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L’ATTESA DEL GIORNO
Mentre si vive, accade il giorno del Signore. Non va atteso con preparativi particolari, ma con una vigile premura quotidiana. I discepoli, non potendo conoscerne ‘il giorno e l’ora’, domandano almeno ‘dove’ questo accadrà. Gesù sfugge ogni determinazioni di tempo e spazio circa la venuta dell’ultimo giorno. Dice che accadrà sicuramente, così come gli avvoltoi si precipitano sul cadavere. Un simbolo forte e sconcertante che invita a una vigile attesa, seguendo l’esempio dei Santi, come San Martino. ...continua a leggere "Venerdì 11 novembre 2016 – San Martino di Torus 316-397"

IN MEZZO A VOI

Siamo alla ricerca del Regno di Dio dappertutto: mille tentativi di realizzarlo con le nostre mani, finiti in tragici fallimenti nei tornanti della storia, tra conquiste e rivoluzioni. Ma il Regno di Dio non è il risultato delle nostre imprese. Esso avviene attraverso la presenza decisa e discreta di Gesù, accolto, amato, seguito e servito. Si realizza a partire dal cuore dell’uomo e diventa amicizia, amore, comunità. Diventa accoglienza e misericordia. Fino a maturare nella pienezza del Regno dei cieli. ...continua a leggere "Giovedì 10 novembre 2016 – San Leone Magno, papa e dottore della Chiesa, 395-461"

IL TEMPIO

Tempio di Dio è il corpo di Gesù. Tempio di Dio è popolo dei discepoli. Tempio di Dio è ogni luogo dove il popolo viene convocato per la celebrazione dell’Eucaristia. Persone e luogo materiale si corrispondono e si richiamano. Sono abitati dalla stessa presenza: Cristo nel suo corpo vivente che comprende la Chiesa delle persone. Esiste un punto visibile di unità: il Papa e la sua Chiesa, la Basilica del Laterano a Roma, ‘capo e madre di tutte le Chiese’, ...continua a leggere "9 novembre 2016 – Dedicazione della Basilica del Laterano"

SERVI E AMICI
E’ duro questo Vangelo. Chi di noi vorrebbe essere trattato come servo? Chi potrebbe accontentarsi di aver fatto solo il proprio dovere? Questo Vangelo va letto nella prospettiva di Gesù il quale, essendo Figlio di Dio, si è fatto servo di tutti, lavandoci i piedi e morendo in croce. Mentre ci invita a servirci gli uni gli altri, Gesù non ci tratta come servi, ma come amici: “Non vi chiamo più servi ma amici…” ...continua a leggere "Martedì 8 novembre 2016 – Sant’Adeodato, Papa, m. 618"

IN MOVIMENTO
Gesù ci rimette in movimento. Non vuole che rimaniamo bloccati dagli scandali e da tutte le cattiverie che ci circondano. Nemmeno i peccati nostri o le offese dei fratelli ci devono fermare. Il perdono donato e ricevuto ci fa alzare il capo e ci rimette in movimento. Con un’aggiunta clamorosa: la nostra fede può raggiungere i risultati che né la buona volontà né l’intraprendenza potrebbero ottenere. Occorre rischiare tutto su Gesù e sulla sua grazia. ...continua a leggere "Lunedì 7 novembre 2016 – San Prosdocimo, primo vescovo di Padova, sec II Vangelo secondo Luca 17,1-6"

Credo, Amen: inizio e fine della professione di fede. Mentre sta per concludersi il Giubileo della Misericordia. Mentre viviamo il mese di Novembre segnato dalla memoria dei Santi e dei defunti. Mentre i cristiani vengono cacciati dalle loro case e uccisi a Mosul e in altre città. Mentre tante persone si trovano senza casa e lavoro dopo il terremoto. Mentre la chiesa di San Benedetto è crollata e altre chiese sono inagibili. Mentre è in atto il dramma che vive ogni singola persona e ogni comunità nel mondo. Il fiume della storia scorre tra la sponda del Credo e quella dell’Amen.

Credo: riconosco e accolgo Dio che è Padre e Creatore; è Figlio fatto uomo e salvatore; è Spirito Santo e dà la vita e l’amore. Credo, cioè mi affido dal profondo del cuore, unito a una comunità di fratelli che credono insieme.
Amen: mi appoggio sulla salda roccia dove è costruita la casa della vita, dove consiste il mio essere, dove spunta la pianta di un futuro certo.
Tra il Credo e l’Amen si stende tutta la vita degli uomini, il percorso della storia; avvertiamo di non essere soli, fino al compimento ultimo: non la morte e il nulla, ma la vita eterna nel ‘seno del Padre’.
Queste due parole, Credo e Amen, e tutto quanto viene espresso tra l’una e l’altra, tornano a risuonare ogni domenica nelle assemblee eucaristiche che riuniscono i cristiani. Queste parole rinnovano la nostra consapevolezza, ci dicono quel che siamo dall’origine del grande amore dal quale è sorta la vita fino al sua compimento.
Dobbiamo dunque nuovamente impossessarcene, non come vuoto involucro devozionale, ma come sostanza dell’essere e del vivere: Trinità; Incarnazione del Figlio; Spirito Santo che rinnova la vita; Chiesa che riunisce gli uomini; compimento della vita eterna. Sono parole che non vanno appena imparate a catechismo come verità da sapere, ma vanno sperimentate nel procedere della vita, disegnate nelle fibre del cuore, lette sul palmo della mano, percorse nello scorrere dei fiumi e nel volo delle nubi in cielo, risplendenti negli occhi dei bambini, percepite negli slanci degli innamorati, vissute nel lavoro degli uomini e delle donne, patite nei drammi delle persone colpite da disgrazie o afflosciate dalla vecchiaia o dalla malattia. Tutto il continente della vita è irrorato dalla grazia del Signore Dio che è Creatore, Redentore, Santificatore. Da quando il Figlio di Dio è venuto sulla terra, l’orizzonte della storia si è schiarito; la semente della vita germoglia in fatti di speranza audace, come i monaci e altri cristiani inginocchiati accanto alle macerie della chiesa distrutta. Vivendo e accogliendo la testimonianza di chi vive di fronte al Mistero disceso fino a noi, si riannoda l’umana fraternità e si innalza la scala che sale fino al cielo. Credo. Amen.

