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Vangelo secondo Luca 9,1-6

In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

PER INCARICO E CON LA FORZA DI GESU'

Come possiamo annunciare Gesù al mondo? Per incarico e con la forza di Gesù. La missione non si compie per interesse personale o per portare la nostra ‘civiltà’ e la nostra ‘cultura’. Il contenuto dell’annuncio è più grande di noi: è Gesù stesso. La salvezza non è opera delle nostre mani: i Dodici lo sperimentano per il potere che Gesù concede loro sui demoni e sulle malattie. Gesù li invia privi di ogni supporto umano, perché risplenda la forza del suo ‘mandato’.

PREGHIERA DEI FEDELI
29 Settembre 2024, Domenica XXVI, Tempo Ordinario
Santi Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele
Giornata del migrante e del rifugiato

Introduzione del celebrante
Questa Eucaristia in cui il Signore ci accoglie come figli e fratelli è principio di salvezza per tutti. Affidiamo a Lui le nostre persone, la nostra comunità e il mondo intero.

1. Signore Gesù, apri il nostro cuore all’accoglienza verso i fratelli. Donaci di valorizzare i doni di ogni persona e di ogni popolo, con rispetto e prudenza,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

2. Signore Gesù, sostieni con la tua sapienza e la tua grazia Papa Francesco, il nostro vescovo, i sacerdoti, e tutti coloro che sono chiamati a svolgere un compito educativo verso i giovani e i piccoli,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

3. Signore Gesù, dona speranza e fiducia, gioia e serenità alle famiglie, agli anziani e ai malati; donaci la grazia guardarci e sostenerci come fratelli e sorelle,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

4. Signore Gesù, con i tuoi santi Angeli e Arcangeli veglia sul nostro mondo: conduci a propositi di accoglienza e di pace tutti i popoli della terra; dona speranza e vigore ai migranti e ai rifugiati,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del sacerdote
Signore, affidiamo a te la nostra preghiera e tutti i bisogni del mondo. Liberaci dal male, per condurci a fare la tua santa volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

RIPARTIRE DAL BENE
Viviamo in un mondo ricco di doni e di promessa. L’altro è un bene; gli altri sono un bene, anche nella loro diversità. Spalanchiamo sguardo e cuore a riconoscerlo. Gesù ci sospinge e valorizzare il bene dovunque si trova! In questo modo, arriviamo apprezzare di più il dono della fede cristiana, con la grandezza della sua presenza e l’abbondanza delle sue opere. Smettiamo di sbandierare il male come fosse bene, e impariamo a ‘tagliare’ quello che è dannoso alla mente e al cuore, in noi e negli altri. Ricominciamo ogni giorno dagli spunti di bene che riscontriamo attorno a noi.

 

Vangelo secondo Luca 8,19-21

In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

LA FAMIGLIA DI GESU’

Maria e familiari vogliono raggiungere Gesù e trovano l’ostacolo della folla. Da questa folla stanno emergendo coloro che ‘ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica’: non solo discepoli, ma nuovi fratelli e sorelle e madre che vengono a costituire la sua nuova famiglia che non ha confini. Proprio Luca ha scritto all’inizio del suo Vangelo che Maria, la Madre di Gesù, è diventata Madre di questa famiglia, avendo risposto all’angelo Gabriele: “Accada secondo la tua Parola”.

Vangelo secondo Luca 8,16-18

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

UNA LUCE DIFFUSA

Gesù ci dona se stesso e la sua parola che illumina la vita, affinché la sua luce illumini tutti coloro che entrano nella stanza del mondo. Non una dottrina segreta, da iniziati o da specialisti, ma una sapienza di vita. L’evangelista Luca lo dice anche nella prospettiva della missione della Chiesa dei primi tempi che attraverso gli apostoli e tanti cristiani diffondeva la luce del Vangelo e annunciava la salvezza di Cristo a tutti i popoli della terra, senza remore e senza esclusioni.

