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Vangelo secondo Matteo 6,7-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

VITA DA FIGLI

Con un colpo solo, Gesù scardina la religiosità formale e ci dona la coscienza di essere figli. Figli amati che si fidano della volontà buona del Padre nei nostri riguardi e sanno lodare e ringraziare in ogni circostanza. Figli che si abbandonano ogni giorno alla sua Provvidenza e accolgono e trasmettono la sua misericordia, lottando contro il male, a partire dal proprio cuore. Vivere da figli, come Gesù insegna e come ha vissuto e mostrato personalmente, è un’altra vita.

Domenica 28 Febbraio 2021, II di Quaresima, Anno B

Introduzione del celebrante
Signore Gesù, in questa Eucaristia tu conduci anche noi sull’alto monte, e presenti la nostra preghiera al Padre.

1. Signore Gesù, tu ci hai scelti e chiamati a stare con Te davanti al Padre, come i tre apostoli sul monte: donaci di seguirti nella gioia e nella fatica,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

2. Signore Gesù, donaci un cuore attento e aperto per incontrarti e seguirti attraverso chi ci indica la strada: il Papa, il vescovo, i sacerdoti,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

3. Signore Gesù, salva il nostro mondo: dona speranza ai popoli e alle famiglie in questo tempo difficile; in ogni ambiente sia rispettata la dignità della donna, e sia riconosciuto il dono dei figli,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

4. Signore Gesù, insegnaci a pregare. Donaci di riscoprire la Domenica, giorno della festa e della comunità; rinnova il desiderio del sacramento della Confessione,
Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante
Signore Gesù, accogli la nostra preghiera e trasfigurala con la tua grazia, per presentarla al nostro Padre che è nei cieli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Spunto della domenica
UNA VITA TRASFIGURATA
Dalla prima alla seconda domenica di Quaresima, un bel salto: dal deserto delle tentazioni al monte della Trasfigurazione. Gesù mostra in anticipo ai tre amici più cari la sua vita trasfigurata, cioè la bellezza della sua umanità immersa nel mistero di Dio. E’ quello che accadrà compiutamente con la risurrezione. Intanto c’è il passaggio dentro la vita di ogni giorno. C’è l’esperienza del dono totale: Gesù muore in croce e ad Abramo viene chiesto e ridonato il figlio. Camminando con Gesù, la vita è già trasfigurata: il lavoro, l’amicizia, la famiglia, persino la sofferenza. E’ più umano e più bello vivere.

 

Vangelo secondo Matteo 16,13-19 

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

LA GRAZIA DI RICONOSCERE CRISTO

L’apostolo Pietro è il primo a riconoscere chiaramente Cristo per quello che Egli è, Per questo Gesù lo dichiara ‘pietra’ sulla quale poggia la Chiesa e ‘chiave’ che apre la porta del cielo. La funzione di Pietro prosegue nella garanzia di fede che il Papa è per tutti i credenti di Cristo. Alla fede del successore di Pietro si appella ogni annunciatore del Vangelo, per non rischiare di correre invano. Così faceva don Luigi Giussani, che oggi ricordiamo a 16 anni dalla morte.

Vangelo secondo Marco 1,12-15

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

QUARESIMA CON GESU’, NELLA CHIESA

All’inizio della Quaresima troviamo Gesù che lotta contro Satana. Anche noi, come Gesù, lottiamo contro il male che prende il nostro cuore e percorre il mondo. Da quando Gesù ha vinto Satana, la sua grazia ci sostiene e vince con noi. E’ un cammino iniziato con il Battesimo, segno della alleanza di Dio con noi. La Quaresima è un cammino con la Chiesa che ci accompagna a vivere con un senso e con spirito di lotta contro il male, perché anche in noi si compia l’opera di Dio.

Vangelo di Luca 5, 27-32

In quel tempo Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e di altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».

