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ATTESA DEL NATALE: IN COMPAGNIA VERSO LA PROMESSA

D’improvviso, dopo il vuoto delle domeniche precedenti, la liturgia festiva si riempie della clamorosa partecipazione di decine di ragazzi con le famiglie. L’attrattiva dell’Avvento smuove le correnti del cuore e orienta verso il Natale; i catechisti la intercettano e la imbarcano in un veliero che percorre il mare della speranza attraccando nei quattro porti delle domeniche di Avvento. Un grande pannello materializza elegantemente l’immagine ai piedi dell’altare, e ciascun ragazzo riceve il piccolo album che la riproduce, per segnarvi le soste settimanali. Alla fine della celebrazione, a sorpresa, il mister che segue l’attività sportiva dei ragazzini balza in sagrestia a confermare l’alleanza tra chiesa e campo sportivo: nel giro degli allenamenti e delle gare combinerà un calendario che lasci spazio a ‘cose così belle’. Tutto questo è già un piccolo miracolo della ‘comunità cristiana sinodale’ dove le singole comunità parrocchiali si intrecciano e convergono insieme. La compagnia nella fede troverà poi un altro punto di slancio in una serata per rinnovare la vigilanza verso la Parola che viene.

A guardare il calendario ci accorgiamo che la nostra compagnia umana vive nel riflesso della compagnia celeste. L’Avvento è illuminato dalla bianca luce della Madonna Immacolata che risplende della grazia di Dio, ed è pervaso dal fremito di Giovanni Battista che fa convergere verso Gesù l’attesa del cuore e ogni desiderio di bene. Accanto all’Immacolata e al Battista si raduna la schiera dei Santi di dicembre, Carlo de Foucauld che apre il mese, Francesco Saverio, Barbara, Nicola, Ambrogio che occupano la prima settimana, seguiti da Lucia e poi da Giovani della Croce e Francesca Saverio Cabrini. Ci sarà un’impennata a metà dicembre quando arriverà a casa sua a Pellestrina una reliquia del Beato Marella che troverà posto in chiesa presso l’altare dei Santi. Non siamo soli, a casa o in chiesa, in campo sportivo o nei viaggi. Ogni occasione e ogni situazione acquista sapore e bellezza nella compagnia degli amici. Impressiona l’aneddoto ricordato dallo psicanalista Recalcati: il grande poeta Goethe nel suo viaggio in Italia del 1786 arriva a Rovereto e poi ad Affi e di qui vede “sotto i piedi” lo scenario immenso e irripetibile del lago di Garda. Vorrebbe gridare la sua meraviglia con mille parole, ma non c’è alcun amico con il quale poter condividere; neppure il vetturino che l’ha condotto in carrozza comprenderebbe la sue parole.

Il dramma della solitudine, che non permette di condividere gioie e dolori, si scioglie nei giorni dell’Avvento e del Natale, quando si libera la gioia di guardare insieme, insieme cantare e lodare; nella compagnia degli amici in terra e dei santi in cielo, attendiamo Gesù e poi con gli angeli cantiamo i canti del Natale e accogliamo il Dio che viene. Accade la ricomposizione dell’umano, spezzato da contese e guerre, sciupato da egoismi e distrazioni: il Bambino Gesù viene a sorprenderci con una presenza che ci abbraccia e dà origine a una storia che percorre il tempo e permette ad ognuno di incontrarlo. Lo percepiscono i bambini che riempiono di capanne e pecorelle i presepi della scuola materna e quello di casa, attirando verso Gesù gli sguardi degli adulti. Niente è più efficace del miracolo dei bambini piccoli che guardano, liberi nella gioia di correre tra i banchi della chiesa o tra i tavoli del ristorante e di saltare di gioia in braccio al papà. Lo spettacolo della vita non sarà sempre quello della gioia canterina dei bambini che riempiono il teatro dello Zecchino d’oro; tuttavia il canto dei bambini è uno specchio del cuore pervaso da una promessa di felicità. Con questa attesa camminiamo insieme verso Natale.

don Angelo Busetto, 3386539107

 

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