Vangelo secondo Marco 9,30-37

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

UNA NUOVA PROSPETTIVA DI VITA

Guardare ogni giorno Gesù come Messia che dona la vita, apre una nuova prospettiva. In famiglia, nel lavoro, nella scuola, nella vita sociale cambia la prospettiva: viviamo non per il nostro tornaconto e la nostra comodità, ma per una missione che il Signore ci affida. Siamo padri e madri, educatori e compagni di strada nell’ambiente in cui viviamo: testimoniamo la gioia di servire il Signore nei fratelli che incontriamo, tenendoci liberi dalla pretesa di risultati e gratificazioni. La nostra ricompensa è l’amicizia del Signore Gesù.

Vangelo secondo Matteo 9,9-139,9-13

In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: ‘Misericordia io voglio e non sacrifici’. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

LA CHIAMATA

Quale grazia più grande dell’incontro con un uomo che ti sveglia dall’abitudine e dal torpore e ti chiama a seguirlo per una via più grande e più vera? Ci domandiamo spesso come ha fatto Matteo ad alzarsi subito per seguire Gesù. Domandiamoci anche cosa aveva in cuore quale inquietudine, quale desiderio e domanda. Nell’incontro con Gesù, risveglia in lui il guizzo di una intuizione: “Quest’uomo che mi chiama mi vuol bene. Affido a Lui il mio destino”. Una grazia che può ancora accadere.

Un cammino di scoperta

La strada riaperta da Papa Francesco con la “Lettera sul ruolo della letteratura nella formazione”, datata 17 luglio e resa nota il 4 agosto, è stata già lungamente percorsa da tanti autori, cristiani e non. Esiste una letteratura ‘devota’, che ammanta di devozione e ammirazione la vita dei santi, estraendoli fin nell’infanzia dalle cose del mondo e inserendoli nelle sfere celesti. Esiste la letteratura ‘religiosa’ fatta di testi che mettono espressamente a tema Dio, Cristo, Chiesa e tanti argomenti religiosi. Accanto e oltre i percorsi dichiaratamente cristiani e specificamente religiosi esiste la vasta letteratura che racconta l’essere umano nella varietà dei sentimenti e nella pluralità delle culture, disegnandone la grandezza e la perversione, la caduta e la redenzione. Grandi romanzi e poemi si aprono agli occhi e al cuore in un vastissimo panorama. Per citare alcuni dei testi più familiari, possiamo ricordare la Commedia di Dante e i Promessi sposi di Manzoni, le tragedie di Shakespeare e i Miserabili di Victor Hugo e via in un elenco senza fine. Occorre addestrare l’occhio e la mente per non fermarsi agli aspetti puramente storici o estetici, e giungere a individuare il dramma dell’essere umano in lotta con se stesso, con la società e con Dio. Già molte pubblicazioni, dal passato al presente, hanno illuminato questa strada, accompagnando il lettore verso inesauribili scoperte di umanità e di fede in testi all’apparenza estranei a una prospettiva religiosa. Ancora più efficace diventa la scoperta quando questa viene trasmessa a viva voce a un pubblico di ascoltatori: allora la pagina scritta si arricchisce anche della personalità di colui che la esalta a viva voce. E’ il caso della presente pubblicazione, che rievoca alcuni incontri dal vivo, ancora a disposizione su YouTube. Incontriamo classici come Dostoevskij e i suoi personaggi drammatici, l’Ulisse di Dante e il suo cammino verso l’ignoto, il Barabba di Lagerkvist, Claudel con L’Annuncio a Maria, l’epistolario del contrastato amore di Abelardo ed Eloisa, l’Assassinio nella cattedrale e i Cori da La Rocca di Eliot e altri autori. I personaggi rivivono nella voce vibrante di chi li racconta, aprendo nuovi spazi di comprensione e di emozione.  In questo testo viene riportata anche una serie di schede su altri autori, redatte da questo straordinario comunicatore nel corso dei vent’anni trascorsi come vicario parrocchiale della basilica di San Vittore e come professore di religione al liceo classico Cairoli di Milano. Lo spunto conclusivo dei cenni biografici, permette di riconoscere che il nostro autore percorre le orme di don Luigi Giussani, maestro anche nell’interpretazione degli autori classici.

