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Vangelo secondo Giovanni 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

GESU’ SALVATORE

Il Battista dà testimonianza della investitura divina di Gesù, così come gli è stata testimoniata al fiume Giordano dalla voce dall’alto e dal volo dello Spirito. Il nome Gesù, che era d’uso comune, lo identifica come ‘Dio che salva’, dando verità al significato etimologico. Gesù ha salvato fisicamente le persone miracolate; ha salvato tanti dal male profondo del peccato. Egli è il Salvatore che porta a buon compimento il destino di ogni persona umana e dell’intera creazione.

Vangelo secondo Giovanni 1,1-5.9-14

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

FIGLI E FRATELLI

I Figlio eterno di Dio, Verbo del Padre, Creatore del mondo, è venuto ad abitare in mezzo a noi, ha vissuto la nostra vita e la nostra morte, e ci dona la sua risurrezione. Non viviamo in un deserto, ma in una compagnia, cioè una figliolanza e una fraternità. Partiamo da questa origine per guardare noi stessi e guardare il nostro prossimo, da casa nostra ai confini del mondo.
Accogliamo il Signore, nella fede, nel cuore della carità, nello slancio operoso della speranza. Guardiamo i Santi che ci accompagnano nel corso dell’anno sulla strada percorsa da Gesù.

Vangelo secondo Marco 1,14-20

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

LE PRIME CHIAMATE

Iniziamo il ‘tempo ordinario’ dell’anno liturgico con il Vangelo di Marco che annuncia la prima predicazione di Gesù e in contemporanea la chiamata dei primi discepoli. E’ sorprendente constatare che Gesù chiama subito alcuni a seguirlo in modo particolare, e come questi subito lo seguano. Un movimento convergente. Quando il Signore chiama e la persona risponde, già inizia il cambiamento del mondo, un’era nuova per tutti, piena di promessa per il futuro. Fino ad arrivare a toccare le nostre piccole vite.

Vangelo secondo Luca 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

BUON CAMMINO!

E’ una grazia cominciare l’anno nuovo con lo sguardo e il cuore di Maria, Madre del Signore Gesù, Madre di Dio. Come il Bambino Gesù, insieme con Maria e Giuseppe, ci sentiamo amati e protetti, nello svolgimento della nostra vocazione. Maria custodisce quanto accade, disposta ad accogliere il presente e il futuro del Bambino, donato al mondo per tutti. Ogni giorno di quest’anno e ogni circostanza, è un passo nella comprensione del senso della vita, in cammino verso il compimento del nostro buon destino.

 

2 gennaio 2022 - Domenica Seconda dopo il Natale

Introduzione del celebrante

Il Signore ci fa entrare nel mistero della sua vita divina e ci rende figli nel Figlio Gesù. Ci rivolgiamo a Lui con fiducia.

  1. Signore Dio nostro Padre, concedi a tutti gli uomini la grazia di riconoscersi e di vivere come tuoi figli, redenti dal Figlio Gesù, santificati dallo Spirito Santo,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Signore Gesù, Verbo di Dio, fatto uomo e venuto ad abitare in mezzo a noi, donaci di accogliere la tua Parola e la tua Presenza che vive nella Chiesa, uniti ai nostri pastori e ai nostri fratelli nella fede,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Spirito Santo, che sei Signore e dai la vita, santificaci con i Sacramenti, la Parola, la carità. Dona concordia e pace al mondo, nella cura e nell’accoglienza di chi è senza patria e senza casa. Sostieni i nostri fratelli cristiani che patiscono persecuzione e morte,

Preghiamo- ASCOLTACI O SIGNORE

  1. Santissima Trinità, libera il mondo dalla pandemia, sostieni le famiglie, proteggi i bambini e gli anziani, i deboli e i malati. Donaci la grazia di vivere come fratelli e sorelle,

Preghiamo: ASCOLTACI O SIGNORE

Conclusione del celebrante

Santissima Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo, accoglieteci nella comunione trinitaria, per donarci di vivere come figli e fratelli. Per Cristo nostro Signore.