UNA PRESENZA CHE MUOVE

Ci si può staccare dal banco dei soldi, dal traffico del denaro, dal prestigio del possesso? Non certo per amore alla povertà come tale. E’ una presenza che risveglia, è una chiamata che muove. Così succede per Levi-Matteo. Non sappiamo come, ma certamente Matteo intravvede in Gesù una persona che vale più dei soldi del banco. E fa festa con gli amici. La prima mossa per vivere da cristiani non è il distacco, ma l’attrattiva: Gesù che attrae e chiama.

19 febbraio 2021
LE CELEBRAZIONI IN ITALIA E NEL MONDO

Lunedì ricorrono i sedici anni dalla morte del servo di Dio don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione. Era infatti il 22 febbraio 2005 quando scompariva il sacerdote lombardo. Per celebrare l’anniversario che si unisce al 39° del riconoscimento pontificio della Fraternità di Cl (11 febbraio 1982), vengono celebrate centinaia di Messe in Italia e nel mondo. A Perugia il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, presiederà l’Eucaristia lunedì. Lo stesso giorno sono in programma le celebrazioni presiedute a Roma dall’arcivescovo Gianpiero Palmieri, vicegerente del vicariato; a Bologna dal cardinale Matteo Zuppi; a Padova dal cardinale Silvano Maria Tomasi, per citare alcuni appuntamenti. Oggi a Torino si svolgerà la Messa con l’arcivescovo Cesare Nosiglia. Il 1° marzo sarà la volta di Milano con l’Eucaristia presieduta dall’arcivescovo Mario Delpini. Nei giorni scorsi si sono già svolte le Messe a Genova con l’arcivescovo Marco Tasca o a Firenze con il cardinale Giuseppe Betori.

Durante le celebrazioni verrà pronunciata la seguente intenzione di preghiera: «Nelle difficili circostanze che siamo chiamati a condividere con i fratelli tutti, chiediamo al Signore una coscienza vigile e grata del dono ricevuto nell’incontro con il carisma di don Giussani per servire sempre meglio la Chiesa, nel riconoscimento che ogni istante che passa è abitato da Cristo presente, perciò non c’è niente di inutile e tutto è segno di una indistruttibile positività». Sottolinea don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Cl, parlando del tempo complesso dovuto al Covid: «Se saremo fedeli alla grazia che ci ha raggiunti attraverso il carisma di don Giussani – noi che ne siamo stati attratti e desideriamo seguirlo –, “centrati in Cristo e nel Vangelo”, potremo essere “braccia, mani, piedi, mente e cuore di una Chiesa in uscita” (papa Francesco), collaborando con il Papa al futuro della Chiesa nel mondo, quel futuro preconizzato dal cardinale Ratzinger nel lontano 1969: “Il futuro della Chiesa può venire solo dalla forza di coloro che hanno profonde radici e vivono con una pienezza pura della loro fede. La Chiesa conoscerà una nuova fioritura e apparirà agli uomini come la patria, che ad essi dà vita e speranza”. Solo questa novità può essere credibile oggi».

Nel mondo sono previste le Messe – per esempio – a Madrid domani con il cardinale Carlos O. Sierra; a Buenos Aires lunedì con l’ausiliare Enrique Eguía Seguí; a Tunisi lunedì con l’arcivescovo Ilario Antoniazzi; ancora lunedì a Washington con il nunzio apostolico, l’arcivescovo Christophe Pierre.

Vangelo di Matteo 9,14-15

 

In quel tempo si avvicinarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno.

 

DIGIUNO PERCHE’?

 

I discepoli vivono l’alternanza della presenza e dell’assenza di Gesù. La Quaresima, specialmente al venerdì, ci mette davanti agli occhi la passione e la croce del Signore. La debolezza e la sofferenza di Gesù ci invitano alla condivisione con Lui attraverso il digiuno. “Digiunare vuol dire liberare la nostra esistenza da quanto la ingombra, anche dalla saturazione di informazioni – vere o false – e prodotti di consumo, per aprire le porte del nostro cuore a Colui che viene a noi povero di tutto, ma «pieno di grazia e di verità» (Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima).

Vangelo di Luca 9,22-25

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?