Don Fabio Baroncini, Tiepidi… mai!. Introduzione ad alcuni capolavori della letteratura cristiana. A cura di Paolo Navotti, BUR Rizzoli 2024, pp 174 e 14,00

Don Angelo Busetto

 

IL VANGELO DELLE DONNE

Nel Vangelo ci sono alcune donne che non hanno nome. L’autore ne individua sette, alcune delle quali vengono identificate con altre segnalate nel Vangelo. Certo non sappiamo il nome della suocera di Pietro, della quale ammiriamo la prontezza nel servizio dopo la guarigione operata da Gesù; né il nome della donna che perde sangue, o della donna dalla schiena curva, o della donna pagana che chiede la guarigione della figlia, o della vedova povera che getta due monetine nel tesoro del tempio. Chi è la donna che bacia i piedi a Gesù, e quella che gli profuma il capo? L’autore evita di identificarle con altre. Il suo intento è guardarle nel loro dramma e nell’azione segnalata dal Vangelo, nell’approccio con Gesù che esse cercano o che Gesù stesso intraprende. Anche noi lettori le osserviamo nel contesto in cui vivono, nei verbi e nei vocaboli che ne esprimono le mosse, nelle considerazioni e nei suggerimenti che l’autore propone, usando con animo aperto e perspicace il metodo della ‘Lectio divina’: una breve preghiera all’inizio e alla fine; un’attenta indagine del testo, un paragone con la vita e infine alcune domande. Veniamo a scoprire, di personaggio in personaggio e di pagina in pagina, un Vangelo nascosto, sorpresi per l’audacia, la semplicità, la determinazione di queste donne, e nello stesso tempo commossi per l’atteggiamento di Gesù e per la strada che egli apre. In un mondo che non dava considerazione alle donne e non riconosceva loro alcun diritto, Gesù le mette in piazza e ne esalta la personalità. Una buona lezione anche per il presente, un esempio concreto di ‘teologia del femminile’.

Renzo Mandirola, DONNE SENZA NOME, Per una riflessione sul femminile nella Chiesa, Tau editrice 2024. Todi, Perugia, pp 172, € 16,00

ANGELO BUSETTO

Vangelo secondo Luca 8,1-3

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

UNA GRANDE COMPAGNIA

La Chiesa è una grande compagnia di persone che stanno con Gesù. La notazione dell’evangelista Luca è preziosa: non solo i dodici apostoli seguono Gesù, ma anche un gruppo di donne, quelle citate e ‘molte altre’ ‘ che li servono con i loro beni’. Fin dall’inizio il cristianesimo si presenta come un’amicizia con Gesù, che ci rende amici superando ogni barriera e coinvolgendo ogni tipo di persone. Nel tempo, la Chiesa vive quando diventa un’amicizia coinvolgente che si dilata. Un miracolo che ancora permane.

Vangelo secondo Luca 7,36-50

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

IL PROFUMO DELLA DONNA PECCATRICE

Questa scena è uno spettacolo di vita e amore, come solo una donna ha la grazia e l’ardire di compiere. L’audacia di entrare in un convito di soli uomini; lacrime, baci, profumo. Il fariseo, e tanti altri con lui, si scandalizza. Il cuore e l’intelligenza di Gesù sono più grandi, e l’amore manifestato a Gesù da quella donna ottiene il perdono dei suoi molti peccati. E’ il gioco della grazia: un dono gratuito che Dio concede a chi riconosce e ama Gesù.