FIGLI E FRATELLI

I Figlio eterno di Dio, Verbo del Padre, Creatore del mondo, è venuto ad abitare in mezzo a noi, ha vissuto la nostra vita e la nostra morte, e ci dona la sua risurrezione. Non viviamo in un deserto, ma in una compagnia, cioè una figliolanza e una fraternità. Partiamo da questa origine per guardare noi stessi e guardare il nostro prossimo, da casa nostra ai confini del mondo. Accogliamo il Signore, nella fede, nel cuore della carità, nello slancio operoso della speranza. Guardiamo i Santi che ci accompagnano nel corso dell’anno nella strada percorsa da Gesù

Vangelo secondo Giovanni  1,1-18

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

VIENE AD ABITARE CON NOI

L’anno si conclude con il volo d’aquila dell’evangelista Giovanni che ci conduce al di là del principio del tempo, dove il Verbo-Figlio, Dio con il Padre, lancia tutta la creazione. Quindi, in un momento di tempo, si fa carne e viene ad abitare tra noi. Questo cambia la realtà delle cose, ponendo nell’umanità una nuova sorgente di vita, una presenza irradiante e salvante. Domandiamo che il mondo in cui viviamo, e la nostra stessa vita, la nostra anima, diventi sua abitazione.

Vangelo secondo Luca 2,36-40

[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

 

GESU’ PER NOI

 

Indugiamo nel tempio per incontrare l’anziana Anna e godere con lei del Bambino. Quindi la piccola famiglia ritorna a Nazaret e riprende la vita normale, con il Bambino che cresce. Una vita semplice, comune a quella della gente del tempo, casa, lavoro, sinagoga. Senza imprese eccezionali e senza miracoli, avviene una immersione nella condizione umana: Gesù ‘diventa’ uomo, nel contesto familiare e ambientale, limitato e nello stesso tempo profondo, dentro le contraddizioni del tempo. Gesù con noi, per noi.

Vangelo secondo Luca 2,22-35

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

UN DONO TOTALE

I giorni procedono lesti, percorrendo il Vangelo di Luca, il quale riporta le cose che Maria, la Madre, ‘custodiva nel suo cuore’. Ecco Maria e Giuseppe salire al tempio e ‘consegnare’ il Figlio, riconosciuto dal vecchio Simeone e poi dalla profetessa Anna. Il dono del Figlio viene rimesso nelle loro mani e compirà la sua strada fino alla croce. Il Figlio nato a Natale consegna la sua vita e riempie la nostra di grande affetto, lanciandola in un’offerta totale.

Vangelo secondo Matteo 2,13-18

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».

UN RICHIAMO SENZA CONFINI

Una primizia, questi bambini uccisi con l’intento di uccidere Gesù, per impedire che si manifestasse al mondo. Questi bambini anticipano i cristiani uccisi nei secoli per eliminare Gesù dalla faccia della terra. Rappresentano tutti i bambini violati, traditi, uccisi. Rappresentano i bambini che non hanno visto la luce perché morti insieme con la madre a causa di disgrazie o violenze; i bambini morti nel grembo materno per cause naturali o violentemente privati della vita. I Santi Innocenti costituiscono un richiamo senza confini.

Vangelo secondo Giovanni  20,2-8

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

NATALE E RISURREZIONE

La liturgia collega in modo sorprendente l’inizio e il compimento, la nascita e la risurrezione del Signore. Dopo Natale, il tramite è la memoria dell’apostolo ed evangelista Giovanni, con la corsa al sepolcro dopo l’avviso della Maddalena, e la constatazione del sepolcro vuoto, con i teli ben ordinati: “E vide e credette”. L’avventura di Cristo giunge a maturazione con la sua risurrezione e con la fede nata dagli occhi e dal cuore dei primi testimoni. Natale e Pasqua: un passaggio che si ripete per noi.