IL PROTAGONISTA

Chi e che cosa abbiamo davanti nel cammino della Quaresima? Gesù ci cammina avanti portando la sua croce, donando se stesso e risorgendo a vita nuova. Il primo passo della Quaresima avviene puntando gli occhi su di Lui, tenendolo nella mente e nel cuore. Mossi da questa attrattiva e presi da questo amore, il nostro cammino non è perdita ma guadagno. Seguendo Colui che ci precede cominciamo ad amare la vita di ogni giorno, anche con le sue difficoltà e i suoi dolori.

DON GIUSSANI, IL PENSIERO E L’AZIONE

 

Un Convegno di studi sul ‘percorso teologico e l’apertura ecumenica’ di don Luigi Giussani: si è svolto non in Italia, ma in Svizzera, alla Facoltà teologica di Lugano, dall’11 al 13 dicembre 2017. Questo ampio volume ne riporta gli atti. Chi è addestrato a seguire gli scritti di don Giussani, riconosce qui il suo pensiero e la sua azione esposti con ordine e sistematicità, e ne ritrova radici e ampliamenti. Per altri, questo testo può costituire una scoperta ricca e sorprendente. Si parte dalla descrizione dell’ambiente formativo, quel ‘cattolicesimo ambrosiano’ che don Giussani ha respirato e professato in famiglia, e poi nei dieci anni di Seminario a Venegono, seguiti dagli anni di insegnamento della teologia e quindi da un rapporto dinamico con i vescovi e con tutto l’ambiente della vita cristiana milanese. Il punto di partenza del pensiero di don Giussani è la sua concezione dell’uomo, aperto all’infinito. Il suoi primi appunti sul ‘senso religioso’ vengono pubblicati in coincidenza con la lettera pastorale dell’arcivescovo Montini, poi Paolo VI, che ha lo stesso titolo. Il percorso di scoperta del pensiero di don Giussani rileva il rapporto con la tradizione della Chiesa, con J.H. Newman e con alcuni dei grandi protagonisti del novecento, Guardini e De Lubac, von Balthasar e Ratzinger. L’apertura ecumenica di Giussani si rivolge in particolare al pensiero protestante americano e all’ortodossia russa, mentre il percorso letterario incontra poeti come Leopardi, Pascoli, Péguy, Eliot, Rebora, A.Negri, fino a Montale e Pavese. Giussani appare uomo di fede, uomo di Chiesa, profondamente immerso nel suo tempo. E’ la linea dell’incarnazione che porta a riconoscere Cristo presente qui ed ora. Il suo grande impegno educativo, iniziato come insegnante di religione in liceo a Milano e proseguito come guida di un numero sterminato di giovani e adulti soprattutto con la diffusione del Movimento in Italia a nel mondo, viene variamente documentato. Come sottolinea nella ‘lectio magistralis’ conclusiva Julian Carron, successore di Giussani alla guida della Fraternità di Comunione e Liberazione, il fattore essenziale del cammino di don Giussani è l’esperienza, cioè l’impatto con la realtà nella quale la proposta della fede trova la sua verifica. Un buon cammino, con il quale giova confrontarsi. Un nuovo sviluppo sul ‘pensiero sorgivo’ e sull’opera di don Giussani, con l’intervento di vari studiosi, viene proposto dalla stessa Facoltà di Lugano in vista del 2022, anno centenario della nascita di don Giussani.

AA.VV. Luigi Giussani. Il percorso teologico e l’apertura ecumenica, Eupress FTL – Cantagalli – Lugano-Siena 2018 pp 472 € 23,00
Angelo Busetto

Vangelo secondo Matteo 6,1-6.16-18

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

UN BUON INIZIO DI QUARESIMA

Con una virata improvvisa, il tempo liturgico apre il portale della Quaresima con il mercoledì delle Ceneri. Quella che in questi mesi appare la costrizione di una lunga ‘quaresima di penitenza’, nel tempo che comincia oggi diventa cammino di purificazione che sveltisce la vita e la conduce alla novità della Pasqua. Il Vangelo di questo primo giorno invita alla giustizia, alla carità, alla preghiera, al digiuno, vissuti non per ostentazione o con pretese salutistiche, ma per scrollarci di dosso ogni orgoglio e pretesa. Iniziamo il cammino.