Chiesa nell’anno del Giubileo. Dona libertà ai cristiani e a tutti i credenti nel mondo,

Preghiamo: DONA LA TUA PACE, SIGNORE

  1. Spirito Santo, nei nostri giorni difficili, metti nel cuore di ogni uomo la semente della speranza e della fiducia, perché rinascano la gioia di incontrarci nelle nostre famiglie e in tutti i rapporti sociali                                                                         Preghiamo: DONA LA TUA PACE, SIGNORE
  1. Santissima Trinità, contemplando Maria Madre di Dio e Madre nostra, ti domandiamo che le famiglie vivano nella fedeltà e nell’amore, con il dono dei figli, la gioia dei fratelli, la prosperità della vita,                                                          Preghiamo: DONA LA TUA PACE, SIGNORE

Conclusione del celebrante
Al Padre, a Figlio, allo Spirito Santo, affidiamo la nostra preghiera all’inizio di questo nuovo anno, attraverso le mani e il cuore di Maria, Madre di Dio. Per Cristo nostro Signore.

NEL SEGNO DELLA MADRE

E’ bello iniziare l’anno nuovo sotto lo sguardo della Madre del Signore Gesù, Figlio eterno del Padre. Nascendo da Maria, il Figlio di Dio viene ad abitare la nostra casa, entra nel nostro mondo. Nell’anno del Giubileo, si ridesta la nostra speranza che il Signore rimetta i nostri debiti, e che anche noi possiamo condonare debiti di denaro o di altro tipo. Imitiamo Gesù nella via della misericordia verso il prossimo, come personale azione di pace, per costruire un mondo nuovo, una chiesa fraterna.

5 gennaio 2025 - Domenica seconda dopo Natale

Introduzione del celebrante                                                                                                    Le letture di questa domenica ci fanno entrare nel mistero della vita divina che il Verbo fatto carne, Gesù figlio del Padre ci dona nel suo Santo Spirito. Ci rivolgiamo al Signore con fiducia.

  1. Signore Dio nostro Padre, che hai donato all’umanità il Figlio Gesù, concedi a tutti gli uomini e le donne della terra la grazia di scoprire la figliolanza con te e di sperimentare la gioia della fraternità,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, Verbo di Dio, fatto uomo e venuto ad abitare in mezzo a noi, donaci di accoglierti presente e vivo nella Chiesa, uniti ai nostri pastori e ai nostri fratelli nella fede,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Spirito Santo, che sei Signore e dai la vita, rinnova il mondo con i Sacramenti, la Parola, la carità. Rendici testimoni del Vangelo davanti a tutti gli uomini, con le parole e con le opere

Preghiamo- ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Santissima Trinità, libera il mondo dalla guerra, sostieni le famiglie, proteggi i bambini e gli anziani, i deboli e i malati; rinnova il cuore delle persone,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante

Padre e Figlio e Spirito Santo, Santissima Trinità nostro Dio, accoglici nella comunione trinitaria, per sperimentare la vita di figli e fratelli. Per Cristo nostro Signore.

FIGLI E FRATELLI

Il Mistero di Dio si fa vicino a noi e si svela attraverso l’incarnazione del Figlio eterno di Dio, Verbo del Padre, che è venuto ad abitare in mezzo a noi, ha vissuto la nostra vita, ha condiviso la nostra morte, e ci dona la sua risurrezione. Il dono di Dio ci viene donato attraverso la Chiesa, il suo annuncio, i suoi sacramenti, la sua vita di fraternità. La figliolanza e la fraternità, che già in qualche modo sperimentiamo, domandiamo di rinnovarle nell’anno del Giubileo della speranza per esserne testimoni nei luoghi della nostra vita.

 

Lunedì 6 Gennaio 2021, Epifania del Signore

Giornata Mondiale dell’infanzia Missionaria

Introduzione del celebrante
Epifania è il Signore Gesù che, riconosciuto dai magi, si manifesta al mondo come Dio e Salvatore. Domandiamo che la stella che ha condotto i magi all’incontro con Gesù illumini tutti gli uomini e conduca a Lui i bambini della terra.

  1. Per la Chiesa, perché l’annuncio di Gesù salvatore, attraverso la voce e la testimonianza del Papa, dei vescovi, dei sacerdoti e di tutto il popolo di Dio diventino per tante persone l’occasione di incontrare la novità del Vangelo,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Per i bambini custoditi nel grembo materno, per quelli che vivono nei paesi percossi dalla guerra e da tanti mali, perché tutti i bambini del mondo siano garantiti nei loro diritti e possano fiorire alla vita,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Per quanti hanno smarrito il senso della vita, per chi cerca una strada buona per sé e per i figli, perché rispondendo al bisogno del cuore possa incontrare i segni che conducono al Signore Gesù,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Per tutte le nostre comunità cristiane, perché l’anno del Giubileo rinnovi in tutti i cristiani la speranza, e rilanci la gioia di vivere, amare, lavorare, incontrare,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
I Magi hanno presentato i loro doni a Gesù insieme con Maria e Giuseppe; noi presentiamo al Signore la nostra domanda di vita e di speranza per il popolo cristiano e per il mondo intero. Per Cristo nostro Signore. Amen

UN NATALE PER TUTTI

Con la festa dell’Epifania, il Natale si allarga a tutta l’umanità, particolarmente ai bambini del mondo. Si rinnova il desiderio della ricerca, la gioia della scoperta di Gesù, lo slancio della missione perché la fede diventi il bene per la vita di tante persone.   La risposta che Dio ci offre non è un discorso, ma una presenza, un incontro: con il suo figlio Gesù presente e vivo nella Chiesa, attraverso la compagnia dei fratelli e sorelle che lo seguono e lo amano. Una storia bella che continua nella vita del mondo.