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Vangelo secondo Matteo, 8,28-34

In quel tempo, giunto Gesù all'altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?». A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.

POTENZA E IRONIA

Gesù che manda i demoni nella mandria di porci, compie un grande atto di potenza e provoca uno sgambetto di ironia. Proprio nel ventre dei porci, animali considerati impuri, dovevano finire i demoni! Dispiace per i guardiani e i padroni che persero un patrimonio. Ma la liberazione dai demoni non meritava forse questa conclusione? Liberati dai demoni, guardiani e padroni avrebbero potuto cogliere l'occasione per gridare: Resta con noi Signore...

Vangelo secondo Giovanni 20,24-29

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

TOMMASO, UOMO DELLA FEDE

Tommaso è diventato l'avanguardia del gruppone dei dubbiosi, sempre arretrato sulla tabella di marcia. In realtà, Tommaso ha espresso la più limpida ed esplicita professione di fede in Gesù, riconosciuto come Signore e Dio. Tommaso non è stato convinto dalle discussioni con gli amici apostoli, ma dalla sua personale esperienza. Se si fosse fidato di loro, si sarebbe risparmiato una settimana di tormento, ma forse ci avrebbe privato della sua esplosione di fede,

Vangelo secondo Matteo, 8,18-22

In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all'altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».

O TUTTO O NIENTE

Se non si è disposti a dare tutto, si finisce con dare nulla. Vale per chi decide di seguire Gesù: se cominci a mettere condizioni e a fare distinzioni, presto o tardi ti sentì crollare. Vale per chi si sposa. Vale nel lavoro, nell'amicizia e in tante altre situazioni. Come nel primo comandamento,  Gesù ci invita a starci con 'tutto il cuore, tutta l'anima, tutta la mente’. Stare con tutto noi stessi dentro i rapporti familiari, dentro il lavoro, dentro il compito della nostra vocazione.

 

 

Vangelo secondo Marco 5,21-43

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

IN SPIAGGIA E IN STRADA

Prima sulla riva del mare, poi in strada, quindi in casa: Gesù si muove con la gente, circondato, supplicato, intercettato, toccato, interpellato. Eppure non ne rimane sommerso. Anche quando una donna gli tocca il mantello e una forza uscita da Lui la guarisce, Gesù la guarda con benevolenza. È lui a decidere di proseguire il cammino quando lo avvisano che la bambina per la quale è stato chiamato è morta. Gesù cammina per le strade del mondo, entra nelle case degli uomini, incrocia i nostri problemi, risana e riabilita, accoglie e libera. Prende per mano la bambina e la riporta in vita.
Non si è esaurita l'opera di Gesù. La sua presenza non è svanita, non è stata risucchiata dalle sabbie aride del tempo. Gesù rimane presente e attivo attraverso coloro che, in modo consapevole o meno, compiono opere di carità e giustizia. Soprattutto, Gesù apre le strade della storia al percorso della Chiesa, all’azione dei sacramenti, all’annuncio nel Vangelo, alla carità, perché, con la grazia del suo Santo Spirito, ogni uomo venga raggiunto e salvato fin nel profondo del cuore.

Vangelo secondo Matteo 8,5-17

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito.
Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
“Egli ha preso le nostre infermità
e si è caricato delle malattie”.

UNA FEDE ‘super’

La fiducia che il centurione ha in Gesù ci fa trasalire. Quest’uomo, antico romano quindi straniero e lontano dalla fede di Israele, si ritiene così indegno e si fida così tanto di Gesù, da credere che Egli possa fare un miracolo in distanza. E Gesù fa un miracolo così, secondo la misura della nostra fede: “Avvenga come hai creduto”. Abbiamo mai provato a fidarci di Gesù con una fede intera, totalmente affidata e nello stesso tempo libera da pretese?

 

Pietro e Paolo ci fanno da guida verso Gesù. Staremo con loro stasera ore 21, in Cattedrale, guardandoli per guardare con loro Gesù. Ciao!
Vangelo secondo Matteo 16,13-19
 
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
 
UNA CHIESA DI PERSONE
 
Senza Pietro e Paolo non esiste la Chiesa. Ci è necessaria la fede di Pietro che per primo ha riconosciuto Gesù e ha espresso il suo amore per Lui; la fede assoluta di Paolo, chiamato da Gesù per essere suo annunciatore e testimone nel mondo mediterraneo. Gesù può ancora venire conosciuto e amato attraverso chi lo riconosce e lo ama. Con i piedi e il cuore dei suoi amici e discepoli Gesù percorre oggi le strade del mondo e si fa incontrare e riconoscere come Salvatore.
 

Vangelo secondo Matteo 7,21-29

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

LA VITA E LA ROCCIA

A conclusione del grande discorso della montagna, aperto con le beatitudini, Gesù domanda la nostra vita, non la nostra potenza, il nostro attaccamento, non il nostro ingegno. La salvezza dipende ben più dalla familiarità con Cristo e dalla fiducia in lui, che non dalle imprese riuscite. Per mettere in pratica la sua parola non vale prima di tutto il proposito di coerenza, ma la decisione di volergli bene. Come Gesù ha chiesto a Pietro e a Paolo, dei quali celebriamo oggi la vigilia.

Vangelo secondo Matteo 7,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

I FRUTTI DELL'ALBERO

Gesù parla con il suo linguaggio efficace, pronunciando parole di grande sapienza che continuano a venire usate correntemente come aforismi. Gesù parla di se stesso e della sua opera, sia per quanto riguarda la diffusione del suo Regno nel mondo, sia per quanto riguarda la sua presenza nel cuore e nella vita di ogni uomo. Ascoltando quello che Lui dice, si rinnova il desiderio di stare attaccati all’albero che Lui stesso è, per portare buon frutto.

Vangelo secondo Matteo 7,6.12-14

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».
IL CAMMINO DI GESU’

Gesù non cammina facile, ma va dritto allo scopo e vi trascina pure noi. La sua consegna è preziosa più di una perla di grande valore; per questo non va buttata né avvilita, ma bramata e ricercata, anche quando dobbiamo passare attraverso la porta stretta per raggiungerla. Gesù è un uomo dall’ideale grande, anzi divino, il quale attraversa tutte le condizioni della vita e le supera, fino a condurre alla pienezza di gioia del Paradiso.