IL DIO DEI VIVENTI

L’ironia saccente dei sadducei li porta a fare a Gesù una domanda ‘furba’, che tuttavia apre questioni importanti: sopravvivenza dell’anima, risurrezione dei morti, destino eterno dell’uomo. Gesù dà una bellissima risposta: il nostro Dio è il Dio dei vivi, e tutti vivono per lui. Questa risposta non soddisfa la nostra curiosità ma corrisponde al nostro desiderio di felicità totale, corpo e anima. Gesù risorto da morte ne è conferma e anticipo. Possiamo già vivere ‘da risorti’ questa nostra vita terrena. ...continua a leggere "6 NOVEMBRE 2016 – Domenica 32 durante l’anno C"

LA RICCHEZZA DELLA VITA

Il valore della vita, qual è? I soldi ben guadagnati o magari rubati? Gesù vede persone che sanno usare bene i soldi bene o male guadagnati, ma non sanno gestire la propria vita. Per ‘guadagnare’ davanti a Dio non basta una buona amministrazione dei propri beni o un buon nome proclamato in piazza. Occorre un cuore pulito, o almeno un cuore purificato dalla misericordia. Gesù apre il cammino. La Chiesa ci accompagna ogni giorno a varcare la Porta Santa della Misericordia. ...continua a leggere "Sabato 5 novembre 2016 San Guido Maria Conforti, Vescovo di Parma, fondatore dei Missionari Saveriani, 1865-1931"

Giovedì 3 novembre 2016 sono cominciati gli incontri quindicinali di catechismo in Centro Parrocchiale del Duomo a Chioggia. Si è iniziato a presentare il CREDO.           Ecco la scheda-sintesi. Prossima puntata, Giovedì 17 novembre.                                   Stasera ore 21 in Cattedrale, INCONTRO DEL VANGELO.

CREDO. AMEN

Il CREDO è la carta di identità dei cristiani. La bandiera. La parola d'ordine. La mappa

• CREDO
Credo che tu ci sei - Credo a te - Credo te
Confido in te - Mi affido a te - Mi fido di te - Mi appoggio a te…

CREDIAMO
- a partire dal nostro passato: ci è stato donato un patrimonio, un deposito, una eredità.
Un legame, una parentela. Generati nella fede.
Possiamo avere molti maestri, ma abbiamo un solo padre.
- nel nostro presente: crediamo insieme, in comunità, nella Chiesa
- questa stessa fede fa di noi una comunità, la Chiesa

CREDI?
E’ la risposta a una domanda. E’ un dialogo tra il discepolo e il maestro, tra il figlio e la madre.
Il Battesimo inserisce in un comunità che già crede, in una storia che ci precede

• AMEN
Amen è la conferma finale di tutto quello che è espresso nel Credo.
Il timbro del credente e quasi la sua firma
Roccia, appoggio, piolo su cui viene conficcata la tenda.
Indica che si crede non solo con la testa, ma con il cuore e con la vita, con tutto se stessi.
Si aderisce a una Persona, si partecipa a una storia.
Così è!

• CONTENUTO DEL CREDO
E' lo stesso che viene espresso nel segno di croce
E' lo stesso della formula battesimale

Credo in un solo Dio:
Un solo Dio che è Padre, Figlio, Spirito Santo:
Un solo Dio in Tre Persone:
La Santissima Trinità

Siamo fatti a sua immagine: ciascuno di noi è un solo soggetto - aperto a relazioni 'adeguate', cioè con altre persone umane. Vedi Adamo nel Paradiso terrestre.           Ma chi è adeguato a Dio, chi è al suo livello? Solo Dio è al livello di Dio.
La sua vitalità e pienezza si esprime nelle tre ‘Persone’ (soggetti agenti):
Il Padre si esprime nel Figlio e si proietta nel Figlio amandolo (Spirito Santo)

- Come arriviamo a conoscere Dio e a credere in Lui?
I tentativi degli uomini per conoscere il Mistero della vita e raggiungere Dio sono frecce che vanno in su, verso il cielo
Ma a un certo punto, Dio stesso ha lanciato la freccia che scende in giù.
La rivelazione di Lui è diventata storia. Addirittura si è mostrato nel volto di un uomo:
Cristo, Figlio di Dio fatto uomo e la pienezza e il compimento della rivelazione di Dio. In Lui realizza compiutamente il destino dell'umanità.

Testi di riferimento:                                                                                                                 - - Catechismo della Chiesa Cattolica. Testo intero e Compendio.
- La Bibbia, Antico e Nuovo Testamento